© 2002-2006 by Paolo Attivissimo. Some rights reserved (alcuni diritti riservati).
Indagine iniziale: 15/3/2002. Ultimo aggiornamento: 18/7/2006.
Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:
Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito
Queste pagine antibufala non intendono dichiarare false tutte le interpretazioni alternative (non ufficiali) dei terribili eventi dell'11 settembre 2001. Intendono smentire soltanto quelle presentate dal sito Asile.org e alcune altre ipotesi molto diffuse in Rete.
Il fatto che io smonti le argomentazioni di Asile.org, Thierry Meyssan (se non sapete chi è, leggete più avanti) e altri non significa che sostengo senza esitazione ogni dettaglio della versione ufficiale degli eventi. Significa semplicemente che queste specifiche ipotesi di complotto non stanno in piedi se esaminate con un minimo di attenzione.
Il mio obiettivo è separare il grano dal loglio: eliminare le ipotesi sciocche per concentrare l'attenzione su quelle che hanno qualche merito. Infatti esistono sì aspetti non chiariti della tragedia che meritano un'indagine più approfondita, ma non sono quelli presentati dalle teorie di Asile.org, Meyssan e molti altri sostenitori di ipotesi di complotto molto diffuse che discuterò in queste pagine. Se volete sapere quali sono questi aspetti dubbi, leggete fino in fondo.
Per contro, il fatto che io affermi che esistono aspetti non chiariti non vuol dire che ritengo che la versione ufficiale sia completamente falsa. Non vuol dire che sposo incondizionatamente le tesi di chi sostiene che la tragedia dell'11 settembre è un complotto ordito dalla CIA, da Israele, dall'associazione segreta degli Illuminati, o da chissà chi altro. Vuol dire semplicemente che esistono aspetti non chiariti. Trarre da questa constatazione delle conclusioni sui mandanti e i motivi di questa tragedia sarebbe superficiale e dilettantesco.
I fan di X-Files amano ripetere che "la verità è là fuori", ma per trovarla bisogna guardare nella direzione giusta, senza lasciarsi distrarre dalle piste false.
La pagina Web citata nei messaggi che parlano di questa storia risale almeno ai primi di marzo 2002: mi è stata segnalata inizialmente dalla newsletter Need to Know (www.ntk.net) del 15 marzo 2002.
A eddo, che ha scovato la pagina di Snopes.com dedicata a questa bufala; alla Guida di Supereva Gianluca Mazzanti, per avermi segnalato molti dei siti citati; e ai tanti lettori, anche quelli complottisti (citati individualmente qui sotto e nelle pagine successive), che hanno contribuito con ulteriori critiche, commenti e segnalazioni.
In questo caso non c'è un vero e proprio messaggio standard: semplicemente c'è il passaparola allarmato degli utenti della Rete, che si segnalano a vicenda un sito, Asile.org, che "dimostra" in varie lingue, italiano compreso, che l'11 settembre 2001 il Pentagono non fu colpito da un aereo di linea pilotato da terroristi suicidi e che l'esplosione è invece dovuta ad altre misteriose cause: nientemeno che un complotto di "qualcuno" che aveva accesso al Pentagono oppure, in un'altra versione, un missile Cruise.
Il sito pone una serie di domande inquietanti, corredandole di fotografie che sembrano avvalorare la tesi proposta.
Anche molti siti famosi della Rete hanno segnalato il sito contenente le "prove". Lo ha fatto ad esempio il rinomato Clarence.com, affrettandosi però a pubblicare anche la smentita dicendo (molto sportivamente) che
"centinaia di clarenciani ci hanno scritto per segnalarci che la vicenda del Pentagono è falsa come una moneta da tre euro. E' bastata una rapida verifica per accorgersi che si tratta realmente di una bufala e che noi siamo realmente dei ciula.".
Più che di una bufala, in realtà, si tratta di una speculazione truffaldina: il sito pubblicizza infatti un libro, L'Effroyable Imposture di Thierry Meyssan, che "rivela" la vera natura dell'attacco al Pentagono. A pagamento, s'intende. Secondo un programma televisivo dell'emittente britannica Channel Four, il libro avrebbe fruttato circa un milione di euro al suo autore. Sulla pelle, ovviamente, delle vittime della tragedia.
Trovate un'analisi dettagliata di questa bufala presso i seguenti siti:
La migliore analisi in assoluto, a mio avviso, è presso Paulboutin.weblogger.com. Se sapete il francese, presso il sito del giornale Le Monde c'è una attenta controanalisi con cifre, calcoli e testimonianze.
Consiglio inoltre di leggere il Pentagon Building Performance Study, scaricabile gratuitamente da Internet. E' ricco di planimetrie, ricostruzioni e dettagli che smontano con facilità le ipotesi complottiste.
Una smentita ufficiale delle teorie di Meyssan e di altre ipotesi complottiste è stata pubblicata dal governo USA. Essendo fonte "di parte", non la si può considerare automaticamente valida, ma segnalo qui la sua esistenza per bloccare subito le ricorrenti domande del tipo "ma se sono tutte baggianate, perché il governo USA non le smentisce?".
C'è anche un sito complottista che però presenta alcune analisi e ricostruzioni che meritano di essere valutate perché (stranamente) confermano la presenza del velivolo: si chiama It was a Plane Bomb. Come mai un complottista conferma l'aereo? Semplice: perché la sua ipotesi di complotto è che l'aereo ci fosse davvero, ma fosse un "falso" aereo di linea imbottito di esplosivo. Anche la grafica e le ricostruzioni fatte da un altro sito complottista, Pentagon Event, sono estremamente interessanti.
Un'ottima fonte di immagini per il Pentagono (sempre che non crediate che tutte le foto ufficiali siano false) è l'archivio fotografico della FEMA. La documentazione FEMA sull'attacco al Pentagono e al WTC è qui.
Le domande del sito Asile.org sono riportate qui sotto e nelle pagine successive della mia indagine, con le relative risposte antibufala.
In realtà non è vero che "solo il primo anello è stato toccato dall'aereo". La stessa foto usata da Asile.org (riportata qui sotto integralmente) mostra che i danni si estendono fino al terzo anello. Infatti vi si scorgono delle macchie nere isolate, lungo la fiancata interna di questo terzo anello, circondate da zone non bruciate.
Asile.org stesso, più avanti, mostra immagini più ravvicinate di queste macchie, rivelandole come aperture dalle quali è scaturito fumo che ha annerito le pareti. Si notano anche numerose finestre rotte al secondo piano del terzo anello. Le tracce di fumo sopra le aperture indica che erano già presenti durante l'incendio.
L'immagine inizialmente presentata da Asile.org a supporto della sua domanda.
Un dettaglio di un'altra immagine, sempre tratta da Asile.org (qui la versione integrale), mostra danni alla facciata interna del terzo anello.
Ringrazio l'autore del sito 911_subito per aver indicato, anche se con un linguaggio non proprio forbito, un errore di indicazione che avevo fatto in una versione precedente di quest'analisi.
In realtà non è vero che solo il piano terra è stato toccato. Asile.org ha semplicemente scelto una foto in cui la breccia è coperta dai getti d'acqua dei pompieri, in modo che non si veda chiaramente quant'è grande. Stando ai resoconti ufficiali e ai resoconti dei testimoni, l'aereo ha colpito il primo e il secondo piano. I complottisti possono argomentare che resoconti e rapporti sono falsi. Le foto mostrate nelle prossime pagine, tuttavia, confermano le testimonianze.
Inoltre l'altezza del Boeing citata (13,6 metri) si riferisce al velivolo appoggiato sul carrello e include anche le superfici verticali di coda. A carrello retratto (ossia con l'aereo appoggiato al suolo sul ventre o sui motori), e tralasciando le superfici di coda (che sono relativamente fragili e hanno poca massa, per cui causano danni trascurabili), l'altezza effettiva dell'aeroplano si riduce notevolmente.
Le misure esatte del Boeing 757-200 sono disponibili presso Janes.com. Il sito della Boeing offre il disegno in scala del velivolo mostrato qui sotto. I conti sull'altezza residua una volta sottratti carrello e deriva li lascio fare a voi, ma è chiaro che siamo ben lontani dai 13,6 metri ipotizzati da Asile.org.
Le cifre indicate dalla domanda sono sostanzialmente esatte, secondo i dati Boeing. In particolare, la larghezza della fusoliera di un Boeing 757-200 è 3,76 metri (ventisei centimetri in più di quanto detto da Asile.org; la misura è tratta da qui). Questo dato è importante per determinare se il foro d'entrata al Pentagono è davvero grande a sufficienza.
Questa è una foto di un Boeing 757 della American Airlines.
L'entità dei danni interni all'edificio è inoltre ben visibile in una foto pubblicata su Snopes.com, che mostra l'area interessata dai lavori di ripristino.