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Indagine iniziale: 30/5/2006. Ultimo aggiornamento: 6/6/2006.
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Foto e filmati del crollo del World Trade Center sono incompatibili con una demolizione controllata. Lo si nota confrontandoli con una vera demolizione controllata di una struttura tubolare (la torre alta 150 metri della centrale nucleare Trojan a Rainier, Oregon, demolita il 21 maggio 2006) come quella del WTC: le detonazioni di una demolizione controllata producono sbuffi violentissimi e intorno a tutto il perimetro dell'edificio, e avvengono prima del crollo.
[Nota: alcuni critici hanno ipotizzato al WTC una demolizione prodotta con cariche esplosive senza sbuffo, o con sbuffo rivolto verso l'interno dell'edificio: gli sbuffi che si vedono sarebbero degli "errori" della demolizione. Il primo caso (esplosivo senza sbuffo) è fisicamente impossibile, in quanto ogni esplosione sposta, per definizione, del materiale e quindi produce uno sbuffo; il secondo caso è estremamente improbabile, dato che le torri del WTC avevano facciate portanti e quindi sarebbe stato necessario piazzare le cariche sul perimetro esterno dell'edificio, con evidente proiezione di sbuffi in tutte le direzioni, anche verso l'esterno]
Immagine 2.1. Una vera demolizione controllata.
Immagine 2.2.
Immagine 2.3. Notate l'estensione degli sbuffi lungo tutto il perimetro, e la loro sporgenza. E questo per demolire un semplice tubo cavo.
Immagine 2.4.
Immagine 2.5.
Immagine 2.6.
Gli sbuffi chiari che si vedono nei crolli del WTC sono molto meno violenti, non coprono affatto il perimetro dell'edificio e avvengono soltanto dopo che è iniziato il crollo. Gli sbuffi al World Trade Center sono quindi una conseguenza del crollo, non la causa: sono prodotti dalla compressione del volume d'aria che si trova fra i vari piani, man mano che collassano.
Occorre tenere presente la particolare struttura tubolare delle torri: colonne centrali e facciate esterne portanti e null'altro di significativo in mezzo, su ogni piano.
Immagine 2.7. Una torre del World Trade Center durante la costruzione.
Un aereo di linea del peso di circa 100 tonnellate, con a bordo circa 34.000 litri (stime NIST) di carburante altamente infiammabile, colpisce questa struttura a diverse centinaia di chilometri l'ora. E' un ariete potentissimo, che trapassa completamente la struttura (alcuni frammenti escono dall'altra parte delle torri)...
Immagine 2.8. Frammenti d'aereo trapassano il WTC2 (seminascosto dietro il grattacielo nero) ed emergono dall'altra parte.
...aggiunge di colpo cento tonnellate a ciascuna torre. Il carburante non brucia tutto subito e all'esterno, ma si diffonde per decine di piani lungo le trombe degli ascensori, creando incendi su numerosi piani...
Immagine 2.9. L'estensione degli incendi al WTC1.
... alimentati da tutto il materiale combustibile presente (carta, mobili, moquette). Il calore non scioglie, ma indebolisce la struttura d'acciaio, già massicciamente provata, che alla fine cede. C'è da stupirsi che le torri abbiano retto per così tanto tempo (una 56 minuti e l'altra 102 minuti).
Per contro, in una demolizione controllata occorre piazzare notevoli quantità di esplosivo e detonatori nelle immediate vicinanze delle colonne portanti, e le colonne vanno indebolite preventivamente tagliandole in parte. Sembra estremamente implausibile fare tutto questo alle torri del WTC, due colossi di oltre 100 piani ciascuno, nei quali ogni piano aveva una superficie pari a mezzo campo di calcio, e nei quali lavoravano quotidianamente circa 20.000 persone, senza che se ne accorga nessuno, e fare in modo che l'esplosivo non venga disturbato e funzioni a dovere nonostante l'edificio venga trapassato da un aereo di linea.
La dinamica dei crolli, inoltre, è conforme agli impatti. I crolli iniziano esattamente all'altezza dei punti d'impatto: inizia a precipitare l'intera porzione di torre che si trova al di sopra della ferita d'impatto, e questa porzione agisce come un inarrestabile maglio sulla struttura sottostante. Ottenere un risultato del genere con una demolizione controllata richiederebbe detonare l'esplosivo esattamente nella zona d'impatto dell'aereo. Ma come potrebbe sopravvivere, questo esplosivo, all'impatto del velivolo?