© 2002-2005 by Paolo Attivissimo. Some rights reserved (alcuni diritti riservati).
Indagine iniziale: 10/12/2002. Ultimo aggiornamento: 23/8/2005.
Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:
Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito
A widely circulated picture of US President George W Bush apparently shows him holding a book in a classroom, unaware that the book is upside down.
The picture is actually a fake. In the original photo, the book is the right way up.
Links with further information (mostly in Italian) are provided below.
In questo caso non c'è un vero e proprio testo standard, ma c'è una fotografia che apparentemente mostra Bush mentre regge un libro tenendolo alla rovescia. La foto è spesso accompagnata da frasi come quella riportata qui sotto:
questo pollo ha accesso al pulsante nucleare
Le prime segnalazioni di questo caso sono giunte al Servizio Antibufala a fine novembre 2002.
Perché è un fotomontaggio.
Il sito antibufala Snopes.com, infatti, nota segni evidenti di ritocco digitale. L'immagine sulla quarta pagina di copertina (quella che si trova dietro il libro quando è chiuso, per intenderci) è speculare, anziché ruotata come dovrebbe essere se il libro fosse stato davvero rovesciato; lo si vede confrontandola con l'identico libro retto dalla bambina accanto a Bush. E' un po' complicato da descrivere ma diventa chiaro se guardate le foto più sotto.
Inoltre Snopes.com pubblica anche la foto originale, nella quale la copertina non è affatto sottosopra, e ne rintraccia l'origine. La foto è della Associated Press e fu scattata nell'estate del 2002 alla George Sanchez Charter School di Houston.
Questa è la foto autentica. La copertina non è rovesciata. Credit: Associated Press.
Il ritocco digitale risulta evidente se si capovolge la copertina in mano alla bimba e la si raffronta con la copertina che ha in mano Bush nella foto dell'appello, come ho fatto qui. Ho stirato verticalmente l'immagine della copertina della bimba e ruotato di quindici gradi quella tenuta da Bush per agevolare il confronto.
La copertina della bimba, rovesciata: così apparirebbe il libro se Bush lo tenesse davvero in mano sottosopra.
La copertina in mano a Bush come appare nell'appello: l'immagine sulla destra non corrisponde ed è invece speculare rispetto a come dovrebbe essere.
Guardate la parte di copertina che nella foto sta alla destra di chi guarda. Nella foto dell'appello è misteriosamente diversa da quello tenuto in mano dalla bimba. Per la precisione, è come se fosse riflessa in uno specchio. Il fotoritocco è praticamente perfetto e dev'essere costato molta fatica, ma inciampa su questo dettaglio banale.
Da quando ho pubblicato quest'indagine ho ricevuto moltissime lamentele secondo le quali questa mini-indagine sarebbe una servile adulazione del contestato presidente USA.
L'adulazione non c'entra: la foto ritoccata era diventata popolarissima e mi è sembrato interessante far notare che era un falso ben fatto. Tutto qui.
Vale la pena di segnalare, invece, che c'è chi per denigrare qualcuno è disposto non soltanto a fabbricare e diffondere fotomontaggi per "incastrarlo", ma anche a obiettare che "non importa se è un fotomontaggio, tanto il concetto che presenta è vero". Sarà anche vero, ma mi sembra un controsenso assoluto ricorrere alla menzogna del fotomontaggio per diffondere la verità. Soprattutto quando gli esempi reali di inettitudine di Bush sono facilmente reperibili.
Infatti di svarioni colossali autentici Bush ne ha detti e fatti da vendere, tant'è vero che negli USA è andato a ruba un suo bambolotto che ripete alcune perle autenticate dei discorsi di Bush, come queste:
Queste sono soltanto alcune di quelle sicuramente autentiche e traducibili. Molte delle più belle, ahimè, sono comprensibili solo a chi sa bene l'inglese. La Rete è piena di siti che raccolgono le frasi più sconclusionate del presidente USA, facilmente reperibili in Google immettendo le parole “bush quotes”.
E' talmente nota e incontestabile la sua tendenza ai discorsi sgrammaticati e contrari a ogni logica che gli americani hanno persino coniato un termine apposito per indicarli: “Bushisms”, e a febbraio 2001 un giornalista americano, Jacob Weisberg, ha pubblicato un libro che raccoglie le gaffe verbali del presidente, intitolandolo “George W. Bushisms: The Slate Book of The Accidental Wit and Wisdom of our 43rd President”.
Insomma, vista l'abbondanza di gaffe autentiche, perché prendersi la briga di creare quelle fasulle? C'è il rischio di far sembrare falsi anche i suoi incredibili strafalcioni autentici e renderli meno divertenti. O inquietanti?
Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!