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Indagine iniziale: 1/9/1994. Ultimo aggiornamento: 8/6/2005.
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An e-mail appeal claims that a young British boy named Craig Shergold or Greg Sherold or Schergold or Sherfold is very ill with a brain tumor. His last wish is to enter the Guinness Book of Records with the greatest number of visiting cards or get-well cards.
This story was true in 1989, when the appeal was first made, but is now fortunately obsolete. The child (now a grown-up), whose correct name is Craig Shergold, was initially diagnosed as incurable, but later underwent surgery in the United States and has been cured.
His appeal was extremely successful, as it attracted the attention of a US millionaire who paid for his treatment. The appeal also produced a staggering amount of mail (over 100 million cards), causing congestion at Post Offices and hospitals in several countries as the appeal's instructions were gradually distorted in being passed from person to person.
This appeal should not be forwarded.
Quest'appello circola in tantissime varianti, per cui non c'è un testo standard. Ve ne faccio una breve sintesi.
Gira in Rete da anni (almeno dal 1994, quando ne parlai nella prima edizione del mio libro Internet per Tutti),
la triste storia di un bambino, Craig Shergold, affetto da un tumore incurabile al cervello, che chiede di ricevere cartoline d'auguri per entrare nel
Guinness dei Primati.
Le varie versioni dell'appello ne storpiano il nome in molti modi (per esempio Greg Sherold o Schergold o Sherfold) e indicano vari indirizzi ai quali inviare le cartoline. A volte, al posto delle cartoline si richiede di inviare un biglietto da visita.
Inoltre l'indirizzo cui vanno inviati i biglietti è da qualche parte in Georgia, spesso ad Atlanta, e fa riferimento a una fondazione benefica il cui nome in genere contiene la parola Wish (desiderio). Per esempio, molto spesso viene indicato il nome della Children's Make-A-Wish Foundation, che non esiste.
Da quando fu lanciato l'appello, nel lontano 1989, il bambino (ora parecchio cresciuto) è stato curato e sta meglio. L'appello ha avuto dunque successo e non serve più. Eppure, con varie mutazioni, continua a circolare in tutto il mondo.
Pur avendo una base di verità, la storia di Craig Shergold è ormai diventata simile a una leggenda metropolitana: una storia che si alimenta da sola, arricchendosi di dettagli e di deformazioni man mano che passa di persona in persona, ma di cui nessuno conosce la vera origine.
Diversamente dalle normali leggende metropolitane, l'origine di quest'appello è nota ed è una storia vera. C'è persino un libro sull'argomento.
La copertina del libro dedicato a Craig Shergold (1993). Dalla mia collezione personale.
Nel 1989, Craig Shergold (non "Greg Sherold" o altre storpiature), un ragazzo inglese che all'epoca aveva nove anni, era in effetti gravemente malato di un tumore ritenuto inoperabile.
Durante la sua malattia ebbe l'idea di tentare di entrare nel Guinness dei Primati, chiedendo a tutti di spedirgli cartoline con auguri di guarigione (non biglietti da visita). L'appello fu raccolto dapprima da parenti e amici, poi giunse all'attenzione dei giornali e in breve tempo fece il giro dei media di tutto il mondo.
Craig entrò nel Guinness nel 1990 con 16 milioni di cartoline ricevute. Il miliardario americano John Kluge, presidente della Metromedia Inc., venne a conoscenza della sua storia e finanziò le cure. Il 95% del tumore fu rimosso presso la University of Virginia Medical Center dal neurochirurgo Neal Kassell nel marzo del 1991.
Kassell scoprì che il tumore, grande come un uovo di gallina, era benigno, contrariamente a quanto rilevato dai medici inglesi.
Una verifica compiuta nel 1995 presso lo stesso ospedale ha indicato che la sua guarigione è stabile.
Nel 1996, Craig aveva sedici anni e stava bene. Viveva con la sua famiglia a Carshalton, in Inghilterra, e continuava ad essere tempestato da milioni di cartoline.
Questo continuo flusso di benevoli ma inutili lettere intasa anche i sistemi postali dell'ospedale dove era ricoverato Craig e di Atlanta, sede di una delle organizzazioni benefiche che ha curato la raccolta postale. Il Guinness ha persino eliminato questa categoria di record dai propri libri, nel tentativo di porvi fine.
Sia ben chiaro oltre ogni dubbio: la famiglia Shergold ringrazia tutti, ma non desidera più ricevere cartoline d'auguri o altra corrispondenza di solidarietà.
Dato che l'indirizzo indicato nell'appello fa in genere riferimento ad un'organizzazione inesistente il cui nome nasce presumibilmente da un'errata ricopiatura. Le Poste statunitensi smistano il traffico di lettere come possono, cioè inviandole alle società i cui nomi somigliano a quello indicato.
La Make-A-Wish Foundation non si è mai dedicata al caso di Craig, ma ha dovuto attivare un numero verde (raggiungibile però solo dagli Stati Uniti), con un messaggio preregistrato a proposito di Craig. Il numero è (800) 215-1333, interno (extension) 184.
La Make-A-Wish Foundation of America ha sede a Phoenix e conta 80 filiali negli Stati Uniti. Qualunque bambino di età compresa fra due anni e mezzo e 18 anni e che soffra di una malattia che lo ponga in pericolo di vita può rivolgersi a questa organizzazione per esaudire un desiderio.
Il primo desiderio fu esaudito a Phoenix nel 1980; da allora la Make-A-Wish ne ha esauditi oltre 30.000, dalla costruzione di un laghetto per pescare dietro casa a un viaggio pagato a Disney World.
Potete raggiungere la Make-A-Wish Foundation via fax allo 001-602-27.90.855.
Questo è il nome esatto dell'organizzazione che curava la campagna di raccolta delle cartoline a nome di Craig. Arthur Stein, il presidente, ha dichiarato che ritiene di aver ricevuto oltre cento milioni di cartoline, anche se l'organizzazione ha smesso di contarle dopo aver raggiunto i 60 milioni.
La Children's Wish Foundation è costretta a dedicare al caso di Craig un magazzino e 40 volontari per gestire le quasi 300.000 cartoline che riceve settimanalmente solo per lui.
Probabilmente avrete ricevuto una copia di quest'appello. In tal caso, tenete presente che chi ve l'ha inviata agisce sicuramente in buona fede; semplicemente non si è preoccupato di verificare la fonte delle informazioni, oppure le ha ricevute a sua volta da fonte che ritene affidabile.
In particolare, molti enti pubblici italiani (Comuni, Procure e amministrazioni provinciali e regionali) sono state coinvolti in questa catena di lettere, ricevendola e diffondendola. Ricevere l'appello da una di queste organizzazioni non garantisce in alcun modo l'autenticità dell'appello stesso.
Questa richiesta di solidarietà è animata da buone intenzioni ma non ha alcuna utilità pratica. Partecipare e diffondere questo tipo di catene di Sant'Antonio significa soltanto far sprecare alla gente ben intenzionata energie che potrebbe incanalare senz'altro in modi migliori. Significa anche minare la fiducia della gente nelle iniziative di solidarietà.
Se considerate che 100 milioni di cartoline, a (diciamo) cinquanta eurocent l'una per i francobolli, sono circa 50 milioni di euro (grosso modo cento miliardi di lire) sprecati, che potevano essere dedicati ad iniziative più utili, capirete quanto sia importante cercare di far cessare quest'appello.
I giornali di tutti gli Stati Uniti hanno pubblicato articoli per informare i propri lettori della situazione. La madre di Craig, Marion, ha fatto un appello alla BBC inglese e in altre emittenti, pregando di non inviare più cartoline.
Il Guinness Book of World Records (noto in Italia come il Guinness dei Primati) ha eliminato la categoria dei record per il maggior numero di cartoline o lettere ricevute, lasciando imbattuto il record di Craig, che nel 1992 era arrivato a 33 milioni di cartoline.
Numerosi giornali italiani, dopo aver pubblicato la notizia dell'appello, si sono preoccupati di pubblicare anche la smentita, ma la catena continua a persistere.
Se siete giornalisti della stampa o delle testate televisive, diffondete la notizia della guarigione di Craig e chiarite che l'appello è sfuggito al controllo di chi l'aveva lanciato e non va seguito in alcun modo.
Se siete semplici cittadini, potete agire come segue:
Per quanto vi possa sembrare strano, può darsi che non vi credano quando smentite la notizia dell'appello di Craig. Ci sono dei fattori emotivi molto intensi in queste situazioni, e il buon cuore spesso ha il sopravvento sul buon senso.
Per questo è importante che conserviate una copia di un articolo di giornale contenente la smentita o una copia di questa pagina Internet.
Io sono a disposizione via e-mail per qualsiasi ulteriore informazione. Se verrò a conoscenza di ulteriori sviluppi, li pubblicherò in questa pagina.
La storia di Craig Shergold è facilmente consultabile su Internet con una semplice ricerca di "Craig Shergold" (fra virgolette) nei motori di ricerca. Otterrete circa un migliaio di rimandi.
Trovate dettagli su Craig anche nella EFF's (Extended) Guide to the Internet, reperibile presso uno qualsiasi dei seguenti indirizzi: