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Indagine iniziale: 31/1/2004. Ultimo aggiornamento: 16/8/2006.
Indagini antibufala consultate da novembre 2003:
Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito
A photograph taken by robotic probes on Mars in January-February 2004 shows the number 19 etched on a rock. This supposedly proves that there's life on Mars and that Nasa is hiding the discovery.
Potevano starsene zitti i complottisti, con tutte queste foto delle missioni su Marte di gennaio e febbraio 2004? Certo che no. E infatti a fine gennaio 2004 è arrivata puntuale la prima "scoperta". Su una roccia di Marte c'è scritto un numero, per l'esattezza il numero 19.
L'originale della foto marziana che contiene il numero 19 è disponibile presso il sito della NASA. Il numero 19 è nella roccia che sta quasi al centro della zona superiore dell'immagine, circa a metà strada fra la piastra quadrata chiara e il bordo superiore della foto. Qui sotto vi propongo una porzione della foto originale, prima a risoluzione ridotta e poi alla risoluzione originale.
L'immagine NASA a risoluzione ridotta...
... e un dettaglio dell'immagine alla risoluzione originale, con il "numero 19" al centro. Nessuna delle immagini è ritoccata, a parte lo scontornamento (cropping).
Come tutti sanno, un numero è una dimostrazione evidente di vita intelligente, ma in questo caso c'è un ulteriore particolare inquietante. La vita intelligente marziana sarebbe robotica: infatti 1 = A e 9 = I, e "AI" sta per Artificial Intelligence, ossia "Intelligenza Artificiale".
In altre parole, questa foto dimostra che Marte è popolato di robot alieni intelligenti che stanno tentando di comunicare con noi scrivendo numeri sulle rocce. Mettersi davanti all'obiettivo delle sonde NASA e farsi fotografare con un cartello recante la scritta "klaatu barada nikto"(*) sarebbe un approccio troppo facile, non vi pare?
(*) Molti pensano che la citazione "klaatu barada nikto" derivi dal film di Sam Raimi Army of Darkness (L'armata delle tenebre, 1993), ma in realtà è tratta in origine da un classico della fantascienza, Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951), al quale Raimi ha voluto rendere omaggio.
C'è anche chi teorizza che la verità sia un'altra: le foto non proverrebbero da Marte, ma dallo studio televisivo nel quale, come al solito, la NASA starebbe simulando l'intera missione. Il numero 19 sarebbe quindi un numero d'inventario usato dagli scenografi per ricordarsi le posizioni delle varie rocce, in modo da poter ricreare sempre esattamente la medesima scena fra un ciak e l'altro.
Se la cosa vi sembra strampalata, tenete presente che una delle più famose "prove" della falsificazione degli sbarchi lunari del 1969 è una celebre foto in cui una roccia lunare reca una vistosa lettera C. Anche in questo caso, i complottisti dichiarano che si tratta di una lettera di riconoscimento lasciata per errore in vista dagli scenografi dell'epoca.
Le prime segnalazioni di questo caso sono giunte al Servizio Antibufala a gennaio 2004.
Perché in qualunque immagine piena di irregolarità, se si cerca con pazienza, si troveranno forme familiari: non perché ci sono, ma perché il cervello umano tende a cercare di dare un senso alle forme casuali. E' lo stesso meccanismo che ci fa vedere un volto umano nella Luna piena o un coniglietto in una nuvola. O la faccia del demonio nella nube di fumo delle torri gemelle del World Trade Center (come descritto in un'altra indagine). Il suo nome tecnico è pareidolia.
Per quanto riguarda la C nella foto lunare, ovviamente si tratta di un pelucco intrufolatosi durante la duplicazione analogica delle preziosissime pellicole originali (tutte le foto dello sbarco sulla Luna che vedete in giro sono copie di copie). Ma questa spiegazione è considerata inaccettabile dai complottisti duri e puri.
Ringrazio gli attenti osservatori di The Register per questa chicca.