Paolo, perché non rispondi alla posta?

Se siete arrivati a questa pagina, probabilmente è perché siete fra le tante persone che mi hanno inviato uno o più e-mail e non hanno mai avuto risposta. Come mai?

La ragione è purtroppo molto semplice: voi siete tanti, io sono uno solo. Ormai da qualche tempo ricevo giornalmente circa trecento messaggi di media. Non sto contando lo spam: parlo solo dei messaggi interessanti e utili. Ma devo arrendermi di fronte alla matematica. Se dedicassi anche solo un minuto a ciascuno di questi messaggi, rispondere a tutta la posta mi richiederebbe cinque ore al giorno (e probabilmente anche un paio di mani nuove).

Di conseguenza, sono tragicamente drastico. Leggo tutti i vostri messaggi, ma rispondo soltanto a pochi.

Non rispondo ai messaggi che richiedono assistenza tecnica: non ho né le risorse né il tempo per farla.
Non rispondo a chi mi chiede di confermare una segnalazione di possibile bufala se è già presente nell'elenco ricercabile del Servizio Antibufala. Prima di chiedermi queste cose, date un'occhiata all'elenco. Se un caso non è in elenco, naturalmente, vi leggo volentieri, ma non garantisco una risposta.
Molto spesso rispondo con un testo preconfezionato, che vi conferma che ho ricevuto e letto il vostro messaggio e, se del caso, dovrebbe comunque spiegarvi dove trovare maggiori informazioni sul vostro caso.

In altre parole, non ce l'ho con voi personalmente, e non è che vi sto ignorando perché siete scocciatori. Diavolo, siete i miei lettori: senza di voi, tante indagini antibufala non esisterebbero e io non avrei raggiunto quella gradevole dose di ricchezza e fama (non troppa, non troppo poca) che mi avete dato. Ma c'è un limite umano a quello che posso fare. Abbiate comprensione.

Ciao da Paolo.