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Indagine iniziale: 24/9/2005. Ultimo aggiornamento: 13/11/2006.
Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:
Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito
An e-mail appeal claims that every time it is forwarded, a Polish child called Alexandra, who has suffered terrible burns, will receive 3 cents to pay for operations that will help her survive.
The appeal is accompanied by a very graphic picture of the child, which is not shown here; however, a link to the picture is provided.
The child's plight is authentic. However, no money is donated by forwarding the appeal. So if you want to help her, you have to do it the hard way, i.e., by actually sending real money.
Links with further information (mostly in Italian) and to a page where you can make a real donation to the child's family are provided below. Please note that the bank details for making donations have changed since the appeal first started circulating on the Net.
Con le solite varianti tipiche delle catene di sant'Antonio, il testo è grosso modo questo (ho evidenziato i concetti salienti in grassetto):
Oggetto:
Pomozmy Oli-wyslij gdzie mozesz!Aiutiamo Alessandra
Alessandra a 14 mesi e ha vinto la sua prima lotta con il fuoco. Adesso lotta per il suo futuro. A causa di alta temperatura ha la pelle bruciata e lesione delle ossa di cranio. Non ha mezzo viso. Adesso si trova in ospedale di Krakovia e sta sotto la cura di un cirurgo, specialista di ustioni, Jacek Puchala. La aspettano altre operazioni e lunga reabilitazione alla quale servono i soldi. Ma i genitori non li anno e si sentono impotenti di fronte a questa situazione. Con ogni messaggio mandato ricevono 3 centesimi.
A volte l'appello è accompagnato da questa dicitura:
Monika Kozicka Gradziuk
Przedstawiciel Medyczny
Instytut Biotechnologii
Surowic i Szczpionek BIOMED S.A.
al.Sosnowa 8 , 30-244 Kraków
tel 502032057
Il testo ha anche un'altra formulazione piuttosto frequente, con 3 grosze al posto dei 3 cent:
Manda questo messaggio a tutti quelli che conosci. Una bambina polacca di 14 mesi è miracolosamente sopravissuta a un incendio - vedi foto in allegato, però deve essere sottoposta a delicati e carissimi interventi chirurgici. Per ogni e-mail inviata i suoi genitori riceveranno 3 grosze che corrispondono circa a 0,0075 euro per poter aiutare la loro figlioletta.
La versione polacca dell'appello ha questo testo (mi scuso di eventuali errori di ortografia, ma il messaggio mi è arrivato dopo numerose conversioni di formato):
Uzytkownik Karolina napisal: Wiadomosc
Ola wygrala z ogniem bój o zycie, teraz walczy o swojaprzyszlo´s´c! 14-sto miesieczna dziewczyna ma spalona skóre,
uszkodzone ko´sci czaszki na skutek wysokiej temperatury, nie ma polowy twrzy. Trafila do krakowskiego szpitala w Prokocimiu i jest pod
opieka chirurga - specjalisty od oparze´n doc. Jacka Puchaly po pozarze w minionym tygodniu.
Czekaja ja kolejne operacje i dluga rehabilitacja, na która potrzebne sa pieniadze
NIE MAMY NIC - RODZICE SA BEZSILNI
Za kazdego wyslanego e-maila roszice otrzymaja 3 grosze
C'è anche una versione inglese:
Dear All,
Alexandra came out of a rigging fire alive, but now has to fight for her life and a normal future.
She is 14 months old and she has burnt skin all over her body, damage facial bones (as a result of very high temperature). She does not have half of her face. She is in hospital in Cracow - Poland and one of the best specialist is looking after her. However she still has to go through many surgeries and then
long rehab. Unfortunately her parents do not have any more money. Therefore we are asking for your help.
For each forwarded email her parents will get 3 cents. Please help them and forward that email to as many people as you can.
A fine 2006 l'appello girava con questo testo:
Alexandra ha 14 mesi ed é stata vittima di un grosso incendio. Ha dei dolori estremi e la sua faccia e parte del suo piccolo corpo sono ustionati.
Anche molte ossa del cervello [sic] sono state lesionate dal grande calore. Al momento si trova in Polonia ed é seguita da un specialista. La bimba deve subire molte altre operazioni e anche una lunga reabilitazione. Sfortunatamente la sua famiglia non é in grado di sostenere tutte le spese. Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto! Per ogni E-mail inviato la famiglia riceve 3 centesimi. Per favore aiutate questa famiglia e spedite piú e-mail possibile !!!!!
All'appello è solitamente allegata una terribile immagine, il cui nome è di solito "OLA_KUCZMA.jpg". L'immagine è impressionante, per cui non la mostro direttamente in questa pagina. Se la volete vedere, cliccate qui.
Le prime segnalazioni di questo caso sono giunte al Servizio Antibufala il 7 settembre 2005.
Il caso della bambina è autentico, ma non è vero che con ogni messaggio mandato i suoi genitori ricevono 3 centesimi.
Il suo caso è stato descritto dal sito della TV di stato polacca ad agosto 2005 in un'apposita pagina, di cui mostro una parte qui sotto:
Secondo questo sito, la bambina si chiama Oleńka Kuczma (Olenka, mi dicono i lettori, è un diminutivo frequente di Alexandra, donde l'adattamento italiano Alessandra presente in alcune versioni dell'appello). La notizia è datata 23 agosto 2005 e la pagina riporta le coordinate presso le quali si possono davvero effettuare donazioni. Non c'è alcun riferimento a soldi raccolti tramite l'inoltro di e-mail.
Ecco la traduzione gentilmente fornita (con le relative note) da Matteo Mazz***:
Aggiornamento: martedì, 23 agosto 2005 ore 16:53
Ole´nka Kuczma
La bambina ha appena un anno, abita coi genitori nel villaggio di Lalin, nei pressi di Sanok [Polonia sud-orientale, N.d.T]. Ola è rimasta gravemente ustionata durante l'incendio della casa. Il fuoco le ha devastato gravemente la testa e il volto, e ha danneggiato anche il cervello della bambina. Ola si è salvata praticamente per miracolo. Adesso sta lentamente rimettendosi ed è sotto le cure dei medici dell'ospedale pediatrico di Prokocim.
L'incendio ha distrutto l'intero patrimonio dei genitori di Ola, Anna e Piotr Kuczma, che necessitano di aiuto materiale (per rendere abitabile la nuova casa, costruita con l'aiuto del sindaco e dei vicini) e finanziario per, fra le altre cose, i viaggi della signora Anna a Cracovia all'ospedale dalla povera Ola.
I loro numeri telefonici:
013 46 26 571, cell. 0511 769 149 [dall'Italia va aggiunto 0048 o +48, ma qui mi sembra che la privacy vada a farsi benedire - N.d.t.]
Il loro conto bancario:
Pekao S.A. I oddz. w Ja´sle – 23 12 40 23 37 1111 0000 37 50 94 97
Il loro indirizzo:
O´srodek Zdrowia, wie´s Jurowce 38-507, gm. Sanok, woj. podkarpackie.
Attenzione: se intendete fare una donazione, leggete gli aggiornamenti in fondo a questa pagina. Le coordinate bancarie indicate qui sopra, infatti, sono obsolete e occorre utilizzare quelle aggiornate, riportate qui sotto.
Il caso è documentato anche in un sito antibufala ceco, di cui per il momento non ho una traduzione. Se qualcuno conosce la lingua di questa pagina Web, mi scriva. Lo stesso vale per altre pagine di documentazione, come quelle di Ceti.pl, Super Express e Uwaga.
La storia di Ola è descritta e in buona parte confermata anche da siti antibufala in lingua inglese come Breakthechain.org.
La faccenda dei 3 cent per ogni messaggio inoltrato richiama un altro caso, quello di Rachel, la figlia di George Arlington, che gira da anni, con la differenza importante che non esiste alcuna Rachel Arlington, mentre il caso di Ola/Olenka è autentico.
Va comunque chiarito, anche nel caso di Ola/Olenka, che non c'è alcun metodo tecnico che consenta di tracciare un semplice messaggio e-mail inoltrato da una casella all'altra. Pertanto, tutti gli appelli che dicono "inoltra per donare x centesimi" fanno disinformazione.
Nel caso di Ola/Olenka, inoltre, manca persino un'indicazione di quale ente o organizzazione dovrebbe tracciare e donare questi 3 cent, e come al solito prima di inoltrare bisognerebbe chiedersi perché mai verrebbe organizzata questa sottospecie di "lotteria della vita", in cui il facoltoso sponsor eroga soldi soltanto se c'è gente che inoltra il messaggio: se per caso non si raggiunge il numero di inoltri necessario, che succede? Lo sponsor lascia morire la bambina?
L'appello ha ripreso a circolare nella Rete di lingua italiana e le pagine polacche che ne parlano sono state aggiornate. Anche le coordinate bancarie per le donazioni sembrano essere state cambiate. Qui sotto mostro una schermata della pagina aggiornata della TV polacca.
Grazie a jaecarol vi posso dare la traduzione del testo polacco, che è aggiornato al 28 settembre 2006:
(28.09.2006)
La bambina ha appena un anno e abita con i propri genitori nel paesino di Lalin. Ola è rimasta gravemente ustionata durante l'incendio della casa. Il fuoco non ha solo massacrato la sua testa e il suo viso, ma le ha anche danneggiato il cervello. È sopravvissuta per miracolo. Ora lentamente sta guarendo ed è sotto cura medica presso l'ospedale pediatrico di Prokocim (Cracovia).
L'incendio ha distrutto tutto quello che i genitori di Ola, Anna e Piotr Kuczma, avevano per vivere. La coppia necessita sia di aiuti sotto forma di oggetti (per arredare la nuova casa, costruita con l'aiuto del sindaco e dei vicini), sia finanziari, per trasportare Anna e Ola all'ospedale a Cracovia e per il futuro intervento della bambina. Probabilmente Ola verrà operata negli USA. Attualmente Ola è già registrata come una delle prossime pazienti di una clinica americana.
[Seguono i numeri di telefono della famiglia, le coordinate del conto bancario di Ola e l'indirizzo attuale della famiglia, N.d.T.]
Il trafiletto inglese dice sostanzialmente la stessa cosa in forma riassuntiva:
La bambina ha quasi due anni. Vive con i propri genitori in un paesino nel sud della Polonia. Ha subito delle ustioni gravi. Il fuoco le ha danneggiato la testa, il viso e probabilmente parte del cervello. E' un miracolo che sia sopravvissuta. Ora sta migliorando, ma molto lentamente. Si occupano di lei i medici dell'Ospedale Pediatrico di Cracovia. Probabilmente Ola subirà un intervento negli Stati Uniti; è questo che intendono fare i suoi genitori. Stanno tuttora raccogliendo fondi a questo scopo. Ola ha un proprio conto bancario. I suoi genitori sono in contatto con una clinica statunitense, presso la quale Ola è qualificata [sic] come futura paziente.
Il link in fondo alla pagina della TV polacca, inoltre, dice quanto segue ed è datato 28 giugno 2005:
Il dramma di Anna e Piotr Kuczma. La loro figlia, la piccola Ola, è rimasta seriamente ustionata durante l'incendio della loro casa.
Qualcosa [forse del materiale di isolamento, N.d.T.] ha preso fuoco nel camino, e il fuoco si è esteso alla stanza dove dormivano i bambini, Ola e il suo fratellino maggiore di tre anni e mezzo, Kamil. Il padre e suo fratello, Adam Kuczma, padrino di Ola, hanno tentato di salvare i bambini. "Ola era seduta nel suo lettino" racconta Adam, "Piotr l'ha presa in braccio, mentre correva spegneva il fuoco sulla sua testa e intanto gridava a me di salvare il piccolo Kamil nascosto sotto la finestra".
Il fuoco ha massacrato la faccia e la testa di Ola. I medici ritengono sia un miracolo che la bambina sia sopravvissuta a ustioni così gravi. Ora sta lentamente guarendo. Sta nel proprio lettino accanto alle bambole, sgambetta felicemente e sorride alla mamma che si china su di lei. Purtroppo la prognosi dei medici non è buona. Molti interventi correttivi aspettano Ola nei prossimi anni. Quello che è peggio è che anche il suo cervello è danneggiato, ma non si sa ancora in che misura. "La tomografia mostra che stanno progredendo dei danni secondari" spiega il dottor Jacek Puchala, medico specialista dell'ospedale pediatrico di Prokocim, che si occupa dell'intera faccenda, "come sulla superficie della pelle si creano le cicatrici, così un processo simile sta avvenendo internamente, nei tessuti cerebrali".
Non è la prima volta che Anna e Piotr sono perseguitati dalla sfortuna. Entrambi sono stati educati alla casa dell'infanzia [forse "orfanotrofio", N.d.T.], lì si sono conosciuti, innamorati e lì si sono promessi di sposarsi e creare una famiglia. Ora devono cavarsela con questa nuova difficoltà. Grazie al sindaco di Sanok, Mariusz Szmydow, hanno potuto trasferirsi nelle stanze situate sopra il locale centro di salute. Però hanno perso tutto. Come consolazione è rimasto loro solo il vestitino che Ola indossava al suo primo compleanno. Non è stato bruciato nell'incendio perché dopo essere stato lavato si stava asciugando steso fuori casa.
Anna e Piotr ricevono aiuto dal comune e dai vicini. Sulle ceneri si sta costruendo per loro una nuova casa, questa volta solida e in muratura. Entrambi, Anna e Piotr, sono commossi da questa solidarietà. Ma la cosa più importante per loro è la piccola Ola. Credono che tutto si risolverà al meglio, che la loro bambina avrà uno sviluppo normale e la loro vita familiare tornerà alla normalità.
Attenzione: Anna Kuczma deve percorrere 200 km dal proprio paesino all'ospedale di Prokocim per stare con la piccola Ola. Per questi viaggi servono soldi. La coppia ha perso tutto nell'incendio e quindi sarà grata per eventuali offerte in denaro o oggetti. I dettagli (numero di conto, indirizzo, telefono) sono nel modulo "puoi aiutare".
La traduttrice (sempre jaecarol) precisa che nei due articoli il nome della madre viene indicato sia come Anna, sia come Ania, e che le due grafie sono sostanzialmente intercambiabili. Per chiarezza, nel tradurre è stata adottata la grafia unica Anna.
Altri articoli con foto e informazioni su Ola/Alessandra sono disponibili presso la TV polacca, presso Atrapa.net (in inglese; viene precisato che l'incendio è avvenuto a giugno 2005 in una piccola località vicino a Sanok, nel sud-est della Polonia), e presso Super Express (in polacco).
Tramite amici di origine polacca che hanno colleghi che lavorano presso l'ospedale che ha in cura Ola/Alessandra (il mondo è davvero piccolo), ho potuto confermare che il medico citato nell'appello, Jacek Puchala, esiste realmente e che l'ospedale è di ottimo livello e certamente in grado di fornire le cure necessarie per un caso di ustione anche grave.
Le stesse fonti dicono inoltre di essere leggermente perplesse dal punto di vista medico sulla validità temporale di quest'appello. Le ustioni, osservano, non peggiorano come sembra dire il dottor Puchala: il danno avviene inizialmente e poi il corpo tende a ripararlo con del tessuto nuovo cicatriziale. Essendo trascorso ormai oltre un anno (l'incidente è avvenuto a giugno 2005), affermano le mie fonti mediche, è presumibile che le condizioni della bambina si siano ormai stabilizzate, riducendo perlomeno l'esigenza di viaggi continui e le spese mediche.
Per contro, persone che hanno esperienza di vita in Polonia mi dicono che è piuttosto comune che le persone non abbiano soldi per viaggiare, e che normalmente sulle case non c'è alcuna copertura assicurativa per incendio: se l'abitazione va a fuoco, la si perde, punto e basta.
Con questo non si intende mettere in dubbio la sincerità dell'appello, ma semplicemente chiarire maggiormente i termini della vicenda, per evitare equivoci e consentire una scelta informata sulla donazione. L'ipotesi in corso di verifica è che la raccolta di fondi prosegua per finanziare la chirurgia ricostruttiva del viso (Ola ha perso completamente un orecchio esterno e la pelle del volto è devastata), da effettuare negli Stati Uniti. Sto cercando di contattare il dottor Puchala per avere maggiori dettagli.
In sintesi, comunque, l'appello è ancora valido, ma sono cambiate le coordinate per effettuare donazioni.
Alcuni lettori che desiderano fare una donazione hanno qualche dubbio sulle modalità e le coordinate bancarie da usare. Ho chiesto chiarimenti alla giornalista che ha scritto l'articolo, Jolanta Markiewicz-Krol, che l'8/11/2006 mi ha risposto come segue:
"It is bank in Poland in a little town, which name is JASŁO. Name of bank is: Bank Spółdzielczy Biecz. Polish language is difficoult, so you must write these names exactly.First of all: name of Bank, next - name of town, next - number of bank account, and v. important piece of information: it is bank in POLAND."
In altre parole, dice la giornalista, la banca si chiama Bank Spółdzielczy Biecz, la località dove si trova la banca è JASŁO, in Polonia, e occorre specificare prima il nome della banca, poi il nome della località, e infine il numero di conto (31 86 27 10 11 20 01 00 00 44 28 00 01).
Lettori che operano nel settore bancario mi hanno confermato che il numero di conto indicato è un codice IBAN (International Bank Account Number), al quale però manca il prefisso PL della Polonia. La struttura di un codice IBAN è spiegata per esempio qui, qui e qui.
Vari siti (come questo e questo) permettono inoltre di verificare se un IBAN è formalmente corretto (ossia è strutturato in modo esatto, cosa che non implica necessariamente che conduca al conto destinatario desiderato): immettendo il numero di conto indicato dalla giornalista, aggiungendovi il prefisso PL, si ottiene che è "formalmente valido", e questo è già un passso avanti.
Ma il codice IBAN da solo non basta per una transazione verso l'estero: serve anche il codice SWIFT, detto anche BIC (Bank Identifier Code), che a volte le banche piccole non hanno; in tal caso si appoggiano su banche che fanno da tramite. In questo caso, mi dicono, la banca in questione non ha un codice SWIFT attivo e non ha neanche una banca tramite, quindi l'assegnazione avviene "manualmente" (tramite una rete interbancaria nazionale) in Polonia. Questo giro comporta che le donazioni vengono decurtate di commissioni non trascurabili e possono rimanere in giacenza a lungo.
L'unico modo per far giungere il bonifico è quindi inserire correttamente la denominazione della banca, ma occorre fare attenzione all'alfabeto. Il consiglio che mi arriva dagli esperti è scriverlo in ASCII, che è poi il codice accettato dalle procedure e con il quale è internazionalmente riconosciuta la banca in questione, come segue:
Intestazione Beneficiario: Fundacja im. Janusza Korczaka
Denominazione Banca: Bank Spoldzielczy Biecz
Filiale di: Jasle
Conto Corrente PL31862710112001000044280001
Il costo di un bonifico di questo tipo presso le banche italiane non è eccessivo: mi è stato segnalato che almeno un istituto chiede meno di tre euro, ma per ottenere queste tariffe è indispensabile fornire tutti i dati esatti, codice IBAN compreso.
A differenza di analoghi appelli, che sono completamente inventati (nel senso che anche la presunta "vittima" è inesistente), questo appello ha un'importante base di verità, per cui sono riluttante a consigliare semplicemente di non inoltrarla anche se contiene una parte ingannevole. La sua circolazione può comunque far conoscere il dramma di questa bambina a persone che possono essere spinte a fare una donazione (una vera, non quella fasulla tramite semplice inoltro del messaggio).
Vista la situazione, direi che se decidete di inoltrarla, vi conviene togliere la parte falsa, quella che dice che il semplice inoltro dona 3 cent, e magari sostituirla con un rimando a questa indagine antibufala, nella quale chi vuole fare donazioni trova le coordinate bancarie reali e aggiornate oltre che una conferma dell'autenticità dell'appello.
Grazie a Matteo Mazz***, che ha scovato la pagina del sito della televisione di stato polacca; a Bruno Oliv***, che ha trovato una pagina antibufala di un mio "collega" ceco; a Gino Lucrezi (citato col suo permesso) e Dario Cap***, che hanno chiarito la questione dell'equivalenza Alessandra/Olenka; a cjaeger per alcune traduzioni dal polacco; a Raffaele V., endiluzio, agodas, mixedchain, gianluca.70 e tanti altri per le informazioni bancarie.
Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!