Quelle domande sulla guerra in Iraq
Indagine iniziale: 21 marzo 2003. Ultimo aggiornamento: 25 marzo 2003.
Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:
Premessa
Questa non è un'indagine pro o contro l'intervento militare in Iraq.
Semplicemente, alcuni lettori del Servizio Antibufala mi hanno chiesto
di scoprire cosa c'è di vero in uno dei tanti appelli sul tema che circolano in Rete, e mi
hanno gentilmente fornito i risultati di alcune loro ricerche, e così ho fatto
qualche rapido approfondimento. L'intento è semplicemente
verificare una serie di affermazioni, non di esprimere una opinione.
Il testo dell'appello
Di questo appello esistono numerose varianti in varie lingue: qui sotto
ne riporto un esempio in italiano. Il senso generale dell'appello è
comunque questo: una
serie di domande e risposte riguardanti gli USA e il conflitto con
l'Iraq, mirate a "rivelare" alcuni aspetti poco noti della situazione.
Vi
proponiamo la seguente lista di interrogativi, frutto del lavoro di due
statunitensi impegnati a livello istituzionale nel loro paese.
La guerra all'Iraq: un punto di vista americano
1. Domanda: Quale percentuale della popolazione mondiale hanno gli USA?
Risposta: il 6%
2. D: Quale percentuale della ricchezza mondiale possiedono gli USA?
R. il 50%
3. D. Quale paese ha le maggiori riserve di petrolio?
R. L’Arabia Saudita
4. D. Qual è il paese che ha le seconde maggiori riserve di petrolio?
R: l’Iraq
5. D. Quanto si spende ogni anno per i bilanci militari nel mondo?
R: più di 900 miliardi di dollari
6. D. Quanta parte di questa cifra è spesa dagli USA?
R: il 50%
7.
D.: quale percentuale della spesa militare degli USA assicurerebbe
l’essenziale per vivere a ciascuno sul pianeta, secondo le Nazioni
Unite?
R.: il 10%, circa 40 milioni di dollari, la cifra richiesta inizialmente per finanziare il nostro attacco all’Afganistan
8. D. Quante persone sono morte nelle guerre dopo la fine della seconda guerra mondiale?
R: 86 milioni
9. D. Da quando l’Iraq possiede armi chimiche e batteriologiche?
R. Dai primi anni ‘80
10.D. Queste armi l’Iraq le ha costruite da solo?
R. No sia i materiali che le tecnologie sono stati forniti dal governo
USA insieme all’Inghilterra e a multinazionali private.
11. D. Il governo USA ha condannato l’uso di queste armi contro l’Iran?
R: No
12. D. Quante persone sono state uccise da Saddam nella città curda di Halabja nel 1988?
R: 5,000
13. D. Quanti paesi occidentali hanno condannato ciò all’epoca.
R: Nessuno
14. D: Quanti litri dell’arma chimica agent Orange ha usato l’America in Vietnam?
R: 35milioni di litri.
15. D: Esistono collegamenti provati fra l’Iraq e l’attacco terroristico dell’11 settembre?
R: No
16. D: Qual è il numero stimato di civili morti accidentalmente nella guerra del Golfo?
R: 35,000
17. D. Quanti morti civili occidentali gli iracheni hanno provocato alle forze occidentali durante la guerra del Golfo?
R: 0
18. D: Quanti soldati iracheni in ritirata sono stati sepolti vivi dai
carri armati USA con gli aratri montati sul davanti?
R: 6,000
19. D.: Quante tonnellate di uranio impoverito sono state lasciate in Iraq e Kuwait dopo la guerra del Golfo?
R.: 40 tonnellate.
20. D.: Secondo le Nazioni Unite quale è stato l’aumento percentuale dei casi di cancro in Iraq fra il 1991 e il 1994?
R: 700%
21. D.: Quanta della forza militare irachena ha dichiarato di aver distrutto nel 1991?
R: 80%
22. D.: Esistono prove che l’Iraq intenda usare le sue armi per altro che la deterrenza e la difesa?
R: No
23. D.: L’Iraq è oggi una minaccia per la pace nel mondo maggiore di dieci anni fa?
R: No
24. D.:Quanti morti civili ha previsto il Pentagono in caso di un attacco all’Iraq nel 2003?
R: 10,000
25. D.: Quale percentuale di questi saranno bambini?
R: Oltre il 50%
26. D.: Da quanti anni gli USA sono impegnati in attacchi aerei sull’Iraq?
R.: 11 anni.
27. D.:Gli Usa e l’Inghilterra erano in guerra contro l’Iraq fra il dicembre 1998 e il settembre 1999?
R: No
28. D.: Quanti chili di esplosivi sono stati lasciati cadere sull’Iraq fra il Dicembre 1998 e il Settembre 1999?
R: 8 milioni.
9. D.: Quanti anni fa è stata introdotta la Risoluzione 661 delle
Nazioni Unite che impone sanzioni strette alle importazioni ed
esportazioni dall’Iraq?
R.: 12 anni fa.
30. D.: Quale è stato il tasso di mortalità dei bambini nel 1989 in Iraq su 1000 nati?
R: 38
31. D.: Quale è stato il tasso stimato di mortalità infantile in Iraq nel 1999 (su 1000 nati)?
R: 131 (che rappresenta un aumento del 345%)
32. D.: Quanti iracheni si stima che siano morti entro l’ottobre del
1999 in conseguenza delle sanzioni delle Nazioni Unite?
R: 1,5 milioni
33. D.: Quanti bambini iracheni si stima siano morti dal 1997 a causa delle sanzioni del 1997?
R: 750,000
34. D. E’ stato Saddam a metter fuori gli ispettori dall’Iraq?
R:No
35. D.: Quante ispezioni ci sono state in Iraq nel novembre/dicembre 1998?
R:300
36. D. Quante di queste ispezioni hanno avuto problemi?
R:5
37. D. Gli ispettori che cercavano le armi hanno avuto libero accesso alla direzione del partito Ba’ath?
R.: Sì.
38. D. Chi ha affermato: "L’Iraq ha di fatto disarmato ad un livello senza precedenti nella storia moderna"?
R: Scott Ritter, il capo dell’UNSCOM, la prima missione di ispettori delle Nazioni Unite in Iraq.
39.
D. Nel 1998 quanta della capacità dell’Iraq posteriore al 1991 di
sviluppare armi di distruzione di massa gli ispettori delle Nazioni
Unite hanno preteso di aver scoperto e smantellato?
R: il 90%
40. D. L’Iraq è disposto a permettere agli ispettori di tornare in Iraq?
R: Sì
41. D: Quante risoluzioni delle Nazioni Unite Israele ha violato fino al 1992?
R: Oltre 65;
42. D: Su quante risoluzioni delle Nazioni Unite a proposito di Israele l’America ha posto il veto fra il 1972 e il 1990?
R: più di 30.
44. D: Quanti paesi si sa che possiedono armi nucleari?
R: 8.
45. D.: Quante testate nucleari possiede l’Iraq?
R: 0.
46. D: Quante testate nucleari hanno gli USA?
R: oltre 10.000.
47. D: Quale nazione ha usato le armi nucleari?
R: Gli USA
48. D: Quante testate nucleari possiede Israele?
R: Più di 400.
49. D: Chi ha detto, "La nostra vita comincia a finire il giorno che diventiamo silenziosi sulle cose che contano"?
R: Martin Luther King, Jr.
Charles Sheketoff (Direttore Esecutivo dell’ Oregon Center for PublicPolicy)
Jeffrey R. Cram, Ph.D. (Lind & Kyle Consultants)
USA, 2 marzo 2003
Email: cram@semg.org Web: www.semg.org, www.lindandkyle.com
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Perché è (per ora) una mezza bufala
Sia ben chiaro che questa è un'indagine incompleta,
perché mi manca il tempo di analizzare a fondo ognuna delle 49 domande.
Per ora posso dire soltanto che l'appello contiene, frammisti a dati
corretti, numerosi svarioni che non fanno certo fare bella figura
all'intento antibellico del messaggio e che lo rendono fonte di
disinformazione. Se volete cimentarvi nel verificare o smentire il
resto dell'appello, fatelo e scrivetemi per raccontarmi cosa avete
scoperto.
Ecco cos'ho trovato finora di giusto e di sbagliato. Comincio con due premesse di base:
- come spesso accade, nessuna delle affermazioni fatte è documentata
citando delle fonti. Ci viene chiesto, quindi, di credere a quanto detto
esclusivamente sulla fiducia. Già questo deve essere un invito alla
prudenza, sia nell'accettare le affermazioni proposte, sia soprattutto
nel ridiffondere l'appello.
- l'appello dice di essere "frutto del lavoro di due statunitensi impegnati a livello istituzionale nel loro paese." Ma di preciso che cosa vuol dire "impegnati a livello istituzionale"? Tutto e
niente, però fa sembrare più autorevole la fonte. Un'autorevolezza che di certo manca alla fonte dichiarata di
questo appello, cioè l'Oregon Center for Public Policy (http://www.ocpp.org), che non è un organo ufficiale governativo: è semplicemente una libera associazione di attivisti. Con tutto il rispetto per
l'attivismo, definire due attivisti come "impegnati a livello
istituzionale" è ingannevole e scorretto.
Ed ecco cosa posso dirvi a proposito delle singole domande:
- Domanda n. 1: il calcolo della percentuale USA della popolazione mondiale (6%
secondo l'appello) è sostanzialmente esatto: la popolazione mondiale ha
superato i sei miliardi e l'ultimo censimento della popolazione USA,
datato 2000, ha contato 281.421.906 persone (http://www.cnnitalia.it/2000/MONDO/nordamerica/12/28/censimento/).
Quindi la percentuale esatta è il 4,69%.
Pazienza: un peccato veniale. Grazie a francesco.f***i per il link.
- Domanda n. 2: tutto dipende da cosa si intende
per "ricchezza", che non è un termine economico preciso.
Impossible, dunque, confermare o smentire questa cifra.
- Domande n. 3 e 4: le affermazioni sulle riserve petrolifere di Arabia Saudita e Iraq sono sostanzialmente esatte. Una delle tante fonti che la conferma è presso http://www.eia.doe.gov/emeu/cabs/iraq.html: "Iraq contains 112 billion barrels of proven oil reserves, the second largest in the world (behind Saudi Arabia)" ("l'Iraq
contiene 112 miliardi di barili di riserve petrolifere accertate, le
seconde più grandi al mondo dopo quelle dell'Arabia Saudita").
- Domanda n. 5: la spesa mondiale per i bilanci militari, che per l'appello sarebbe di "più di 900 miliardi di dollari", è indicata da alcune fonti, come Human Rights Watch (http://www.hrw.org/wr2k1/arms/arms2.html),
in 780 miliardi nel 1999. Secondo lo Stockholm International Peace
Research Institute, citato dal New York Times del 13 giugno 2002, le
spese militari mondiali nel 2001 sono state pari a 839 miliardi di
dollari, con un aumento del 2% rispetto all'anno precedente. Quindi la
cifra è grosso modo esatta, anche se sarebbe più corretto dire "circa 900 miliardi" e non "più di 900".
- Domanda n. 6: secondo Space Daily (http://www.spacedaily.com/2003/030109044843.6cllfa3m.html),
che cita fonti Agence France-Presse del 9 gennaio 2003, il Congresso
USA ha autorizzato spese per 359 miliardi di dollari per l'anno fiscale
corrente (2003). Pertanto,la percentuale della spesa militare mondiale sostenuta dagli USA ammonta al 40% circa, non al 50% (cifra in effetti un po' troppo tonda per essere plausibile).
- Domanda n. 7: sullla "percentuale della spesa militare degli USA" che "assicurerebbe l’essenziale per vivere a ciascuno sul pianeta, secondo le Nazioni Unite", e che l'appello indica essere pari al "10%, circa 40 milioni di dollari",
i conti non tornano. Supponiamo, spannometricamente, di non dare nulla di questa cifra ai due miliardi di abitanti dei
paesi del primo mondo, che tanto stanno benino, e di dedicarli al resto
della popolazione del pianeta, stimabile in 4 miliardi di bisognosi. 40 milioni di dollari, divisi per circa
4 miliardi di persone, fanno 0,01 dollari a testa. Come si fa ad
assicurare l'essenziale per vivere spendendo un cent a testa?
- Domande n. 8, 9 e 10: ho fatto qualche rapida ricerca ma non ho trovato dati definitivi.
- Domanda n. 11:
l'affermazione secondo la quale il governo USA non ha condannato l'uso
di armi chimiche da parte irachena in Iran è formalmente esatta;
tuttavia è formulata in modo tendenzioso, dato che il 30 marzo 1984 il
Consiglio di sicurezza (di cui fanno parte gli USA) ha rilasciato una
dichiarazione di condanna dell'uso di armi chimiche nella guerra
Iran-Iraq, come indicato dal SIPRI (http://projects.sipri.se/cbw/research/factsheet-1984.html).
- Domande n. 12 e 13: secondo la BBC (http://news.bbc.co.uk/1/shared/spl/hi/middle_east/02/iraq_events/html/chemical_warfare.stm),
nel massacro di Halabja del 16 marzo 1988, l'Iraq sganciò bombe
contenenti armi chimiche, causando un numero di morti fra i civili
stimato in 3200-5000. Molti dei sopravvissuti, inoltre, subirono
conseguenze a lungo termine per la propria salute. Come per la domanda
n. 11, nella mia rapida ricerca non ho trovato documentazione di una
esplicita condanna del massacro da parte dei singoli paesi, ma le
Nazioni Unite (di cui fanno ovviamente parte i paesi occidentali)
approvarono le risoluzioni 612 ( http://daccess-ods.un.org/access.nsf/Get?OpenAgent&DS=S/RES/612%20(1988)&Lang=E&Area=RESOLUTION) e 620 (http://daccess-ods.un.org/access.nsf/Get?OpenAgent&DS=S/RES/620%20(1988)&Lang=E&Area=RESOLUTION) proprio in risposta allo sterminio avvenuto a Halabja.
- Domanda n. 14: citare la sostanza chimica Agent Orange usata dagli USA in Vietnam
dopo aver citato l'uso dei gas contro i curdi è un accostamento ingannevole. Agent Orange
è un defoliante (fa cadere le foglie delle piante), non è un'arma chimica
concepita specificamente per uccidere le persone. I suoi effetti sugli
esseri umani sono emersi successivamente (come lo sono, del resto,
quelli di molti insetticidi domestici), e l'Agent Orange non è stato
usato per uccidere le persone, ma per diradare la vegetazione che
nascondeva il nemico dell'epoca. C'è un po' di documentazione (statunitense, quindi accusabile di parzialità) presso http://www.va.gov/opa/fact/docs/agentorangefs.htm.
A parte questo, riflettete su una cosa: che senso avrebbe usare come
arma chimica una sostanza i cui effetti immediato sul nemico sono
limitatissimi e si manifestano solo a distanza di anni?
- Domanda n. 15: è sostanzialmente esatto,
per ora, dire che non ci sono collegamenti provati fra Iraq e l'attacco
dell'11 settembre. Ma molto dipende da cosa si intende per "provati".
Visto il modo di operare di questi regimi e dei terroristi, è difficile
che rilascino fatture o lascino altre tracce dei loro eventuali
rapporti. Ci sono in effetti indicazioni dell'esistenza di questi
rapporti, come indicato in un rapporto dell'Agence France-Presse (http://saindia.wack.co.za/article/articleview/18509/1/41/),
e dell'esistenza di campi di addestramento di Al-Quaeda in Iraq, ma le
fonti di queste dichiarazioni sono (abbastanza inevitabilmente) di
parte, ossia una presentazione di Colin Powell alle Nazioni Unite del 6
febbraio 2003, e sarà estremamente difficile avere conferme
indipendenti.
- Domanda n. 16: non ho trovato cifre in proposito.
- Domanda n. 17: chiedere "Quanti morti civili occidentali gli iracheni hanno provocato alle forze occidentali durante la guerra del Golfo?" è un controsenso, dato che parla di "civili" fra le "forze occidentali".
O sono civili, nel qual caso non fanno parte delle forze militari, o
sono militari, nel qual caso non sono civili, no? E' un po' come
chiedersi "quanti uomini ci sono fra le suore del convento"? E' ovvio che la risposta è zero, e formulare le domande in questo modo è inutile e ingannevole.
- Domanda n. 18: attenzione a come è formulata la domanda: si parla di "soldati iracheni in ritirata... sepolti vivi dai carri armati USA". La
precisazione "in ritirata" aggiunge una componente di viltà a questa
brutale tattica di guerra (vergogna, non si uccide il nemico in fuga). Ma come
hanno fatto a seppellirli vivi se si stavano ritirando? Si può
seppellire con un carro armato un soldato che sta in una trincea o in
un avvallamento analogo del terreno, ma non un soldato che sta
camminando (o correndo) sul terreno in ritirata. E ci sono infatti
resoconti, confermati da fonte americana, di episodi in cui soldati
iracheni sono stati sepolti vivi nelle trincee dai
carri armati, ma erano soldati che stavano combattendo
attivamente, magari sotto minaccia di fucilazione da parte dei loro superiori, ma comunque
non in ritirata. Un episodio specifico, citato presso http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/gulf/appendix/death.html,
coinvolge due brigate della 1st Infantry Division statunitense, che
hanno sepolto soldati iracheni che difendevano la "linea Saddam" (24 e
25 febbraio 1991). Circa 2000 truppe si arresero (e di conseguenza non
furono seppellite vive). Le stime su quelle sepolte vive variano da 8000
a 80, e il governo iracheno recuperò 44 corpi, secondo la stessa fonte.
Di resoconti di carri armati USA che hanno sepolto soldati in ritirata non ne ho trovati. Quindi se si interpreta la domanda letteralmente, la risposta esatta è zero;
se la si interpreta molto elasticamente togliendo la precisazione "in
ritirata", la risposta è "un numero imprecisato fra 44 e 8000".
- Domande n. 19 e 20: l'abbinamento delle domande sull'uranio impoverito lasciato dalle
forze alleate con la domanda sull'aumento percentuale dei casi di
cancro in Iraq fra il 1991 e il 1994 è ingannevole,
perché non tiene conto degli effetti dell'inquinamento da idrocarburi
prodotto dall'incendio dei pozzi petroliferi provocato dal regime
iracheno, ed è noto che i prodotti della combustione del petrolio sono
cancerogeni.
- Domanda n. 21: non ho trovato cifre in proposito.
- Domanda n. 22: le "prove"
che l'Iraq intende usare le sue armi per altro che la deterrenza e la
difesa, assenti secondo l'appello, sono state fornite a marzo 2003 dal
lancio di missili contro il Kuwait (nazione non belligerante e già
invasa una volta dall'Iraq).
- Domanda n. 23: questa è una opinione soggettiva.
- Domande n. 24 e 25: queste
sono stime, e come quasi tutte le stime, lasciano il tempo che
trova. Sarebbe interessante sapere come si è giunti in particolare alla
stima che il 50% dei morti saranno bambini, ma l'estensore dell'appello
non fornisce fonti.
- Domande n. 26 e 27: non ho fatto ricerche specifiche in proposito, ma le date indicate sembrano coincidere con la cronologia comunemente nota.
- Domanda n. 28: non ho dati in proposito.
- Domanda n. 29: la risoluzione 661 è stata introdotta nel 1990 (http://www.un.org/Docs/scres/1990/scres90.htm),
quindi non "12 anni fa" come dice l'appello, ma tredici; forse
l'appello è stato scritto nel 2002 e in tal caso il conteggio era
originariamente giusto.
- Domanda n. 30: non ho trovato dati in proposito.
- Domanda n. 31: il tasso
stimato di mortalità infantile in Iraq (131 su 1000) è sostanzialmente
esatto: lo conferma con uno scarto minimo l'Unicef presso http://www.unicef.org/statis/Country_1Page82.html.
- Domande n. 32, 33, 34, 35, 36, 37: non ho trovato dati in proposito.
- Domanda n. 38: la dichiarazione di Ritter è citata ad esempio in un articolo della ABC News (http://abcnews.go.com/sections/world/DailyNews/iraq_ritter000802.html), che cita le sue parole, scritte a giugno del 2000: “By
the end of 1998, Iraq had, in fact, been disarmed to a level
unprecedented in modern history, but UNSCOM and the Security Council
were unable and in some instances unwilling to acknowledge this
accomplishment.”
- Domanda n. 39: non ho trovato dati in proposito.
- Domanda n. 40: esatta:
infatti l'Iraq ha consentito il rientro degli ispettori, che si sono
ritirati a marzo 2003, prima dell'attacco della coalizione
angloamericana.
- Domande n. 41 e 42: verificare questo conteggio è complicatissimo. Se qualcuno vuole cimentarsi, si accomodi.
- Domanda n. 43:
non c'è. Viene da chiedersi quanto possa essere affidabile chi produce
appelli senza riuscire neppure a numerarli correttamente, ma
sorvoliamo. Peccatucci di questo genere li abbiamo commessi tutti.
- Domanda n.
44: la risposta indicata nell'appello (otto) è esatta. Secondo CNN (http://www.cnn.com/SPECIALS/cold.war/experience/the.bomb/deployment/) i paesi che possiedono dichiaratamente armi nucleari sono sette: Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito, Pakistan, India e Cina. A questi si aggiunge Israele,
che formalmente non ha dichiarato di avere armi atomiche (non smentisce
ma non conferma) ma si ritiene -- sono sempre parole di CNN -- abbia
oltre cento armi nucleari. L'ex ministro Shimon Peres ha dichiarato in
un'intervista televisiva che Israele iniziò a sviluppare una "opzione
nucleare" negli anni Cinquanta. Inoltre stanno tentando di fabbricare
armi nucleari (o di acquistarle) Libia, Iraq, Iran e Corea del Nord. Il Sud Africa
è riuscito a fabbricare armi nucleari, ma le ha poi distrutte
volontariamente prima di aderire al trattato di non proliferazione
nucleare. L'elenco di otto paesi dotati di armi nucleari è confermato
da altri siti, come ad esempio http://www.nuclearfiles.org/kinuclearweapons/stockpile.htm.
- Domanda n. 45: l'appello dichiara che l'Iraq non possiede testate nucleari. Sarebbe
interessante sapere come siano arrivati a questa certezza due attivisti
statunitensi, quando i migliori servizi segreti del mondo ancora non
sanno nulla di certo.
- Domande n. 46: La cifra delle testate nucleari USA (oltre 10.000) è confermata da http://www.nrdc.org/nuclear/nudb/dafig9.asp.
- Domanda n. 47: Gli Stati
Uniti sono in effetti l'unica nazione ad aver usato armi nucleari, come afferma
l'appello (si intende "usato", presumo, nel senso di "usato in guerra causando morti al nemico", altrimenti dovremmo conteggiare tutte le nazioni che hanno eseguito test nucleari).
Tuttavia occorre considerare il contesto storico in cui è avvenuto
questo uso (la Seconda Guerra Mondiale) e le motivazioni che hanno
portato al loro uso, difficilmente confrontabili con la situazione
attuale. La domanda sembra voler insinuare che visto che gli USA hanno
usato una volta le armi atomiche, siano perciò inclini a usarle di
nuovo alla minima provocazione. Si potrebbe argomentare, per contro,
che il fatto che l'ultimo e unico uso bellico delle armi nucleari
risale a oltre cinquant'anni fa significa che gli USA (come del resto
tutti i paesi del "club nucleare") sono estremamente riluttanti ad
usarle.
- Domanda n. 48: come per la 45, sarebbe davvero interessante sapere come fanno questi signori a sapere quante sono le armi nucleari israeliane.
- Domanda n. 49: la citazione di Martin
Luther King è esatta. La frase originale è "Our lives
[plurale] begin to end
the day we become silent about things that matter", confermata da http://www.brainyquote.com/quotes/quotes/m/q103526.html.
Per ora mi fermo qui. Scusate se spesso mi sono dovuto arrendere e
scrivere "non ho trovato dati in proposito", ma c'è un limite al tempo
che posso dedicare a ciascuna domanda.
Credo comunque che il quadro sia chiaro: è uno dei tanti appelli che
circolano in Rete, mescolando verità e dati inventati di sana pianta e
accostando in modo ambiguo varie affermazioni. Con questi metodi senza
scrupoli si può dimostrare tutto e il contrario di tutto. Proprio per
questo lasciano il tempo che trovano, perché si può essere pro o contro
l'intervento militare in Iraq senza ricorrere a dati falsi e
accostamenti faziosi. Fare disinformazione è sempre e comunque un errore.
Chiedere al lettore di fidarsi del contenuto di un appello senza
indicare le fonti di questo contenuto è sempre e comunque scorretto.
In conclusione, facendo due conti si può dire che a questo appello manca
la domanda numero 50:
"D. Quante di queste affermazioni sono sballate o inventate di sana pianta? R. Almeno il 16%".
Datazione
L'appello circola almeno da marzo 2003.