L'edificio 7 del World Trade Center è stato demolito?

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Ultimo aggiornamento: 8 maggio 2007.

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Indice

1. Introduzione e sintesi

fotogramma da video CNNVi sono ipotesi di complotto secondo le quali il crollo dell'edificio 7 del World Trade Center (WTC7) sarebbe avvenuto a causa di una demolizione controllata, intenzionale e pianificata, non a causa di un cedimento strutturale.

La presente indagine, attualmente in corso di completamento, prescinde in gran parte dalle ricostruzioni ufficiali ed esamina la documentazione testuale, testimoniale, fotografica e audiovisiva pubblicamente disponibile per valutare se queste ipotesi sono plausibili.

Il risultato dell'indagine è riassumibile così:

  1. Il crollo delle Torri Nord e Sud (WTC1 e WTC2) non è stato verticale, sulla pianta dei rispettivi edifici, ma ha interessato un'area molto più ampia, che ha incluso il WTC7 oltre a numerosi altri edifici, proiettando macerie enormi a oltre 200 metri di distanza.
  2. Il WTC7 è stato colpito sulla facciata sud da una valanga di macerie del crollo della Torre Nord (WTC1). Vi sono prove video e fotografiche di questi impatti. Non risulta essere stato colpito dai frammenti degli aerei che hanno trapassato le torri.
  3. Le macerie hanno innescato incendi e hanno danneggiato massicciamente la struttura del WTC7, soprattutto sulla facciata sud (quella rivolta verso le torri, mostrata qui accanto), dove si è aperto uno squarcio alto almeno venti piani, documentato fotograficamente. Analoghi danni e incendi innescati da macerie sono riscontrati in altri edifici della zona, per i quali non viene avanzata alcuna ipotesi di complotto.
  4. Gli incendi al WTC7 sono stati documentatamente di vaste proporzioni e sono proseguiti per ore senza interventi significativi dei vigili del fuoco, indebolendo ulteriormente la struttura dell'edificio.
  5. La particolare struttura del WTC7 lo rendeva vulnerabile a danni alla base.
  6. Il crollo del WTC7 non è avvenuto verticalmente, ma con un ripiegamento significativo da nord verso sud, che è quello che ci si può attendere da un edificio lesionato sul lato sud, ed ha interessato gli edifici adiacenti.
  7. L'osservazione attenta dei filmati mostra che il crollo del WTC7 non è stato improvviso e dal basso, come in una demolizione controllata, ma progressivo e a partire dal tetto.
  8. Il crollo non è stato inatteso, ma ha dato sintomi vistosi molto tempo prima di verificarsi, tanto da essere preannunciato con oltre un'ora d'anticipo durante la diretta televisiva e da numerosi pompieri.
  9. Non sono stati trovati filmati il cui audio o video confermi esplosioni nell'edificio o mostri segni inequivocabili di demolizione controllata che siano incompatibili con un crollo per cedimento strutturale.
  10. Le parole di Larry Silverstein ("pull it") che vengono indicate come ammissione di una demolizione controllata sono state interpretate in modo forzato ed hanno in realtà un significato differente e ben più logico nel contesto.
  11. L'affermazione ricorrente che il WTC7 è il primo edificio in acciaio a crollare a causa di incendi è ingannevole: il WTC7 non è caduto a causa di incendi. E' caduto a causa di violenti impatti di macerie sommati ad incendi. Inoltre non è affatto il primo edificio in acciaio crollato per incendio.
  12. Visivamente, una demolizione controllata e un cedimento strutturale hanno molti punti in comune ed è facile scambiare l'uno per l'altro.

1.1. Dinamica risultante del crollo del WTC7

Sulla base di queste risultanze, la dinamica più plausibile del crollo del WTC7 è la seguente:

Il crollo del WTC7 non è quindi poi così differente da quello delle Torri Gemelle come spesso si afferma. Un'obiezione ricorrente, infatti, è che a differenza delle Torri Gemelle, il WTC7 non è stato colpito da alcun aereo ed è crollato soltanto per un incendio. In realtà le evidenze dimostrano che il WTC7 ha subìto danni da impatto combinati con incendi diffusi, esattamente come le Torri Gemelle. Le Torri Gemelle sono state colpite da aerei e da incendi; il WTC7 è stato colpito da macerie e incendi.

L'ipotesi di complotto della demolizione controllata (o "demolizione esplosiva", secondo il gergo attualmente in voga) parte dal presupposto che il WTC7 abbia avuto bisogno di un "aiuto" (sotto forma di cariche esplosive) per crollare. Alla luce dei danni documentati in dettaglio qui sotto, un "aiuto" di questo genere appare perlomeno superfluo. Inoltre non vi è alcun elemento che confermi la presenza di dispositivi di demolizione.

Pertanto, l'ipotesi alternativa che il WTC7 sia stato demolito intenzionalmente appare carente di prove, estremamente improbabile e sicuramente non necessaria a giustificare i dati osservabili.

Questo documento e le sue valutazioni sono aggiornabili qualora emergano dati o aspetti nuovi. I lettori sono invitati a contattarmi presso topone@pobox.com per correzioni, segnalazioni e domande.

1.2. Ringraziamenti

Gran parte del lavoro di ricerca e di selezione delle immagini e dei video è frutto della pazienza e delle fatiche di alcuni lettori del mio blog. Consapevole di averne sicuramente omesso qualcuno nella vastità degli spunti e dei commenti utili, ringrazio in particolar modo SirEdward, hammer, Henry62, mother e mastrocigliegia.

1.3. Copyright audiovideo

E' opinione dell'autore che la pubblicazione delle foto e dei video allegati a questo documento rientri nel diritto di citazione a scopo accademico ed educativo e non violi pertanto il diritto d'autore. L'autore di questo documento afferma il proprio copyright esclusivamente sul testo e non avanza alcuna pretesa di diritto d'autore su tali foto e video. L'autore è disponibile ad includere diciture che indichino la paternità del materiale audivisivo (credit).

2. I dati di base: caratteristiche generali del WTC7

Il WTC7 era alto 174 metri e si estendeva su 47 piani. Di pianta sostanzialmente trapezoidale, aveva una facciata principale nord larga 98 metri, una facciata principale sud larga 74 metri rivolta verso le torri gemelle, e due facciate minori est e ovest larghe 45 metri circa. La facciata più vicina del WTC1 (Torre Nord) distava 110 metri dalla facciata sud del WTC7.

Il WTC7 è crollato alle 17.20 dell'11 settembre 2001. Il WTC1 (la Torre Nord, quella più vicina) è crollato alle 10:28.

2.1. Mappe della zona

mappa dei danni al WTC

mappa dei danni al WTC

Fonte: rapporto FEMA, Capitolo 7, pag. 2.

2.2. Documentazione fotografica pre-attentati

immagine wtc7 prima degli attentati La facciata principale sud (quella affacciata alle torri gemelle) ed est del WTC7.

A destra del WTC7 sorge il Post Office Building; a sinistra, dietro il WTC7, c'è il Verizon Building.

Il resto del complesso del World Trade Center è a sinistra, fuori dall'inquadratura.

immagine wtc7 prima degli attentati Il WTC7 è sullo sfondo, ma domina vistosamente gli altri palazzi del complesso; in primo piano, il WTC6 (a sinistra) e il WTC5 (a destra).

La torre del WTC1 (torre nord) che sorgeva di fronte al WTC6 è fuori dall'inquadratura, sulla sinistra.

immagine wtc7 prima degli attentati Un'immagine satellitare della zona del World Trade Center risalente a prima degli attentati dell'11 settembre 2001.

immagine wtc7 prima degli attentati Il WTC7 visto dall'80° piano del WTC1, sei giorni prima degli attentati. A sinistra, l'edificio Verizon; a destra, l'edificio dell'U.S. Post Office. La strada inquadrata; ai piedi del WTC7 è Vesey Street; la strada a sinistra è Washington Street.

Queste immagini mostrano l'estrema vicinanza del WTC7 alla torre del WTC1 e dimostrano che non vi era nessun edificio significativamente interposto fra WTC7 e WTC1, tranne il WTC6, assai più basso del WTC7 (una decina di piani contro i 47 del WTC).

Durante il crollo del WTC1, pertanto, non vi era nulla ad impedire che le macerie piombassero direttamente addosso al WTC7 da grandissima altezza (il WTC1 era alto 415 metri, circa il doppio del WTC7).

3. Verifiche preliminari

Prima di procedere con l'analisi delle condizioni del WTC7 dopo il crollo del WTC1, è importante accertare le condizioni del WTC7 precedenti il crollo, per non trascurare possibili fattori di danneggiamento.

3.1. Immagini del WTC7 durante gli impatti degli aerei

Non ci sono indizi di danni al WTC7 prodotti dai frammenti di aereo che hanno trapassato le Torri Gemelle.

Per il primo impatto, quello che ha interessato la torre più vicina al WTC7 (il WTC1), la traiettoria d'uscita dei frammenti d'aereo era in direzione opposta al WTC7: l'aereo ha praticamente sorvolato il WTC7, è entrato nella Torre Gemella sulla facciata rivolta verso il WTC7 ed i suoi resti sono emersi dalla facciata opposta. E' quindi evidente che nessun frammento d'aereo del primo impatto può aver interessato il WTC7.

Il secondo impatto ha interessato la torre più lontana dal WTC7 (il WTC2), ma con una traiettoria di avvicinamento rivolta approssimativamente verso il WTC7. Le evidenze fotografiche mostrate qui sotto, tuttavia, indicano che i frammenti hanno assunto direzioni d'uscita che li hanno portati lateralmente rispetto al WTC7.

immagine wtc7 prima degli attentati
Il WTC7 è in primo piano. La torre di destra è il WTC1 e vi si nota lo squarcio d'entrata del primo aereo. La torre di sinistra è il WTC2 e si notano i frammenti della torre che precipitano e la scia arcuata bianca di un frammento d'aereo, che cade lateralmente rispetto al WTC7.

immagine wtc7 prima degli attentati
Il WTC7 è in basso a destra. La torre di destra è il WTC1; la torre di sinistra è il WTC2; anche qui vi si notano i frammenti della torre che precipitano e la scia arcuata bianca di un frammento d'aereo. Il confronto fra le due immagini permette di valutare la direzione di questo frammento.

E' utile escludere questa possibilità iniziale di danni per poter dare maggiore certezza alla successiva ricostruzione della dinamica del crollo del WTC7 presentata nei prossimi capitoli.

3.2. Immagini del WTC7 durante il crollo del WTC2 (torre sud)

Il crollo della Torre Sud (WTC2), la più lontana dal WTC7 e la prima a cadere, non sembra avere avuto effetti significativi sul WTC7. Le immagini reperite finora non mostrano danni alla facciata sud del WTC7 (quella diretta verso le Torri) nel periodo fra i due crolli delle Torri, né sono state reperite testimonianze di danni prodotti al WTC7 dal crollo del WTC2.


Il WTC7 è sullo sfondo durante il crollo della Torre Sud. Non mostra danni visibili di un ipotetico impatto di frammenti d'aereo. Il pennacchio di fumo in alto proviene dall'altra torre, la Torre Nord, che è ancora in piedi.


Il WTC7 (a sinistra, fra i due grattacieli in primo piano) durante il crollo della Torre Sud. Luminosità, contrasto e saturazione sono stati regolati per evidenziare i dettagli. Credit: Aman Zafar.


In questa foto, scattata durante il crollo della torre sud, il WTC7 sembra già emanare fumo dal retro e dalla facciata laterale, ma è presumibile che si tratti di nubi di fumo e polvere generate dal crollo della torre sud.


Dopo il crollo della torre sud e la dissipazione della nube di polvere causata dal crollo, il WTC7 non emana fumo e non mostra danni visibili. Luminosità, contrasto e saturazione sono stati regolati per evidenziare i dettagli. Credit: Aman Zafar.

Chiariti questi aspetti preliminari, si può ora proseguire con l'analisi degli effetti e della dinamica dei crolli delle Torri Gemelle.

4. Portata delle macerie prodotte dal crollo delle Torri Gemelle

Per rispondere alla frequente affermazione complottista che il WTC7 era troppo lontano per essere colpito dalle macerie dei crolli delle Torri Gemelle, questo capitolo documenta le distanze raggiunte dalle macerie e le confronta con la distanza del WTC7 dalle torri. Ne risulta che macerie di dimensioni più che significative sono state proiettate a distanze uguali e anche superiori a quella che separava il WTC7 dalle Torri Gemelle.

L'area effettivamente interessata dal crollo delle Torri Gemelle è mostrata molto eloquentemente nell'immagine aerea qui sotto. Si nota che il WTC6, edificio che stava fra il WTC1 e il WTC7, è stato completamente sfondato dalle macerie del crollo del WTC1, a indicare che la quantità di macerie caduta in direzione del WTC7 era davvero notevole.

La vista aerea permette anche di notare come anche le macerie del WTC2 siano state proiettate a grandi distanze. L'impressione ricorrente che le torri siano crollate su se stesse è quindi palesemente errata.

vista aerea dell'area del WTC

vista aerea dell'area del WTCLa foto, riprodotta qui a fianco a risoluzione ridotta e con l'indicazione della posizione degli edifici, permette inoltre di notare la distribuzione disuniforme, non circolare, dei danni da macerie. Per esempio:

Questi dati, insieme alle immagini dei crolli mostrate in seguito, suggeriscono fortemente una distribuzione delle macerie delle facciate lungo quattro lobi grosso modo perpendicolari alle facciate stesse. Le facciate, insomma, si sono aperte a petalo. Il Verizon Building (situato di fronte a uno spigolo del WTC1) non rientrava in questi lobi, mentre il WTC7 era proprio di fronte alla facciata del WTC1 e quindi ricadeva in questi lobi. Questo spiega la differenza di danni ai due edifici.

Lo sfondamento del WTC6 e la presenza massiccia di macerie del WTC1 sono chiaramente visibili nell'immagine di dettaglio mostrata qui sotto, nella quale il WTC7 è la massa di macerie in alto a destra. L'edificio a sinistra è il Verizon Building. In primo piano sono ancora in piedi alcuni elementi della facciata del WTC1.

vista del complesso del WTC dopo i crolli

Appurato che le macerie delle facciate delle Torri Gemelle sono cadute in fuori e non in verticale, determiniamo ora, con l'aiuto della mappa, quali distanze hanno raggiunto.

4.1. Macerie a West Street (100 m dalla torre gemella crollata)

La foto qui sotto dimostra che il crollo del WTC1 è riuscito a scagliare frammenti di dimensioni notevolissime fin oltre il WTC6 (che è l'edificio scuro in primo piano), lungo West Street.

La parte del WTC6 colpita dai frammenti e visibile in quest'immagine dista 100 metri dallo spigolo più vicino del WTC1: una distanza molto prossima a quella che separava il WTC7 dalla Torre Nord (WTC1), che era di circa 110 metri.

Sullo sfondo di questa fotografia, il riquadro rosso indica il WTC7, dalla cui intera facciata sud fuoriesce fumo: per questo motivo rivedremo questa foto nella documentazione degli incendi. La direzione dell'inquadratura è indicata dalla freccia gialla sulla mappa qui accanto.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

Il frammento è mostrato anche in un video (Exhibit Number P200015 del processo Moussaoui, Clip 13). Nel video si nota che il frammento di torre scagliato a 100 metri di distanza è ancora più grande di quanto si veda nella foto precedente. Ecco alcuni fotogrammi del video, montati per formare una panoramica:

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

4.2. Danni da impatto al Verizon Building (120 m dalla torre gemella crollata)

L'immagine qui sotto mostra lievi danni da impatto di macerie del WTC1 al Verizon Building, situato a oltre 120 metri dal punto più vicino del WTC1. In questa foto, il WTC7 è fuori dall'inquadratura, a destra.

La facciata del Verizon Building è indicata con il pallino rosso sulla mappa qui accanto. L'edificio in primo piano, travolto dalle macerie del WTC1, è il WTC6.

Anche se si tratta di danni relativamente lievi, è chiaro che il crollo del WTC1 ha scagliato frammenti in grado di provocare danni a distanze paragonabili a quelle che separavano il WTC1 dal WTC7.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

4.3. Macerie fino a Washington Street (170 m dalla torre gemella crollata)

Le due immagini che seguono mostrano fin dove sono arrivate le macerie del WTC1 lungo la via sulla quale si trovava la facciata ovest del WTC7 (Washington Street): ben oltre l'ubicazione del WTC7, che in queste foto è a sinistra.

La direzione dell'inquadratura è indicata dalla freccia rossa nella mappa.

L'edificio a destra è il Verizon Building; in fondo alla via c'è quel che resta del WTC6.

I frammenti di torre visibili in primo piano nella fotografia qui sotto (che è la Figura 5-15 del Rapporto FEMA, capitolo 5) sono a circa 170 metri dal punto più vicino della torre WTC1 e hanno raggiunto e superato la distanza della facciata opposta (la nord) del WTC7.

La seconda fotografia (tratta da Appendix L - Interim Report on WTC 7 e attribuita a Willie Cirone) mostra inoltre che lo spigolo sud-ovest del WTC7 è frastagliato dall'ottavo piano in su a causa dei danni subìti.

4.4. Macerie al World Financial Center e al Winter Garden (220 m dalla torre crollata)

Come ulteriore documentazione della distanza raggiunta dalle macerie delle Torri Gemelle, vale la pena di considerare la fotografia mostrata qui sotto del Winter Garden (un padiglione vetrato) e degli edifici del World Financial Center (da non confondere con il World Trade Center). La direzione dell'inquadratura è indicata dalla freccia rossa.

Qui non si tratta di frammenti isolati, ma di un intero fiume di macerie, che ha raggiunto il fondo dell'area occupata dal Winter Garden (a ben 220 metri dalla base del WTC1) e ha avuto la forza di distruggere parte della base di uno dei grattacieli adiacenti e strappare e piegare le colonne d'acciaio degli spigoli dello stesso edificio.

immagine wfc3 e winter garden

E' importante notare che gli elementi a forma di trave gemellata che sporgono dallo spigolo del World Financial Center, sul lato destro della foto, non provengono dalle Torri Gemelle, come può apparire a prima vista, ma sono elementi dell'edificio lesionato, piegati in fuori dall'impatto delle macerie delle Torri Gemelle. Lo si nota più chiaramente nella foto qui sotto, che evidenzia la corrispondenza fra la lunghezza degli elementi sporgenti e la presenza ed altezza della breccia soprastante. Ringrazio mother per la segnalazione di quest'aspetto.

immagine wfc3 e winter garden

Tutte queste immagini dimostrano che le macerie del crollo delle Torri Gemelle hanno raggiunto distanze pari e anche superiori a quelle che separavano il WTC7 dalle Torri.

Di conseguenza, è ragionevole supporre che una valanga di macerie abbia analogamente raggiunto e sfondato la facciata sud del WTC7, ossia quella rivolta verso le torri. Ma lo ha fatto davvero? La risposta è nei capitoli successivi.

5. Impatti di macerie del WTC1 (torre nord) contro il WTC7

Abbiamo dunque appurato che le torri gemelle non sono cadute in verticale su se stesse: le macerie sono state proiettate a grande distanza. Lungi dal crollare ordinatamente su se stesse, come affermano alcuni complottisti, le torri si sono aperte a petalo, disseminando macerie in un ampio raggio principalmente in direzioni perpendicolari alle loro facciate. Alcune di queste macerie erano interi pezzi di facciata di dimensioni enormi e conseguentemente di peso elevatissimo.

Per esempio, nella foto qui accanto si nota la proiezione laterale di enormi frammenti del WTC1 (Torre Nord), presumibilmente sospinti in fuori dalla massa di macerie soprastante durante il crollo dei solai, che agiscono come un immenso maglio dall'interno della struttura.

Poiché la facciata delle torri gemelle era larga 64 metri e quest'inquadratura è quasi frontale rispetto a una facciata, si può stimare che i frammenti in caduta in queste immagini siano stati proiettati in fuori di almeno 60 metri e che questo valore aumenti ulteriormente, visto che le macerie cadono tracciando per inerzia un arco in allontanamento dalla pianta della torre. Come già documentato, infatti, le macerie di grandi dimensioni hanno raggiunto anche 220 metri di distanza dalle torri.

Al centro della facciata della torre, in questa foto, la zona scura è un frammento enorme che si dirige, presumibilmente con la stessa entità di proiezione laterale stimata prima, verso il WTC7, che dista in linea d'aria 110 metri ed è parzialmente visibile in basso.

L'immagine è stata elaborata digitalmente per aumentare la visibilità del frammento davanti alla torre. L'originale è qui.

La sequenza qui sotto mostra da un'altra angolazione gli enormi frammenti della Torre Nord (WTC1) che si proiettano in tutte le direzioni e anche verso il WTC7. La sequenza indica chiaramente che man mano che progredisce il crollo, le macerie raggiungono distanze orizzontali maggiori dalla base delle torri.

La foto qui accanto evidenzia le dimensioni gigantesche dei pezzi di facciata che cadono e la loro traiettoria arcuata e proiettata all'infuori. In primo piano, il WTC7. L'impatto, come si suol dire, sembra proprio inevitabile.

L'immagine qui sotto (elaborata digitalmente per migliorarne il contrasto) mostra il crollo del WTC1 da un'angolazione che permette di valutare l'entità e la portata della valanga di macerie in direzione del WTC7.


Luminosità, contrasto e saturazione sono stati regolati per evidenziare i dettagli. Credit: Aman Zafar.


Dettaglio della foto precedente. Luminosità, contrasto e saturazione sono stati regolati per evidenziare i dettagli. Credit: Aman Zafar.


Ulteriore ingrandimento del dettaglio della foto precedente. Luminosità, contrasto e saturazione sono stati regolati per evidenziare i dettagli. Credit: Aman Zafar.


Luminosità, contrasto e saturazione sono stati regolati per evidenziare i dettagli. Credit: Aman Zafar.

Un video amatoriale intitolato 9/11 Eyewitness, disponibile anche su Google Video qui, mostra a circa 38:00 grandi frammenti del WTC1 che cadono addosso al WTC7. Qui sotto vedete alcuni fotogrammi di questo impatto. Il filmato permette di apprezzare più chiaramente la dinamica e la traiettoria.

L'immagine qui sotto cattura l'istante nel quale le macerie del WTC colpiscono la facciata sud del WTC7. Questa è una versione in dettaglio di un'immagine più ampia.

E' utile confrontare la serie di fotogrammi precedente con quest'immagine per ricostruire mentalmente la tridimensionalità della scena ed escludere che la pioggia di frammenti stia cadendo dietro il WTC7 anziché addosso all'edificio (i più dubbiosi e abili potranno ricostruire la scena al computer in 3D). Inoltre si nota chiaramente la distribuzione a lobi delle macerie in caduta. Un lobo arriva a sfondare il WTC5 (al centro); un altro si dirige verso il Winter Garden (a destra); e uno si precipita sul WTC7.

Un ulteriore supporto alla ricostruzione tridimensionale della scena è questa coppia di fotografie scattate da Christopher Casciano, che permettono di valutare con chiarezza la distanza alla quale sono state proiettate macerie in direzione del WTC7:

Se si sovrappone la porzione centrale della prima sulla seconda, in modo da avere un riferimento visivo di dove si trova il WTC1 durante il crollo, risulta chiara la portata notevolissima della proiezione di frammenti in direzione del WTC7:

Queste immagini suggeriscono che il WTC7 sia stato effettivamente colpito da grandi quantità di macerie provenienti dal WTC1. Nei prossimi capitoli, per maggiore conferma, vedremo le prove fotografiche e video dei danni prodotti da queste macerie.

6. Lesioni e segni d'impatto al WTC7

Finora sono emerse poche fotografie dei danni subìti dal WTC7 in seguito al crollo delle Torri Gemelle. Quelle finora disponibili mostrano solo parzialmente, ma sufficientemente, le facciate sud ed ovest dell'edificio, dove le testimonianze (riportate in un capitolo successivo) indicano la presenza di brecce e squarci che si estendono per vari piani.

Nella valutazione di queste lesioni, è importante tenere presente che fra il crollo del WTC1 (Torre Nord) e quello del WTC7 sono trascorse circa sette ore (dalle 10:28 alle 17:20), durante le quali il WTC7 è stato interessato da incendi estesi. Di conseguenza, è possibile che i danni al WTC7 abbiamo avuto un'evoluzione progressiva e non si siano formati tutti immediatamente.

6.1. Danni allo spigolo sud-ovest

L'immagine qui sotto mostra danni consistenti allo spigolo sud-ovest del WTC7, una cui fetta manca a partire dal 18° piano allargandosi verso il basso. L'analisi della fotografia indica che la porzione di edificio mancante misura circa 6 metri di larghezza nella zona inferiore della lesione.

La foto mostra la facciata ovest; l'edificio in primo piano è il Verizon Building. Il WTC1 sorgeva nell'angolo in alto a destra. Fonte: rapporto NIST Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

La fotografia qui sotto (tratta da Appendix L - Interim Report on WTC 7 e attribuita a Willie Cirone) mostra danni allo spigolo sud-ovest del WTC7 dall'ottavo piano in su.

La foto qui sotto mostra molto chiaramente danni da impatto lungo la zona superiore dello spigolo sud-ovest del WTC7. La presenza di questi danni è una delle migliori conferme dell'impatto di macerie contro il WTC7. E' inoltre interessante notare che la zona danneggiata è proprio quella dalla quale si nota, in alcuni firmati, la fuoriuscita di sbuffi durante il crollo.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

6.2. Danni alla facciata sud

La foto di Steve Spak mostrata qui sotto rivela una breccia verticale in prossimità (ma non in corrispondenza) dello spigolo sud-ovest del WTC7, estesa verticalmente su almeno sei piani e parzialmente coperta dal fumo e dall'edificio in primo piano. Secondo la testimonianza di Spak, citata da Debunking911.com, la foto fu scattata "un paio d'ore prima che crollasse il WTC7".

Non c'è modo di determinare quanta parte di questo squarcio sia coperta dal fumo in alto e dall'edificio antistante in basso. Quello che è certo è che c'è uno squarcio alto almeno sei piani.

Alcuni lettori hanno obiettato che la breccia sarebbe semplicemente lo spigolo mancante già mostrato, visto da un'altra angolazione. L'errore di quest'interpretazione diventa evidente se si traccia il prolungamento dello spigolo dell'edificio 7 (visibile in alto): cade dietro l'edificio in primo piano a sinistra (il Verizon Building), mentre lo squarcio si estende più a destra.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

I danni alla facciata sud del WTC7 sono visibili abbastanza chiaramente in questo spezzone della diretta televisiva dell'11 settembre 2001:

Per chi volesse il link diretto alla versione su Youtube, è questo. Una versione di qualità superiore è disponibile qui (23 MB, MPG) presso 911myths.com (il file non funziona con alcuni player, ma va benissimo con VLC). Qui sotto ne vedete un fotogramma, che mostra una breccia che si estende dal tetto verso il basso per almeno cinque piani e ha strappato in fuori parte della facciata a sinistra dello squarcio. L'immagine è elaborata digitalmente come contrasto e saturazione: l'originale è qui.

L'origine di questo filmato sembra essere la CNN, a giudicare dalla grafica. Ho contattato sia la CNN, sia l'intervistatrice che si vede all'inizio del filmato, chiedendo se è possibile avere una versione più nitida di questo spezzone e dargli una collocazione temporale. Finora non ho avuto risposta.

Un'altra immagine, più nitida, di questo squarcio proviene dalla diretta della ABC (l'immagine è stata regolata come contrasto e saturazione per evidenziare i dettagli). Si nota che lo squarcio si estende per almeno 18 piani:

Nell'immagine qui sotto sono ben visibili i danni allo spigolo, in alto, e si nota una banda irregolare verticale nera sulla facciata sud che potrebbe essere lo squarcio descritto dai pompieri, come documentato nel capitolo successivo. Combinando quest'immagine con la precedente e contando le finestre, si rileva che lo squarcio si estende per almeno 38 piani.

Il fotogramma video mostrato qui sotto mostra sia il fumo che emerge da vaste zone della facciata sud, sia una banda irregolare verticale nera, interpretabile come uno squarcio, sulla facciata sud.

La foto di Steve Spak qui sotto mostra, in basso al centro, un grande frammento di macerie al livello stradale, vicino allo spigolo del Verizon Building (l'edificio sulla sinistra), e fa intravedere il danno al WTC7. Ritroveremo quest'immagine a proposito degli incendi.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1
Credit: Steve Spak.

Queste foto testimoniano dunque l'inequivocabile presenza di brecce estese lungo lo spigolo sud-ovest del WTC7.

Il meccanismo presumibile di generazione di questi danni è l'impatto delle macerie del WTC1. Sembra infatti improbabile che una demolizione controllata (ipotizzata da alcune teorie di complotto) venga effettuata asportando uno spigolo dell'edificio e praticando una breccia verticale alta decine di piani nella facciata, per poi attendere alcune ore per far precipitare il resto della struttura.

6.3. Danni al tetto del WTC7

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1Qui accanto, il tetto del WTC7 dopo il crollo del WTC1 (che sorgeva in alto a destra in questa foto).

La freccia indica dei danni al parapetto, presumibilmente causati dall'impatto di detriti del WTC1. E' importante notare che il parapetto è rientrato rispetto alla facciata sud, come si può notare nelle immagini pre-attentati mostrate nella sezione iniziale di questo documento. Pertanto, se le macerie hanno raggiunto questo parapetto, nel ricadere devono aver colpito abbondantemente anche la facciata sud.

Fonte: rapporto NIST Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis.

6.4. Un'immagine contraddittoria?

Questa sezione è stata migrata qui.

7. Testimonianze dei pompieri, immagini e rapporti tecnici, avvisaglie di crollo

Vi sono numerose testimonianze di pompieri (gente che di danni agli edifici se ne intende, e che non sembra avere motivo di mentire) che riferiscono di grandi squarci nella facciata sud dopo il crollo del WTC1, di scricchiolii e di una vistosa inclinazione del WTC7 che preannunciavano il crollo. Ne traduco qui qualcuna, ma ve ne sono molte altre.

Per esempio, ne parla il capitano dei pompieri (fire captain) Chris Boyle presso Firehouse.com:

BOYLE: [...] sulle facciate nord ed est del 7 non sembrava che ci fosse assolutamente alcun danno, ma poi guardavi la facciata sud del 7 e c'era un buco alto probabilmente venti piani nell'edificio, con incendi a vari piani. Sull'edificio cadevano macerie e non aveva un bell'aspetto. [...] Poi quest'altro agente accanto al quale stavo dice "Quell'edificio non mi sembra dritto. Così io sto lì, in piedi, che guardo l'edificio. Non mi sembra a posto, ma be', andremo dentro e vedremo. [...] Ci siamo diretti verso il 7, e quando eravamo a circa cento metri arriva di corsa Butch Brandies e dice "Scordatevelo, nessuno entra nel 7, si sentono scricchiolii, escono rumori da lì", così ci siamo fermati e basta. E più o meno dieci minuti dopo, Visconti, che stava su West Street, e credo avesse un altro rapporto di ulteriori danni nei piani interrati e cose di quel genere, così Visconti dice "Nessuno entra nel 7", per cui quella era la cosa definitiva e la cosa fu abbandonata.
INTERVISTATORE DI FIREHOUSE: Quando hai guardato la facciata sud, quanto eri vicino alla base di quella facciata?
BOYLE: Stavo proprio accanto all'edificio, probabilmente proprio accanto ad esso.
INTERVISTATORE: Quando avevate incendi sui venti piani, era in una finestra o in tante?
BOYLE: C'era uno squarcio enorme e [l'incendio] era diffuso lì dentro. Direi che era probabilmente un terzo, proprio in mezzo.
[...]
BOYLE: [...] Tutto fu lasciato dov'era. Semplicemente chiudemmo tutto e facemmo indietreggiare tutti.
INTERVISTATORE: Da lì vedevi l'edificio 7?
BOYLE: Il 7 no. Ti portavi a mezzo isolato di distanza e non lo vedevi, non si vedeva un bel niente. Tutto quello che abbiamo sentito era che erano preoccupati che crollasse e che tutti dovevano indietreggiare. [...] Siamo rimasti lì circa un'ora fino a che è crollato il 7 e tutto è tornato nero.

BOYLE: [...] on the north and east side of 7 it didn’t look like there was any damage at all, but then you looked on the south side of 7 there had to be a hole 20 stories tall in the building, with fire on several floors. Debris was falling down on the building and it didn’t look good. [...] Then this other officer I'm standing next to said, that building doesn't look straight. So I'm standing there. I'm looking at the building. It didn't look right, but, well, we'll go in, we'll see. [...] We headed toward 7. And just around we were about a hundred yards away and Butch Brandies came running up. He said forget it, nobody's going into 7, there's creaking, there are noises coming out of there, so we just stopped. And probably about 10 minutes after that, Visconti, he was on West Street, and I guess he had another report of further damage either in some basements and things like that, so Visconti said nobody goes into 7, so that was the final thing and that was abandoned.
FIREHOUSE: When you looked at the south side, how close were you to the base of that side?
BOYLE: I was standing right next to the building, probably right next to it.
FIREHOUSE: When you had fire on the 20 floors, was it in one window or many?
BOYLE: There was a huge gaping hole and it was scattered throughout there. It was a huge hole. I would say it was probably about a third of it, right in the middle of it. [...]
[...]
BOYLE: Everything was left where it was. Just shut everything down, moved everybody back.
FIREHOUSE: Could you see building 7 again from there?
BOYLE: Seven, no. You got a half block away, you couldn't see it, couldn't see a damn thing. All we heard was they were worried about it coming down, everybody back away. [...] We were there about an hour or so until number 7 came down and everything was black again.

I pompieri erano consapevoli della possibilità di un crollo del WTC7 e quindi hanno deciso di evacuare l'area che poteva essere interessata dal crollo dell'edificio:

...Il Capitano Varriale disse al Capo Coloe e a me che il World Trade Center 7 era gravemente danneggiato sul lato sud e sicuramente era a rischio di crollo. Il Capo Coloe disse che avremmo evacuato l'area di crollo intorno al World Trade Center 7, e così facemmo.

...Captain Varriale told Chief Coloe and myself that 7 World Trade Center was badly damaged on the south side and definitely in danger of collapse. Chief Coloe said we were going to evacuate the collapse zone around 7 World Trade Center, which we did.

Fonte: Tenente Rudy Weindler, Ladder Company 40, in World Trade Center Task Force Interview, p. 5.

 

La decisione più importante che dovemmo prendere fu di liberare la zona e creare un'area di crollo intorno all'[edificio 7 del WTC] gravemente danneggiato. Vari responsabili dei pompieri e varie compagnie valutarono i danni all'edificio. Queste valutazioni indicarono che l'integrità dell'edificio era seriamente in dubbio.

The biggest decision we had to make was to clear the area and create a collapse zone around the severely damaged [WTC Building 7]. A number of fire officers and companies assessed the damage to the building. The appraisals indicated that the building's integrity was in serious doubt.

Fonte: Fire Chief David Nigro in Fire Engineering di settembre 2002, citato da Cooperative Research.

 

HAYDEN: ...eravamo inoltre piuttosto sicuri che il World Trade Center 7 sarebbe crollato. All'inizio vedemmo un rigonfiamento sul'angolo sud-ovest fra il decimo e il tredicesimo piano... eravamo piuttosto certi che sarebbe crollato [l'edificio]. Si poteva proprio vedere che c'era un rigonfiamento visibile, copriva circa tre piani. Venne giù all'incirca alle cinque del pomeriggio, ma alle due del pomeriggio ci eravamo resi conto che sarebbe crollato.
INTERVISTATORE DI FIREHOUSE: C'erano grandi incendi sin da subito lì dentro?
HAYDEN: No, non da subito, e probabilmente è per quello che è rimasto in piedi così a lungo: c'è voluto un po' di tempo perché si sviluppasse quell'incendio. C'era una massa di fuoco importante là dentro e non facemmo alcun tentativo di contrastarla. Era semplicemente una di quelle battaglie che sapevamo di perdere. Eravamo preoccupati per il crollo di un palazzo di 47 piani. Eravamo preoccupati per il crollo ulteriore di quel che rimaneva in piedi delle torri e del Marriott, così cominciammo a ritirare il personale dopo un paio d'ore di rimozioni in superficie e di ricerche sulla superficie delle macerie. Iniziammo a ritirare gli uomini perché eravamo preoccupati per la loro sicurezza.

HAYDEN: ...also we were pretty sure that 7 World Trade Center would collapse. Early on, we saw a bulge in the southwest corner between floors 10 and 13, [...] we were pretty sure she was going to collapse. You actually could see there was a visible bulge, it ran up about three floors. It came down about 5 o’clock in the afternoon, but by about 2 o’clock in the afternoon we realized this thing was going to collapse.
FIREHOUSE: Was there heavy fire in there right away?
HAYDEN: No, not right away, and that’s probably why it stood for so long because it took a while for that fire to develop. It was a heavy body of fire in there and then we didn’t make any attempt to fight it. That was just one of those wars we were just going to lose. We were concerned about the collapse of a 47-story building there. We were worried about additional collapse there of what was remaining standing of the towers and the Marriott, so we started pulling the people back after a couple of hours of surface removal and searches along the surface of the debris. We started to pull guys back because we were concerned for their safety.

Fonte: Deputy Chief Peter Hayden, in Firehouse.com.

E' interessante notare l'uso ripetuto, da parte dei pompieri, del verbo "pull" per indicare il ritiro da una zona a rischio. Secondo i complottisti, questo verbo avrebbe invece inspiegabilmente tutt'altro significato quando lo usa, in circostanze analoghe, Larry Silverstein, locatario del World Trade Center, come documentato in un capitolo successivo di quest'indagine.

7.1. Avvisaglie di crollo: la CNN lo preannuncia con oltre un'ora di anticipo

Il crollo del WTC7 non è affatto inatteso: lo dimostrano le registrazioni della diretta televisiva della CNN dell'11 settembre 2001, che annunciano nei sottotitoli "Building 7 at World Trade Ctr. on fire, on verge of collapse" ("il WTC7 è in fiamme ed è a un passo dal crollo") ben prima del crollo. I suoi cronisti ne parlano ancora prima. La consapevolezza dell'imminenza del crollo è tale che la CNN tiene a lungo aperta una finestra video sul WTC7 in diretta. Le riprese della CNN, inoltre, mostrano che il WTC7 sta fumando su tutta la facciata sud. Anche la BBC trasmette un preavviso analogo. Ringrazio Hammer per la segnalazione.

7.2. Mappa e descrizione dei danni al WTC7 secondo le fonti tecniche ufficiali

Una delle accuse ricorrenti dei complottisti è che il rapporto della Commissione 9/11 non menziona il crollo del WTC7. Questo viene presentato come se fosse un tentativo di insabbiamento. L'accusa, tuttavia, è in contrasto con il fatto che numerosi altri rapporti tecnici ufficiali descrivono ampiamente i danni al WTC7:

Il WTC 5, il WTC 7, il 90 di West Street, l'edificio Bankers Trust, l'edificio Verizon e l'edificio 3 del World Financial Center sono stati colpiti da grandi macerie delle torri che stavano crollando e hanno subìto danni strutturali, ma hanno circoscritto i propri crolli a zone localizzate... Le macerie dei crolli delle torri del WTC hanno inoltre innescato incendi negli edifici circostanti, compresi gli edifici 4, 5, 6 e 7 del WTC, il 90 di West Street e il 130 di Cedar Street. Molti degli edifici hanno subito danni gravi da incendio, ma sono rimasti in piedi. Tuttavia due strutture in acciaio hanno subìto crolli indotti da incendi. Il WTC 7 è crollato completamente dopo aver bruciato senza interventi antincendio per circa 7 ore, e un crollo parziale si è verificato in una sezione interna del WTC 5. Gli studi del WTC 7 indicano che il collasso è iniziato ai piani inferiori, per cedimento di elementi primari di trasferimento dei carichi situati al di sopra di una sottostazione elettrica o delle colonne dei piani situati al di sopra della struttura di trasferimento [dei carichi].

WTC 5, WTC 7, 90 West Street, the Bankers Trust building, the Verizon building, and World Financial Center 3 were impacted by large debris from the collapsing towers and suffered structural damage, but arrested collapse to localized areas... The debris from the collapses of the WTC towers also initiated fires in the surrounding buildings, including WTC 4, 5, 6, and 7; 90 West Street; and 130 Cedar Street. Many of the buildings suffered severe fire damage but remained standing. However, two steel-framed structures experienced fire-induced collapse. WTC 7 collapsed completely after burning unchecked for approximately 7 hours, and a partial collapse occurred in an interior section of WTC 5. Studies of WTC 7 indicate that the collapse began in the lower stories, either through failure of major load transfer members located above an electrical substation structure or in columns in the stories above the transfer structure.

Fonte: FEMA World Trade Center Building Performance Study (FEMA 403/May 2002), Executive Summary, p. 4.

L'intero capitolo 5 del FEMA World Trade Center Building Performance Study (FEMA 403/May 2002) è dedicato al crollo del WTC 7. Il documento FEMA ne parla estesamente anche a pagina 4 dell'Executive Summary (citato qui sopra), a pag. 8 del capitolo 8, in tutto il Capitolo 7 e nell'Appendice C.

Del crollo del WTC 7 parla inoltre il rapporto NIST Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis, datato 22 giugno 2004, con abbondanza di disegni tecnici e schemi strutturali. In questo rapporto, il danno viene descritto in questi termini (la traduzione è mia):

pagina ael rapporto NIST Danni da detriti provenienti dal WTC 1

Dopo il crollo del WTC 1:

Il NIST si è occupato del crollo del WTC7 anche nella Appendix L - Interim Report on WTC 7, che descrive in dettaglio la complessa e particolare struttura dell'edificio (costruito sopra una centrale elettrica). Questo Interim report riprende quanto descritto nel documento Project 6 e specifica ulteriormente i danni rilevati, che traduco qui sotto:

Dopo il crollo del WTC1:

Fonte: Appendix L - Interim Report on WTC 7, pag. L-18.

Testo originale:

After WTC1 collapsed:

fotogramma dal video

Un'immagine tratta dal rapporto NIST Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis. Le frecce indicano le zone affette da danni attribuiti a detriti provenienti dal WTC 1.

7.3. Incendi al WTC7

Questa sezione documenta la dinamica d'innesco degli incendi negli edifici circostanti le Torri Gemelle, WTC7 compreso, e l'evoluzione degli incendi nel WTC7.

7.3.1. Incendi causati da macerie

Vi è chi dubita che il crollo delle macerie di un edificio in fiamme (il WTC1) possa innescare incendi in un altro edificio (il WTC7). Il dubbio è facilmente chiarito se si osserva che anche altri edifici del complesso, come il WTC5 e il WTC6, non furono colpiti da aerei, eppure presero fuoco dopo essere stati colpiti dalle macerie delle Torri Gemelle, come testimoniato per esempio dalle immagini qui sotto.



Incendi al WTC5. Foto tratta da FEMA WTC Building Performance Study, capitolo 4.



Incendi al WTC6.



Danni da impatto e annerimento da incendi al WTC6. Foto tratta da FEMA WTC Building Performance Study, capitolo 4.



Quel che resta del WTC6 (a sinistra) e del WTC5 (a destra) dopo il crollo delle Torri Gemelle e del WTC7 (che sorgeva in alto a sinistra).

7.3.2. Fiamme al WTC7

Un'altra argomentazione frequente dei complottisti è che gli incendi al WTC7 erano troppo modesti per far crollare l'edificio. Questo è un modo scorretto di presentare i fatti: infatti i rapporti tecnici chiariscono ripetutamente che il crollo del WTC7 è dovuto non agli incendi da soli, ma ai danni da impatto combinati con gli incendi.

Nelle fotografie qui sotto, le fiamme sono visibili soltanto in alcuni punti dell'edificio e possono far pensare a incendi tutto sommato modesti. Tuttavia occorre tenere presente che le fotografie dell'esterno possono rivelare un incendio soltanto nelle sue parti visibili, appunto, dall'esterno e ci dicono poco sull'entità degli incendi all'interno. La vera estensione degli incendi è semmai evidenziata dalle foto del fumo che fuoriesce da tutta la facciata sud.

Occorre inoltre notare che nessun intervento significativo fu fatto per domare gli incendi al WTC7, per cui continuarono a bruciare dal loro innesco intorno alle 10.28 (ora del crollo del WTC1) fino alle 17.20 (ora del crollo del WTC7).

7.3.2.1. Fiamme sulla facciata est

incendi al WTC 7 dopo il crollo del WTC 1Fiamme molto vive degli incendi all'undicesimo e dodicesimo piano del WTC 7, visti dalla facciata est.

Fonte: Appendix L - Interim Report on WTC 7.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1La facciata est del WTC mostra fiamme. L'altra facciata inquadrata è quella principale orientata verso nord. Da quest'angolazione, presa a Barclay Street, il WTC1 si trovava dietro l'edificio.

La zona nera nell'angolo in alto a destra non è un danno alla facciata, ma un oggetto più vicino.

Sullo spigolo che raccorda le due facciate si nota una sola finestra rotta (la quarta dal basso).

La foto qui sotto mostra ancora un dettaglio della facciata est, nella quale stanno ardendo incendi con fiamme molto violente. L'edificio a sinistra è il Post Office Building; l'edificio in fiamme in fondo alla via è il WTC5; sempre in fondo alla via, sulla destra, si scorge la sagoma del WTC6. Si notano danni e sbrecciature al muro in fondo alla via; la struttura tubolare (un ponte pedonale) è relativamente integro.

Va notata, inoltre, la relativa assenza di macerie nella via, specialmente se confrontata con le foto della facciata ovest, la cui via prospiciente (Washington Street) è invece ricolma di macerie.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

L'immagine qui sotto, invece, permette di notare meglio le condizioni pressoché intatte della facciata nord del WTC7.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1

7.3.2.2. Incendi visti dalla facciata nord

incendi al WTC 7 dopo il crollo del WTC 1Gli incendi hanno raggiunto anche la facciata nord del WTC 7 abbastanza da essere visibili in almeno due zone distinte.

incendi al WTC 7 dopo il crollo del WTC 1
Un ingrandimento dell'immagine precedente chiarisce non si tratta di fiamme che escono dalla facciata, ma del bagliore degli incendi in corso all'interno dell'edificio nei locali situati sulla facciata nord.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1Gli stessi incendi sono visibili in quest'altra immagine della facciata nord del WTC7 (quella più lontana dalle torri). La didascalia li localizza al settimo e al dodicesimo piano.

Purtroppo la foto non è molto nitida. Sembra che i detriti a sinistra, sotto il fumo, non appartengano alla facciata del WTC7 ma alla zona retrostante, dato che da quest'angolazione la facciata laterale non dovrebbe essere visibile. Sono alla ricerca di una versione a maggiore risoluzione di quest'immagine per chiarire il dubbio.

Fonte: rapporto NIST Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis.

7.3.3. Fumo degli incendi dal WTC7

L'entità degli incendi al WTC7 è valutabile anche in base all'estensione della zona dell'edificio dalla quale proviene fumo. Fumo proveniente soltanto dai piani alti, per esempio, indicherebbe l'assenza di incendi ai piani bassi.

Nel caso del WTC7, le immagini e i filmati mostrano fumo esteso a tutta la facciata sud (quella rivolta verso le Torri Gemelle), assente sulla facciata nord e presente in alcuni punti della facciate est e ovest. Questo è compatibile con incendi innescati su più piani dal crollo delle macerie del WTC1 contro la facciata sud.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1L'immagine qui accanto mostra l'estensione degli incendi sulle facciate sud ed est del WTC7 (l'edificio è inquadrato nel rettangolo). La facciata sud è interamente coperta dal fumo. Non si tratta di fumo proveniente dalle torri, come si può notare dalla direzione nella quale si muove nel video mostrato più avanti.

La foto è stata scattata all'incrocio fra Vesey Street e West Street; il fumo esce dalla facciata sud; le torri si ergevano a destra. L'edificio in primo piano, sulla destra, è il WTC6; quello sulla sinistra è il Verizon Building.

Si nota inoltre che i pompieri stanno spegnendo un incendio, presumibilmente prodotto dalle macerie cadute dalle torri: questo conferma ulteriormente che i detriti sono stati effettivamente capaci di innescare incendi. Vi sono inoltre numerose foto di oggetti in fiamme a livello del suolo.

WTC 7 dopo il crollo del WTC 1La foto qui accanto mostra la facciata ovest del WTC7 (al centro, con danni lungo lo spigolo in alto e segni di fumo in basso) e il fumo degli incendi che scaturisce dalla facciata sud dell'edificio tanto diffusamente da coprirla per intero (a destra nell'immagine).

In primo piano, a sinistra, il World Financial Center 3, danneggiato da frammenti della torre crollata; a destra, il World Financial Center 2; in basso al centro, il padiglione del Winter Garden, anch'esso colpito da frammenti delle torri.

Fonte: rapporto FEMA. Credit: Arquelio Galarza.

Ancora fumo su tutta la facciata sud del WTC7 e danni sullo spigolo, in alto.

Qui si nota chiaramente il fumo che sgorga da quasi tutti i piani dal WTC7.

Un'altra immagine che mostra il fumo che fuoriesce dalla facciata sud.

C'è inoltre un video (scaricabile qui come AVI da 5,1 MB o visibile tramite Youtube qui sotto o a questo link) che mostra il fumo che esce dall'intera facciata sud del WTC7. Questo non è compatibile con gli incendi modesti e localizzati che vengono asseriti dai complottisti.

Non si tratta di polvere proveniente dalle torri (che stavano a destra in quest'inquadratura): lo si capisce dalla direzione delle volute di fumo. Si notano inoltre danni lievi lungo la parte superiore dello spigolo sud-ovest del WTC7.

Qui accanto vedete un'immagine della facciata ovest del WTC7 successivamente al crollo delle Torri Gemelle (l'immagine è stata elaborata digitalmente per esaltarne il contrasto). La facciata ovest emana fumo in alcuni punti. Si nota anche fumo che si leva da gran parte della facciata sud. La continuità dello spigolo sud-ovest, inoltre, è interrotta: la bassa risoluzione non permette di apprezzarne meglio dettagli ed estensione, ma è presumibile che si tratti di una breccia nella struttura.

Sullo sfondo di questa fotografia di David C. Turnley si nota il WTC7. La piccola porzione visibile della facciata ovest non presenta danni, mentre la facciata sud è coperta di fumo (parte del quale proviene, tuttavia, dalle macerie delle Torri Gemelle, che si trovano in primo piano).

Quest'immagine, tratta dal sito del fotografo Steve Spak, mostra chiaramente che l'origine del fumo è effettivamente il WTC7: si vede persino il cielo. La dicitura "PROOF" indica che è un'immagine campione (provino) e non va interpretata nel senso di "prova, dimostrazione".

In questa foto si nota inoltre un frammento molto grande del WTC1 conficcato alla base del WTC7.

Quest'altra foto, sempre di Steve Spak, mostra ancora l'origine del fumo.

Quest'immagine proviene da Magnum Photos e mostra fumo che emana dalla facciata sud del WTC7 oltre al fumo proveniente dal WTC6 che gli sta davanti.

Anche questa foto proviene da Magnum Photos e mostra fumo su tutta la facciata sud del WTC7 (credit: Steve McCurry).

Ancora un'immagine dall'archivio di Magnum Photos: anche qui, fumo su tutta la facciata sud del WTC7.

Quest'altra foto è attribuita a James Nachtwey qui e mostra di nuovo il fumo dalla facciata sud del WTC7.

Il fumo fuoriesce da tutta la facciata sud del WTC7, visto da un'altra angolazione. Il WTC7 è a sinistra, sullo sfondo, parzialmente coperto dal Verizon Building; l'edificio a destra è il WFC3-4. La strada è Vesey Street.

8. Documentazione fotografica e video del crollo del WTC7

La percezione comune è che il WTC7 sia crollato in perfetta verticale. Questa percezione, tuttavia, è dovuta al fatto che praticamente tutti i filmati del crollo sono presi dalla medesima angolazione, ossia guardando frontalmente la facciata nord. Da quest'angolazione non è possibile determinare l'eventuale inclinazione di un crollo. Per una coincidenza singolare, i complottisti mostrano soltanto questi filmati.

C'è però un video (AVI, 9 MB) che mostra chiaramente che il WTC7 non è caduto verticalmente ma si è inclinato. Specificamente, questo video mostra che la facciata nord (quella rivolta lontano dalle torri) si è piegata verso le torri. Questo comportamento è compatibile con la presenza di danni strutturali sulla facciata sud (quella rivolta verso le torri), testimoniata dalle immagini precedenti e dai resoconti dei pompieri.

fotogramma dal video

Un fotogramma tratto dal video. Notare l'inclinazione della facciata durante il crollo. L'immagine mostra la facciata nord; le torri si trovavano dietro l'edificio, da quest'angolazione.

Chi ha una connessione veloce a Internet può vedere questo filmato qui sotto oppure usare il link diretto a Youtube.

Un altro aspetto interessante e scarsamente segnalato del crollo del WTC 7 è la sua dinamica particolare. I filmati mostrano infatti che l'edificio non è crollato come un blocco unico, ma che il crollo è iniziato in un punto ben preciso dei locali tecnici (penthouse) sul tetto, a sinistra nelle foto qui sotto, tratte dal rapporto NIST Project 6: WTC 7 Structural Fire Response and Collapse Analysis; poi si è esteso agli altri locali tecnici, e soltanto a quel punto è iniziato il crollo della facciata. Le immagini provengono da un filmato della CBS.

fotogramma dal video La freccia indica la vistosa piega del tetto del locale tecnico sulla sinistra, in cima all'edificio. Si nota anche il fumo proveniente dal retro del WTC7.

fotogramma dal video Lo stesso fotogramma di prima, con la proiezione dell'altezza dell'edificio.

fotogramma dal video Il locale tecnico di sinistra è scomparso.

fotogramma dal video Scompaiono anche gli altri locali tecnici. E' soltanto a questo punto inizia il cedimento della facciata.

E' utile, dopo queste osservazioni, riesaminare in particolare un filmato del crollo proveniente dalla diretta della CBS dell'11 settembre, scaricabile qui o visionabile direttamente tramite Youtube qui sotto (si può anche consultare il link Youtube diretto).

In questo filmato si nota chiaramente che il locale tecnico sul tetto, a sinistra, crolla molto prima degli altri locali adiacenti, e che il crollo dell'edificio inizia soltanto dopo il crollo di tutti i locali tecnici. Si tratta insomma di un crollo molto graduale che inizia dall'alto, ben diverso dalle demolizioni controllate, che hanno effetto pressoché simultaneo sull'intera struttura.

Il crollo graduale e progressivo a partire dalle strutture ad est sul tetto (a sinistra in questa foto) è mostrato chiaramente nell'immagine qui sotto, dove si notano sia l'insellamento del tetto del locale tecnico a sinistra, sia la fila verticale di finestre rotte lungo la facciata, sintomo di flessione della facciata lungo quella linea.

In sintesi, se si osservano con maggiore attenzione i filmati disponibili, l'apparente somiglianza con una demolizione controllata sbiadisce e si rivela essere una prima impressione errata, prodotta anche grazie al fatto che la maggior parte delle versioni dei filmati proposte dai complottisti è tagliata ad arte in modo da non mostrare questo pre-crollo.

9. Documentazione fotografica successiva al crollo del WTC7

Quest'immagine aerea mostra, al centro, i detriti del crollo del WTC7. Le torri sorgevano a destra, oltre il bordo dell'immagine.

Si nota che il cumulo di detriti del WTC7 è coperto dalla struttura quasi integra della facciata, cosa che suggerisce un crollo non verticale, ma inclinato verso le torri.

Si notano anche i danni prodotti al 30 West Broadway.

Fonte: Appendix L - Interim Report on WTC 7.

Questo capitolo è in lavorazione: verranno aggiunte altre immagini che documentano ulteriormente la dinamica non verticale del crollo.

10. Il "pull it" di Larry Silverstein

Molti siti complottisti (per esempio Luogocomune.net di Massimo Mazzucco e Infowars.com di Alex Jones) affermano che Larry Silverstein, proprietario (o più propriamente locatore) del World Trade Center, ha ammesso, durante un'intervista contenuta nel documentario della rete televisiva statunitense PBS intitolato "America Rebuilds", di aver fatto demolire il WTC7 l'11 settembre 2001.

La frase incriminata è questa, che potete sentire in una registrazione audio e in un video:

"I remember getting a call from the, er, fire department commander, telling me that they were not sure they were gonna be able to contain the fire, and I said, 'You know, we've had such terrible loss of life, maybe the smartest thing to do is -- is pull it.' And they made that decision to pull, and then we watched the building collapse."

Traduco:

"Ricordo di aver ricevuto una chiamata dal, ehm, comandante dei pompieri, che mi diceva che non erano sicuri che sarebbero riusciti a contenere l'incendio, e io dissi 'Sai, abbiamo subito una perdita così terribile di vite umane, forse la cosa più intelligente è... è pull it'. E hanno preso la decisione di pull, e poi abbiamo assistito al crollo dell'edificio."

foto di Larry Silverstein

Larry Silverstein, locatario del WTC, in un fotogramma tratto dal documentario che contiene la frase incriminata.

Se avete un collegamento veloce a Internet, potete vedere il filmato tramite Youtube:

Secondo i complottisti, quel "pull" significa "demolire con esplosivi" (loro traducono "pull it" in italiano con "tirarlo giù" o direttamente con "demolire", come in questo video tradotto e sottotitolato da Luogocomune.net).

Siccome una demolizione controllata non s'improvvisa e richiederebbe che gli esplosivi fossero stati già piazzati, i complottisti dicono che questa frase non solo è l'ammissione che il WTC7 è stato demolito, ma è anche la conferma che la distruzione del WTC era già prevista e pianificata da tempo, quindi non era dovuta ad un attentato.

Quest'interpretazione si scontra con alcune obiezioni.



Lo spezzone del documentario PBS contenente un "pull" pronunciato da un demolitore per indicare una demolizione non esplosiva, ma meccanica. Link diretto qui.

In ogni caso, qualcuno ha pensato di tagliare la testa al toro e chiedere a Silverstein di chiarire cosa intendeva con quella frase. Una pagina del Dipartimento di Stato USA (scovata dal lettore PseudoTecnico, che ringrazio) riporta le parole del portavoce di Silverstein, secondo le quali "pull it" significa più banalmente "tirarlo via [il contingente dei pompieri]":

Il 9 settembre 2005, Dara McQuillan, portavoce della Silverstein Properties, fece la seguente dichiarazione sull'argomento:

Il Seven World Trade Center crollò alle 17:20 l'11 settembre 2001 dopo aver bruciato per diverse ore. Non vi furono vittime, grazie all'eroismo dei vigili del fuoco e all'opera dei dipendenti della Silverstein Properties che fecero evacuare gli inquilini dall'edificio.

La Federal Emergency Management Agency (FEMA) ha svolto un'indagine esauriente del crollo di tutti gli edifici del World Trade Center. Il rapporto della FEMA ha concluso che il crollo del Seven World Trade Center fu un risultato diretto degli incendi innescati dai detriti provenienti dal crollo della Torre 1 del WTC.

Nel pomeriggio dell'11 settembre, il signor Silverstein parlò con il Comandante dei vigili del fuoco sul posto, al Seven World Trade Center. Il comandante disse al Sig. Silverstein che nell'edificio vi erano numerosi pompieri che stavano lavorando per contenere gli incendi. Il signor Silverstein espresse il proprio parere che la cosa più importante fosse proteggere la sicurezza di quei vigili del fuoco, inclusa se necessario la ritirata dall'edificio.

Successivamente nella stessa giornata, il comandante dei vigili dei fuoco ordinò ai propri uomini di uscire dall'edificio, e alle 17:20 l'edificio crollò. Nessuna vita fu persa al Seven World Trade Center l'11 settembre 2001.

Come notato sopra, mentre il signor Silverstein stava riepilogando questi eventi per un documentario televisivo, disse "Io dissi, sai, abbiamo subito una perdita così terribile di vite umane. Forse la cosa più intelligente da fare è tirarlo via." Il signor McQuillan ha dichiarato che con “lo”, il signor Silverstein intendeva il contingente di vigili del fuoco restante nell'edificio.

Questo è l'originale inglese della citazione:

On September 9, 2005, Mr. Dara McQuillan, a spokesman for Silverstein Properties, issued the following statement on this issue:

Seven World Trade Center collapsed at 5:20 p.m. on September 11, 2001, after burning for seven hours. There were no casualties, thanks to the heroism of the Fire Department and the work of Silverstein Properties employees who evacuated tenants from the building.

The Federal Emergency Management Agency (FEMA) conducted a thorough investigation of the collapse of all the World Trade Center buildings. The FEMA report concluded that the collapse of Seven World Trade Center was a direct result of fires triggered by debris from the collapse of WTC Tower 1.

In the afternoon of September 11, Mr. Silverstein spoke to the Fire Department Commander on site at Seven World Trade Center. The Commander told Mr. Silverstein that there were several firefighters in the building working to contain the fires. Mr. Silverstein expressed his view that the most important thing was to protect the safety of those firefighters, including, if necessary, to have them withdraw from the building.

Later in the day, the Fire Commander ordered his firefighters out of the building and at 5:20 p.m. the building collapsed. No lives were lost at Seven World Trade Center on September 11, 2001.

As noted above, when Mr. Silverstein was recounting these events for a television documentary he stated, “I said, you know, we've had such terrible loss of life. Maybe the smartest thing to do is to pull it.” Mr. McQuillan has stated that by “it,” Mr. Silverstein meant the contingent of firefighters remaining in the building.

Queste considerazioni e questi dati puntano a una semplice interpretazione distorta delle parole di Larry Silverstein.

11. Documentazione fotografica dei danni agli edifici adiacenti al WTC7

Molte ipotesi di complotto sostengono che il WTC7 è crollato senza causare alcun danno agli edifici adiacenti, in modo quindi estremamente controllato, e questo indurrebbe al sospetto di una demolizione controllata. Le immagini che verranno presentate qui dimostrano la presenza di danni agli edifici adiacenti.

Questa parte è in lavorazione.

12. Paragoni con altri casi di incendi e crolli di edifici

Una delle affermazioni più ricorrenti dei sostenitori delle ipotesi di complotto è che il crollo del WTC7 è anomalo perché nessun grattacielo in acciaio è mai crollato per un incendio. Di solito vengono presentati i casi di alcuni altri edifici che sono stati funestati da un incendio ma non sono crollati. Secondo i complottisti, quest'anomalia è spiegabile soltanto con un intervento esterno, ossia una demolizione controllata.

Quest'affermazione è ingannevole per varie ragioni.

Questa sezione è in lavorazione. Verrà arricchita di immagini e dati a supporto delle considerazioni fatte qui sopra. Nel frattempo, è consultabile questo articolo.