Trattamento economico dei Senatori
La
principale voce delle competenze spettanti al parlamentare è
l'indennità, quella che nel linguaggio comune è definita
"stipendio". Seguono la diaria e i rimborsi: per le spese inerenti lo
svolgimento del mandato parlamentare, per le spese accessorie di
viaggio e per le spese telefoniche.
Completano la scheda le voci
sull'assegno di solidarietà (cioè il trattamento di fine mandato),
sulle prestazioni previdenziali e sanitarie e sui trasporti.
Indennità parlamentare
L'indennità, prevista dalla Costituzione all'art. 69, è
determinata, in base alla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965, in misura
non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei
magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di
Cassazione ed equiparate. Con delibera del 1993 il Consiglio di
presidenza del Senato ha stabilito che tale misura fosse ridotta al 96%
del predetto trattamento (analoga decisione è stata adottata alla
Camera dei deputati).
Per effetto delle disposizioni contenute nella legge finanziaria 2006, l'importo lordo dell'indennità ha subito inoltre una riduzione pari al 10 per cento.
L'indennità è
corrisposta per 12 mensilità. L'importo mensile spettante nel
2007 è pari a 5.613,59 euro al netto della ritenuta fiscale (€
4.015,18), nonché delle quote contributive per l'assegno vitalizio, per
l'assegno di solidarietà e per l'assistenza sanitaria. Nel caso in cui
il Senatore versi anche la quota aggiuntiva per la reversibilità
dell'assegno vitalizio, l'importo netto dell'indennità scende a
5.355,46 euro.
Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n. 1261 del 1965.
La
diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di
258,23 euro per ogni giorno in cui si svolga almeno una seduta
dell'Assemblea con votazioni qualificate e verifiche del numero legale,
se il Senatore non partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni
effettuate nell'arco della giornata.
Rimborso delle spese per lo svolgimento del mandato parlamentare
A titolo di rimborso forfettario per le spese sostenute per le attività e i compiti connessi con lo svolgimento del mandato parlamentare, è previsto un contributo mensile di 4.678,36 euro, in parte (35% pari a 1.637,43 euro) erogato direttamente al Senatore ed in parte (65% pari a 3.040,93 euro) erogato al Gruppo parlamentare di appartenenza.
Spese di trasporto e spese di viaggio
I Senatori usufruiscono di tessere per la libera circolazione
autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul
territorio nazionale.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza a
Roma, è previsto un rimborso spese forfettario, il cui ammontare
annuo è pari a 15.379,37 euro, per il Senatore che deve percorrere
fino a 100 km per raggiungere l'aeroporto o la stazione ferroviaria più
vicina al luogo di residenza, ed a 18.486,31 euro se la distanza da
percorrere è superiore a 100 km. Per i Senatori residenti a Roma
ed eletti in collegi del Lazio, il rimborso è corrisposto nella
misura di 7.689,68 euro.
Spese telefoniche
I Senatori dispongono di una somma annua di 4.150 euro per le spese telefoniche, inclusi i servizi di connettività.
Assistenza sanitaria integrativa
E' previsto il rimborso delle spese sanitarie ai Senatori (anche cessati dal mandato ovvero ai titolari di trattamento di reversibilità, nonché ai rispettivi familiari) iscritti al servizio di Assistenza Sanitaria Integrativa, nei limiti fissati dal Regolamento e dal Tariffario che disciplinano tale Assistenza. Gli iscritti versano un contributo commisurato alle competenze mensili lorde (i Senatori in carica il 4,5% pari a euro 540,27; i titolari di assegni vitalizi il 4,7% dell'importo lordo) e quote aggiuntive per i familiari.
Assegno di solidarietà (a fine mandato)
Il Senatore versa mensilmente al Fondo di solidarietà il 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari ora a 804,40 euro. Al termine del mandato parlamentare, il Senatore riceve l'assegno di solidarietà (anche denominato "di fine mandato"), che è pari all'80 per cento dell'importo mensile lordo dell'indennità, moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).
Assegno vitalizio
Anche in questo caso, il Senatore versa mensilmente una quota -
l'8,6 per cento, pari ora a 1.032,51 euro, piu il 2,15 per cento, come
quota aggiuntiva per la reversibilità, pari a 258,13 euro - della
propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli
assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato
dal Consiglio di Presidenza.
In base alle norme contenute in tale
Regolamento, recentemente modificato, il Senatore cessato dal mandato
riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età, purché abbia svolto
il mandato parlamentare per almeno 5 anni. Il limite di età è ridotto
di 1 anno per ogni anno di mandato oltre il quinto, fino al limite
inderogabile di 60 anni.
Lo stesso Regolamento prevede la
sospensione del pagamento del vitalizio qualora il Senatore sia
rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento
europeo o ad un Consiglio regionale. Tale sospensione è stata
estesa - a partire dal 1° gennaio 2008 - a tutti gli incarichi
incompatibili con lo status di parlamentare, agli incarichi di Governo
e a tutte le cariche di nomina governativa, parlamentare o di
competenza degli enti territoriali, purché comportino un'indennità pari
almeno al 40 per cento dell'indennità parlamentare.
E' stata altresì
approvata una nuova disposizione sulla misura degli assegni vitalizi,
che si applicherà ai Senatori eletti per la prima volta a partire dalla
prossima legislatura. Per effetto di tale disposizione regolamentare,
l'importo dell'assegno vitalizio varia da un minimo del 20 per cento a
un massimo del 60 per cento dell'indennità parlamentare, a seconda
degli anni di mandato parlamentare.
Vedi anche
- La legge sul trattamento economico dei parlamentari
- Disciplina dei vitalizi
Deliberazioni del Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica e dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati recanti modifiche alla disciplina dei vitalizi e soppressione del rimborso delle spese per i viaggi all'estero per motivi di studio (23 luglio 2007)