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Indagine iniziale: 25/7/2003. Ultimo aggiornamento: 19/8/2005.
Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:
Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito
A website was widely reported in the press and on the Internet as offering the opportunity to "hunt" naked women with paintball guns near Las Vegas.
The website, www.huntingforbambi.com or www.huntforbambi.com, was actually a marketing ploy to promote the staged soft-porn "hunt" videos (where the "hunter" and the "prey" were both actors following a script) sold by its owner, Michael Burdick, as acknowledged by Burdick himself. No real "hunts" were ever actually held, although the website said that it offered them.
Links with further information (mostly in Italian) are provided below.
In questo caso non c'è un testo specifico, ma circola la segnalazione indignata di un sito, Hunting for Bambi (www.huntingforbambi.com e www.huntforbambi.com), che dalle parti di Las Vegas offrirebbe "battute di caccia" in cui la preda è una donna nuda, alla quale si può sparare usando le pallottole di vernice usate nello sport del paintball.
La segnalazione è stata riportata anche da molti giornali italiani.
L'appello ha iniziato a circolare a giugno 2003.
Il titolare del sito, Michael Burdick, ha ammesso pubblicamente che si tratta di una trovata promozionale, concepita a giugno 2003 per pubblicizzare i suoi "video-shock" che ritraggono finte "cacce" di questo genere spacciandole per vere (quando invece sono realizzate con l'ausilio di attori ed effetti speciali).
Burdick ha inoltre dichiarato che nessuna "battuta di caccia" di questo genere è mai stata effettuata da Hunting for Bambi. Alla burla hanno abboccato numerosi giornalisti, compresi quelli del canale televisivo Fox News.
Purtroppo l'idea promozionale non è stata accolta con entusiasmo dalle autorità di Las Vegas, che intendono processare Burdick per truffa, dato che ha offerto un "prodotto" (la caccia alle donne nude) che non era in grado di fornire.
L'intera questione è spiegata in dettaglio (in inglese) dall'impagabile sito antibufala Snopes.com.
Anche prima dell'ammissione del diretto interessato, c'erano molti indizi che facevano sospettare un falso. Indizi che i giornalisti, troppo affamati di notizie ghiotte e sensazionali (e in questo Burdick ha toccato tutti i tasti giusti), hanno preferito ignorare anche quando sventolavano sotto il loro naso. Ne cito giusto un paio che possono essere interessanti per futuri casi analoghi:
Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!