Microsoft ha comperato la Red Hat

Indagine iniziale: 2 febbraio 2002. Ultimo aggiornamento: 6 febbraio 2002.

Indagini antibufala consultate dal 7/11/2003:


Il testo della catena di sant'Antonio

Stavolta non c'è un testo più o meno standard: c'è semplicemente il passaparola degli utenti, che segnalano allarmatissimi la notizia che il demonio di Redmond ha mangiato a suon di miliardi la Red Hat, una delle più note società che offrono Linux (un sistema operativo libero e gratuito, utilizzabile come alternativa a Windows). A riprova di questa notizia viene offerto un link di questo tipo:

http://www.microsoft.com&item=q209354@212.254.206.213/1338825GHU_98.asp

che in effetti porta a una pagina di cui riporto l'inquietante contenuto qui sotto.

immagine falso sito Microsoft

Perché è una bufala

A prima vista, il link sembra puntare a una pagina che risiede su un sito Microsoft, come indicato da "http://www.microsoft.com". Ma in realtà il link è "truccato". Infatti, in ossequio agli standard di Internet (quelli che ormai non studia più nessuno), tutto quello che precede la chiocciolina viene ignorato dai browser (per essere precisi, viene interpretato come un nome utente).

Non è un difetto: i browser devono funzionare così; quelli più furbi avvisano del fatto che il link è ingannevole. Ecco ad esempio l'avviso che visualizza Opera 6.0 quando si clicca su questo link truccato:

Opera avvisa del trucco

Il vero indirizzo, quello del sito sul quale risiede la falsa notizia, è in realtà indicato da quel che segue la chiocciolina, ossia:

212.254.206.213/1338825GHU_98.asp

L'indirizzo del sito è "mascherato" usando l'indirizzo numerico anziché quello alfabetico consueto. Trovate maggiori dettagli su come si architettano questi inganni presso http://www.attivissimo.net/security/fakesites/fakesites.htm.