(C) 2003 Paolo Attivissimo. Distribuzione libera alle condizioni indicate presso http://www.attivissimo.net/nl/norme_distribuzione.htm.
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E' arrivato Sober, il nuovo virus che al momento sta facendo vittime
principalmente in Germania e Regno Unito. Non è nulla di speciale: si
tratta di un e-mail il cui testo ingannevole cerca di indurre la
vittima ad aprire l'allegato infetto che viaggia insieme al messaggio.
L'e-mail fa leva sulla paura dei virus usando titoli come ad esempio
"hai mandato spam", "nuova variante del worm Sobig", "c'è un worm nel
tuo computer" e simili e offrendo un allegato il cui nome fa sembrare
che si tratti di un aggiornamento antivirus.
I dettagli tecnici sono disponibili (in inglese) presso i siti dei produttori di antivirus, come ad esempio F-Secure:
http://www.f-secure.com/v-descs/sober.shtml
Sober attinge, come al solito, alla rubrica degli indirizzi
dell'utente infetto e pertanto si autoinvia ai suoi conoscenti e
colleghi. Il virus ha effetto su Windows 2000, 95, 98, ME, NT, Server
2003 e XP. Non ha effetto, come al solito, sugli altri sistemi
operativi.
Il messaggio in sé non è pericoloso, a meno che il vostro software sia così scellerato da aprire automaticamente gli allegati. E' sufficiente cancellarlo senza appunto aprire l'allegato. Se abboccate, il virus visualizza un falso messaggio di errore che può farvi credere, ironicamente, di aver evitato l'infezione.
La raccomandazione è sempre la solita: mai fidarsi degli allegati,
chiunque ne sia il mittente (e ripeto "chiunque"), tenere aggiornato
l'antivirus, e comunque non aprire subito gli allegati anche se
l'antivirus dice che sono a posto: lasciateli in giacenza qualche ora,
riaggiornate l'antivirus e poi ricontrollare l'allegato. Meglio ancora,
verificate col mittente se intendeva davvero mandarvi un allegato e se
l'allegato è indispensabile. Se non lo è, cestinatelo senza pietà.
Ciao da Paolo.
Se capita una volta, è uno sbaglio. Ma due volte in un giorno mi pare davvero sospetto. Dopo UEFA.com, ora anche Excite.it pubblica un pornotitolo nella sezione sportiva:
http://www.excite.it/excitesport/news/articolo?id=442729,256268&key=HOMELIST
La schermata, per chi se la perdesse, è salvata qui:
http://www.attivissimo.net/nl/nl2003/pornorefuso2.jpg
Grazie a stefangor per la segnalazione di questa seconda gaffe. E'
una burla, un sabotaggio, o addirittura una forma di pubblicità? Non lo
so.
Ciao da Paolo.
Poche ore fa vi ho invitato a visitare questa pagina del sito UEFA
http://it.uefa.com/News/Kind=16/newsId=122495.html
sfidandovi a non ridere. Ora la pagina è stata sistemata, ma prima non parlava di "prove di _fuga_".
Se ve la siete persa, ho conservato copia della pagina originale qui:
http://www.attivissimo.net/nl/nl2003/prove_di_che.jpg
Giuro che l'immagine non è stata alterata o manipolata in alcun
modo. C'era davvero scritto "fuga", ma con la I al posto della U.
Sono in debito con fabiot***i per la segnalazione di questa gaffe davvero notevole.
Ciao da Paolo.
Andate a questa pagina del sito UEFA
http://it.uefa.com/News/Kind=16/newsId=122495.html
e non ridete.
Fate presto, prima che si accorgano del refuso spettacolare.
Ciao da Paolo.
[Ho aggiunto in seguito la schermata per chi se la fosse persa:]
Sarò a Milano il 30 ottobre, alle 18.00, presso la Libreria FNAC di
Via Torino, per partecipare alla presentazione di un libro di Stefano
Betti, edito da Apogeo e intitolato "I padroni del display":
un'indagine su dove sta andando il mondo della telefonia mobile
(ammesso che stia andando da qualche parte). Insieme a me ci sarà il
web giornalista Luca De Biase.
Se vi va di fare due chiacchiere, ci troviamo lì. L'ingresso è
libero, e non è necessario portare focaccia (ne ho già fatto
scorpacciate in questi pochi giorni di passaggio in Italia).
Ciao da Paolo.
Stanno cominciando ad arrivare segnalazioni di lettori che ricevono un curioso messaggio, che sembra un e-mail inviato da un organizzatore di siti porno a un suo collega per avvisarlo che il sito è per errore accessibile a tutti.
L'oggetto dell'e-mail è "U n a t r a g e d i a ", scritto proprio così, e il messaggio inizia con "Francooooooooooo.... Un disastro ..ho spedito la nostra newsletter pero' ho notato che passano delle email che io non ho mai visto ma sei sicuro che B non abbia problemi ??? comunque io saro' a foligno per questa settimana devi assolutmante chiudere gli accessi alle modelle perche sono rimasti aperti ..ci si puo0 connettere gratis...chi vuole capisci !!!"
A questo punto il messaggio avvisa che ci sono due siti (http://tangui.tripod.com.br e http://spanish.tripod.com.br) che vi esorto a NON visitare. Presso questi siti, a detta dell'e-mail, "si entra se clicchi ok sul certificato ..entri e basta in piu accessi anonimi. Scusami tanto ma mettilo a posto prima che gli utenti lo scoprano."
Ripeto: non precipitatevi a cercare di vedere le presunte modelle
accessibili! Caso mai non l'aveste capito, si tratta infatti di uno
specchietto per le allodole: un altro esempio molto interessante delle
tecniche psicologiche usate dagli spammer truffatori della Rete per
ingannare gli utenti.
Visitando i siti citati, infatti, trovate un link (intitolato ingannevolmente "SE il software per chattare non parte proviamo da qui spara QUI") che consente di scaricare un programma, denominato "senza_password.exe", che ha tutta l'aria di essere un dialer, a giudicare dal contesto equivoco e dalla presenza di diciture
eloquenti come "WARNING YOU MUST BE EIGHTEEN" ("attenzione, devi avere
diciotto anni") all'interno del programma, come risulta da un rapido
esame con un editor esadecimale.
Lo stesso esame rivela che il programma contiene riferimenti a un
sito inesistente (www.esopa.com) e alla "Metalnov Construct Srl" oltre
che alla Thawte Consulting (società che genera certificati digitali che
dovrebbero garantire la genuinità del software).
Qualunque cosa sia, insomma, è sicuramente robaccia da evitare assolutamente. In
sintesi: non visitate i siti citati, non scaricate il programma, e di
certo non eseguitelo. L'e-mail truffaldina è in sé innocua:
cancellatela e basta.
Non abboccate, mi raccomando!
Ciao da Paolo.
Da ieri sera (25/10/2003), il sito www.francescone.com è stato
disattivato e non ospita più il falso salvaschermo infetto Zelig.scr
descritto nelle ultime newsletter. La minaccia di questo nuovo worm è
quindi praticamente debellata: gli utenti infetti continueranno a
inviare per qualche tempo ulteriori inviti a visitare il sito, ma non
vi potranno essere nuove infezioni, a meno che lo squallido untore non
si trasferisca altrove e ricominci la sua opera con una variante del
worm.
Fra l'altro, il contatore di Shinystat.it usato per tenere traccia
delle infezioni è un indicatore poco preciso, dato che la versione
gratuita di questo servizio è limitata a 1000 accessi al giorno (http://s1.shinystat.it/free/info_free.html):
questo spiega il fatto assai strano che il conteggio sia arrivato
esattamente a 1001 sia il 24/10, sia il 25/10. Non c'è quindi un modo
preciso per sapere quanti utenti siano stati infettati. L'unica cosa
che si può dire è che il contatore di Shinystat.it rappresenta il
numero _minimo_ di infetti.
A tutti coloro che si sono infettati, raccomando maggior prudenza la
prossima volta: mai fidarsi degli allegati, chiunque ne sia il
mittente. Bisogna _sempre_ chiederne conferma al mittente. Anche se è
una persona che conosciamo, può darsi che sia infetta.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva gratuitamente grazie alla gentile donazione di fnegri.
Come accennato nella newsletter precedente, sta circolando un e-mail
che parla di "poesie catartiche" e invita a visitare il sito
http://www.francescone.com, che contiene un file di nome "zelig.scr".
La mia segnalazione originale secondo la quale si tratta di un
dialer, come riferitomi dettagliatamente da un lettore, è confermata
dal newsgroup it.comp.sicurezza.virus. Si sa anche il numero composto
dal dialer: 899208906.
Nel frattempo, tramite i lettori di Zeus News sono arrivati
ulteriori dettagli. Secondo Symantec, il file Zelig.scr è un worm,
precisamente il worm W32.Marque, scoperto il 24 ottobre 2003 (ieri,
insomma). Ha effetto su Windows (2000, 95, 98, Me, NT, Server 2003,
Windows XP) ma non su DOS, Linux, Macintosh, OS/2, UNIX.
Sempre secondo Symantec, il worm, se installato sul vostro computer
(se usa Windows), scavalca il vostro programma di posta e spedisce
e-mail agli indirizzi presenti nella vostra rubrica. Questi e-mail
invitano a scaricare il falso salvaschermo presente presso
www.francescone.com, diffondendo ulteriormente l'infezione. Il
salvaschermo in realtà c'è dentro Zelig.scr, ma è semplicemente una
scritta scorrevole che (secondo McAfee) dice "A volte ti sento così vicina...A volte ti sento così lontana...Certo che hai proprio un cellulare di m***a!" e serve a nascondere il vero scopo del worm.
La documentazione Symantec è qui:
http://securityresponse.symantec.com/avcenter/venc/data/w32.marque.worm.html
La documentazione McAfee è invece qui:
http://us.mcafee.com/virusInfo/default.asp?id=description&virus_k=100779
Il file viene ora sicuramente riconosciuto come pericoloso dall'antivirus Symantec e da quello di McAfee.
Che si tratti di un dialer o di un worm o di entrambi insieme, poco
importa: il fatto rimane che è porcheria da non toccare assolutamente.
Non scaricate il file e soprattutto non eseguitelo.
Per gli appassionati delle indagini, può essere interessante sapere
che quando si scarica e si esegue il worm Zelig, si viene portati a
un'altra pagina Web di Francescone.com, precisamente http://www.francescone.com/esito.html, che contiene un rimando al contatore ShinyStat.it:
http://www.shinystat.it/cgi-bin/shinystat.cgi?USER=albertotremonti&NC=1" width="1" height="1"
A quanto pare il contatore serve per sapere quanti sono gli utenti
infetti. Notate il nome "Alberto Tremonti". Visitando Shinystat.it e
immettendo il nome, compaiono le statistiche di infezione. Al momento
in cui scrivo, il contatore è intorno a quota 2000.
Potrebbe valer la pena di contattare ShinyStat.it e chiedere chi è
questo loro utente. Fra l'altro, frugando nelle pagine delle
statistiche di Shinystat.it relative all'utente "albertotremonti"
compare un link a una pagina inesistente di Xoom.it:
http://members.xoom.virgilio.it/alberto_t/video.html
A voi, se vi interessa, il resto dell'indagine, e l'eventuale denuncia.
Ciao da Paolo.
Sta circolando un e-mail, proveniente dagli indirizzi più disparati, che parla di "poesie catartiche" e invita a visitare il sito http://www.francescone.com, dove c'è una scarna pagina Web che invita a scaricare un file di nome "zelig.scr". Il file si spaccia per un salvaschermo, ma stando alla segnalazione di un lettore di Zeus News (terepo), si tratta in realtà di un dialer, che cambia la numerazione di tutte le connessioni di Accesso Remoto (ovviamente soltanto per gli utenti Windows), immettendo un numero a pagamento 899 e cambiandone anche nome utente e password.
Del caso Zelig parla anche la newsletter SalvaPC News n. 68 di venerdi' 24 ottobre 2003 (http://salvapc.com/), della quale condivido caldamente il consiglio di NON visitare il sito citato e di NON aprire il file in questione. Ogni e-mail di invito va semplicemente cancellato. Non mi risulta che l'e-mail di invito in sé sia pericoloso. SalvaPC News nota che il file attualmente non viene riconosciuto come pericoloso dagli antivirus (a riprova del fatto che un antivirus, da solo, non è una garanzia di sicurezza, come notavo in un recente articolo).
Una rapida indagine con whois indica che Francescone.com è registrato a nome di un venezuelano, Francisco Patron, che dichiara come indirizzo "1 av de los palos grande ed roxul piso 8, ofic 83, Caracas, dist. fed. 1081" e come indirizzo di e-mail "francmatavv@cantv.net". Il numero di telefono dichiarato è 00582122864755, ed è valido perlomeno nel suo prefisso internazionale (0058 è il prefisso del Venezuela) e nel prefisso della località (212 è Caracas). Questi sono dati pubblicamente disponibili in un elenco e pertanto la loro pubblicazione non viola le leggi sulla privacy.
Dall'indagine con whois risulta inoltre che Francescone.com è stato registrato per la prima volta pochi giorni fa, precisamente il 9 ottobre 2003, ed è pagato per un solo anno: tipici sintomi di un sito "mordi e fuggi", concepito per durare al massimo qualche mese e disseminare dialer in tutta la Rete.
Purtroppo, essendo il titolare del sito fuori dalla giurisdizione
italiana (almeno sulla carta, visto che sembra conoscere bene l'Italia
e la sua cultura televisiva), non serve granché denunciare il caso alla
Polizia delle Telecomunicazioni. Non resta che fare opera di
autodifesa, imparando a non fidarsi degli inviti degli sconosciuti.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter (originariamente inviata per errore come numero 094) vi arriva gratuitamente grazie alle gentili donazioni di leozan e Pietro.Scia***.
Ha improvvisamente ripreso virulenza un vecchissimo appello-bufala riguardante i telefonini, secondo il quale "se vi arriva una telefonata sul cellulare dove sul display compare la scritta 'A CE-?'", si tratta di "un virus che cancella tutti i dati IMEI e IMSI e rende inutilizzabile la carta SIM e il cellulare stesso." Secondo l'appello, si tratta di "una notizia che arriva da Motorola e Nokia e la si può leggere anche sulla Homepage della CNN", cosa assolutamente non vera, come si può facilmente verificare visitando appunto il sito CNN.
La bufala tenta di acquisire autorevolezza grazie alla dicitura "Juergen Botzner Telecom Italia Mobile"
in calce, ma è e rimane una classica bufala, in circolazione da anni:
risale addirittura a maggio 1999, ed è sbufalata da tempo qui:
http://www.attivissimo.net/antibufala/telefonino_ace/telefonino_ace.htm
Va da sé che in quanto bufala, non va assolutamente diffusa.
Ciao da Paolo.
Diversamente da quanto segnalato inizialmente dal Servizio Antibufala, La7 NON ha abboccato alla foto del blackout.
Numerosi lettori mi avevano segnalato che l'emittente televisiva La7,
nel Meteo intorno alla mezzanotte tra il 20 e il 21 ottobre 2003, aveva
mostrato come reale la falsa foto satellitare della notte del blackout.
Tuttavia si è trattata semplicemente di una piccola provocazione: io non ho visto il filmato, ma i lettori (caprinoguida)
mi dicono che in realtà il presentatore del Meteo di La7, Paolo
Sottocorona, ha mostrato l'immagine accompagnandola con un commento del
tipo "non trovate che quest'immagine abbia qualcosa di strano?" e ha promesso dettagli per l'indomani.
Infatti il giorno dopo (21 ottobre 2003) Sottocorona ha spiegato la bufala.
Lo stesso Sottocorona mi ha simpaticamente scritto in proposito,
dicendo che aveva visto l'immagine falsa che girava su Internet da un
bel po', ma di essersi deciso a parlarne quando ha visto che Repubblica
l'aveva pubblicata pari pari. Così, in una sorta di Servizio Antibufala
televisivo, lunedì 20/10/2003 l'ha presentata come
"una foto 'molto particolare', 'molto suggestiva'...concludendo con
'bella, eh? ma vi torna proprio tutto? In caso, se avete dei dubbi,
scrivete all'indirizzo tal dei tali, domani sera ne riparleremo...'. Mi
sembrava chiaro che dubbi dovessero esserci, no? E ieri sera
[21/10/2003] ho "rivelato" la bufala, producendo ovviamente una vera
foto del 28 settembre: che altro si poteva fare?"
E cosi' Paolo Sottocorona si becca la Stelletta per Meriti Speciali del Servizio Antibufala.
Ho inoltre ricevuto un e-mail da Gianluca di Carlo (citato con il suo permesso), che dichiara di essere l'autore dell'immagine ritoccata. Secondo quanto mi scrive, non era assolutamente sua intenzione creare una bufala:
"Può sembrare un paradosso, ma quella foto non è una bufala, nel senso che sul mio sito dove è stata pubblicata [www.isoladelgransasso.it] c'è scritto 'Immagine del nostro stivale come sarebbe apparso visto dallo spazio la notte del black out'. Quindi molti hanno voluto forzare il significato della frase per creare uno scoop. E' chiaro ed evidente anche a persone poco esperte che quella immagine era una ricostruzione 'artigianale'...la mia intenzione non era creare un falso da spacciare per vero, ma un falso da spacciare per falso, come scritto sul mio sito."
Ciao da Paolo.
Con le solite variazioni tipiche degli appelli che circolano via Internet, il senso dell'appello è quello mostrato nell'esempio qui sotto. Ho omesso il nome della paziente per rispetto della privacy.
"Chiediamo cortesemente la collaborazione di tutti per aiutare una ragazza, [nome omesso per privacy] di Borgosesia, che ha 29 anni, si è sposata a luglio e ad agosto è stata ricoverata all'Ospedale Maggiore di Novara per un tumore al midollo osseo.
Ha bisogno di SANGUE del gruppo ZERO RH NEGATIVO (molto raro). E' possibile effettuare la donazione dalle 08.00 alle 10.30 a digiuno presso il Centro Avis dell'Ospedale Maggiore di Novara (telefonare comunque prima al Centro Trasfusionale 0321-3733302 aperto anche il primo sabato del mese).
Dovete specificare che la donazione è per [nome omesso per privacy].
Inutile dire che è importante ed urgente.
Grazie a tutti per la vostra disponibilità."
L'appello è una mezza bufala, nel senso che ha un fondo di verità ma è ingannevole. Pertanto _non_ va diffuso nella sua forma attuale. Soprattutto NON chiamate ulteriormente il numero di telefono citato nell'appello: è sbagliato.
Il 22/10/2003 ho telefonato al numero citato nell'appello. Come al solito, ho trovato persone esasperate dal bombardamento di centinaia di telefonate di persone che, avendo ricevuto l'appello, hanno chiamato per offrirsi come donatori. Il fiume di chiamate sta distogliendo il personale dal proprio normale lavoro, con tutte le conseguenze del caso.
Purtroppo l'appello contiene numerose inesattezze che lo rendono ingannevole se non addirittura dannoso. Ecco quello che mi hanno risposto:
-- Non sono stati loro a inviare l'appello.
-- Citare la paziente per nome e cognome è molto scorretto ed è una violazione della privacy.
-- Le condizioni della paziente non sono assolutamente da considerare urgenti. La paziente ha una patologia cronica, per cui richiede trasfusioni periodiche. La situazione è sotto controllo.
-- Non c'è alcun pericolo di carenza di sangue: l'Ospedale è perfettamente in grado di far fronte alle richieste.
-- Il numero di telefono citato non è quello giusto al quale rivolgersi per offrire una donazione di sangue nella zona di Novara.
-- Non sono accettabili donazioni fatte in favore di una singola persona.
-- In ogni caso, ogni donazione di sangue, di qualsiasi gruppo, è sempre ben accetta. Se volete donare, chiamate la segreteria AVIS di zona (quella di Novara ha il numero 0321-628.353) per informazioni.
L'appello ha iniziato a circolare a metà ottobre 2003. Purtroppo
l'appello non è datato, per cui sembra sempre attuale anche a distanza
di tempo. Temo quindi che continuerà a bersagliare le strutture
sanitarie citate per mesi e anni. E' un ennesimo esempio di come sia
imprudente diffondere appelli via Internet senza un minimo di cautela.
Ciao da Paolo.
L'e-mail che sembra esservi arrivata per sbaglio e contenere un
codice di accesso a un sito porno, nonché un addebito su carta di
credito, ha cambiato alcuni dettagli. Ora non si tratta più del signor
Turchetti, ma del signor Guiducci, ed è cambiato l'importo (ora è 45
euro) e il titolo del servizio, che ora è "Video Incontri con Amanti Viziose".
Anche la "password" (ammesso che si possa usare questo termine per
indicare un codice di sole due cifre) è cambiata; idem dicasi per la
fantomatica ditta erogatrice del servizio, che ora è la NetScope S.p.a.
- DeLuxe Web Developer's Resource.
E' comunque la stessa truffa già descritta: il messaggio non vi è
affatto arrivato per errore. E' una forma subdola di pubblicità al sito
porno citato nel messaggio. Se lo visitaste, vi trovereste un dialer che
vi riprogramma il numero di accesso a Internet, trasformandolo in un
numero a pagamento. E' pertanto da evitare come la peste, proprio come
la versione precedente. Attendetevi ulteriori varianti sul tema.
L'indagine antibufala aggiornata è presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/spam/turchetti.htm
Anche La7 abbocca alla foto del blackout. Numerosi lettori mi hanno
segnalato che l'emittente televisiva La7, nel Meteo di ieri (verso la
mezzanotte tra il 20 e il 21 ottobre), hamostrato come reale la falsa
foto satellitare della notte del blackout. Pare sia stato anche dato un
indirizzo di e-mail ( meteo@la7.tv) per discutere di quella foto. Se volete fargli sapere come stanno le cose, accomodatevi...
L'indagine antibufala aggiornata (compresa la figuraccia di Repubblica) è presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia_foto/foto_del_blackout.htm
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva gratuitamente grazie alle gentili donazioni di dani_andrea e fioit.
Non è una bufala, anche se molti lettori l'hanno sospettato: da
novembre, la posta di Libero.it sarà utilizzabile gratuitamente
soltanto se si accettano alcune nuove limitazioni.
La più importante è che per continuare a gestire la posta di una
casella @libero.it, @inwind.it, @iol.it, @blu.it usando un programma di
posta (client), tipo Eudora o Kmail o Outlook per intenderci, bisognerà
scegliere se pagare oppure collegarsi a Internet usando i numeri di
accesso di Libero.it.
In alternativa, si può continuare a gestire la propria posta
gratuitamente accedendo a Internet da altri provider, a patto di usare
la webmail di Libero.it.
Libero.it l'ha comunicato ufficialmente a tutti i propri abbonati, e se ne parla dappertutto in Rete:
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2453
http://punto-informatico.it/p.asp?i=45638
Questa è chiaramente una novità scomoda, specialmente per chi ha
indirizzi di e-mail presso vari provider ed è abituato a poter
scaricare e inviare posta da qualunque indirizzo a prescindere dal
provider usato per collegarsi. Vorrei chiarire e ribadire che
contrariamente ad alcune voci circolanti in Rete, non è vero che da
novembre bisogna per forza pagare per avere una casella su Libero.it.
Si può continuare ad averla gratis: basta raggiungerla usando un
accesso fornito da Libero.it.
L'annuncio ha suscitato parecchia indignazione, ma è perfettamente
lecito da parte di Libero cambiare le condizioni di fornitura del
servizio, per cui c'è poco da lamentarsi. Ciò che prima era gratis (o
meglio, offerto in perdita a scopo promozionale) ora non lo è più,
tutto qui. La festa dell'Internet gratis è finita, si è visto che non è
economicamente sostenibile, per cui mettiamoci il cuore in pace.
Quanto sia furba questa scelta di Libero.it è ancora da vedere. Si
preannunciano defezioni in massa, per cui è possibile che la decisione
si riveli una zappata sui piedi per il provider. E' per motivi come
questo che suggerisco da tempo di procurarsi un indirizzo virtuale
(come il mio, acquistato presso Pobox.com): così quando ci tocca
cambiare la casella di posta reale, quella virtuale non cambia e non
dobbiamo comunicare la variazione a nessuno.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva gratuitamente grazie alle gentili donazioni di roger62 e carlo-beol**.
Numerosi lettori mi hanno segnalato di aver ricevuto uno strano
messaggio apparentemente non indirizzato a loro ma a un certo signor R.
Turchetti. Il messaggio parla di un addebito mensile su carta di
credito di 65 euro che consente l'accesso al servizio "Caldi incontri".
Vi suona familiare?
Niente panico, nessuno vi ha addebitato alcunché sulla carta di
credito, e non state ricevendo per sbaglio un e-mail indirizzato a quel
depravato del signor Turchetti. E' spam: una forma di pubblicità a un
sito porno. L'idea è di colpire con un messaggio pubblicitario che
rimanga impresso, e in questo senso l'operazione è riuscita. E' una
trovata psicologica decisamente più originale rispetto alle solite
reclame di siti porno che ci intasano le caselle di posta.Ricevete il messaggio, la cosa vi inquieta, ne parlate in giro, magari
date un'occhiata al sito pensando di poterlo visitare a scrocco usando
la password del signor Turchetti... insomma pubblicità, pubblicità,
pubblicità.
La cosa più importante è non visitare il sito citato nel messaggio.
Un lettore, wvdb, ha tentato di contattare il mittente, che risulta sconosciuto (user unknown). Ha inoltre scoperto che il sito contiene un "dialer",
uno di quei famigerati programmi che si scaricano o addirittura si
autoinstallano (se usate sistemi operativi vulnerabili come Windows
insieme a Internet Explorer) e vi cambiano il numero di telefono usato
per collegarsi a Internet, sostituendolo con un numero a pagamento. Il
risultato è che vi collegate a Internet apparentemente come prima,
magari riuscite anche a scaricare i "servizi" forniti dal sito, ma
intanto ricevete in bolletta un addebito fantastilionario.
Per farla breve: cancellare quest'immondizia e non lasciatevi tentare dall'idea di visitare il sito reclamizzato. Da evitare come la peste.
L'indagine antibufala è a vostra disposizione presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/spam/turchetti.htm
Ciao da Paolo.
Grazie a tutti coloro che mi hanno inviato a tempo di record una
scansione della pagina 28 di Repubblica di oggi che mostra una presunta
foto dell'Italia vista da satellite durante il grande blackout. Che è
guarda caso la stessa sbufalata qualche giorno addietro dal Servizio
Antibufala qui:
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia_foto/foto_del_blackout.htm
Ho telefonato adesso a Repubblica, redazione di Roma, e ho detto loro che si tratta di una bufala.
Pausa di imbarazzo. "Ah. Grazie". Abbiamo sfogliato insieme la mia pagina antibufala che documenta la loro figuraccia.
Insomma, per l'ennesima volta uno dei quotidiani più letti d'Italia
pubblica, senza la benché minima verifica, una foto che ha sicuramente
pescato da un sito inaffidabile di Internet. Un altro esempio luminoso
di affidabilità del giornalismo italiano. Viene da chiedersi quante
altre bufale ci rifilino.
Pubblicheranno una rettifica? Diranno chi li ha avvisati della gaffe? Accetto scommesse.
Ciao da Paolo.
Scusate il "messaggio di servizio", ma volevo giusto avvisarvi che
sono già al corrente che il mio sito www.attivissimo.net è
inaccessibile, per cui non occorre che mi avvisiate.
Il provider che lo ospita ha fatto un "piccolo errore" di
configurazione, tagliando l'accesso a tutti i suoi clienti. Non faccio
nomi per decenza, ma sappiate che una volta tanto non si tratta di
Telecom. Il sito dovrebbe tornare disponibile a breve.
Già che ci siamo, mi sono arrivate numerose segnalazioni secondo le
quali Repubblica (il giornale, non il sito) avrebbe pubblicato oggi, a
pagina 28, la foto-bufala del blackout italiano. Qualcuno può mandarmi
un'immagine della pagina? Uscirei a comprarne una copia, ma abitando in
Inghilterra la cosa sarebbe un po' impegnativa...
Grazie e ciao da Paolo.
Ci sono vari aggiornamenti ad alcune indagini antibufala di qualche tempo addietro.
A proposito dell'appello sugli stipendi dei parlamentari, stavolta
sull'Espresso di questa settimana c'è davvero un articolo come dice
l'appello (che però risale a luglio 2000 (bufala profetica?). Ma le
cifre citate non confermano affatto l'appello in circolazione.
http://www.attivissimo.net/antibufala/stipendi_parlamentari/stipendi_parlamentari.htm
Continuano ad arrivarmi segnalazioni di SMS che dicono che avete
vinto un premio senza aver fatto nulla e vi invitano a chiamare un
numero per ritirarlo. C'è di mezzo un sito nuovo, rispetto all'indagine
antitruffa precedente: ora il sito si chiama www.gspuk.org invece di
nosms.com, ma dietro c'è la stessa Global Spam Protect, che non sembra
esattamente offrire "protezione" contro lo spam sui cellulari.
http://www.attivissimo.net/antibufala/nosms/nosms.htm
Pare proprio che le associazioni di consumatori si siano sbagliate quando dicevano che spettano 25,82 euro di rimborso per il grande blackout. Un lettore ha inviato la raccomandata: ecco la risposta dell'Enel.
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia/rimborso_enel.htm
"Vuoi davvero guadagnare con Internet?" La truffa della piramide di
denaro cambia nome: ora non è più "MLM American System", ma
"Arcobaleno",e si camuffa da "proposta di telelavoro". In mezzo c'è
sempre il nome del fantomatico Claudio Tommasi, e naturalmente il
raggiro non cambia.
http://www.attivissimo.net/antibufala/mlm/mlm.htm
Questi aggiornamenti, e questa newsletter, vi arrivano grazie alle gentili donazioni di flopat e marco_faustin*****.
Ciao da Paolo.
Cinque nuove falle nel software Microsoft: quattro sono classificate come "critiche" e una come "importante". Interessano praticamente tutte le versioni di Windows a vario titolo. Il relativo comunicato ufficiale di Microsoft, in italiano, è disponibile presso
http://www.microsoft.com/italy/security/security_bulletins/20031015_windows.asp
Ci sono anche altre due falle, ma interessano soltanto a chi usa Exchange Server:
http://www.microsoft.com/technet/treeview/default.asp?url=/technet/security/bulletin/MS03-046.asp
http://www.microsoft.com/technet/treeview/default.asp?url=/technet/security/bulletin/MS03-047.asp
Per dare un'idea dei rischi comportati da queste falle, alcune di
esse consentono (come al solito) a un aggressore di iniettare il
software che gli pare nel vostro computer (se usa Windows non
aggiornato) semplicemente inducendovi a visitare un sito Web o
mandandovi un e-mail in formato HTML (io lo dico sempre, che l'HTML
nell'e-mail e' MALE). Il software iniettato può fare sostanzialmente
qualsiasi cosa: giusto per fare qualche esempio, può spiarvi in
silenzio, alterare o cancellare i vostri file, o trasformare il vostro
computer in rampa di lancio per invii di spam o virus.
Non prendete sottogamba la situazione: queste falle verranno
sicuramente sfruttate da qualche attacco informatico prossimo venturo.
Quindi eseguite subito Windows Update, preferibilmente dopo aver fatto
una copia di sicurezza dei vostri dati e del vostro software, così se
per caso l'aggiornamento non funziona correttamente potete tornare
indietro.
Gli utenti Linux e Mac, naturalmente, sono dispensati dall'incombenza.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di bettalampe ed enrico.camasch****.
Non bastava il sistema anticopia che si scavalca usando un pennarello, ora arriva quello che si aggira usando il tasto Shift (quello delle maiuscole). C'è poco da ridere. Se volete, ho scritto un articoletto per Apogeonline in proposito:
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/10/15/01/200310150101
E se questo mio delirio digitale non vi basta, PC Facile ha
pubblicato una mia intervista su vari temi proposti dai visitatori del
sito: si va da SCO alla nostalgia per la Rete che fu a come indago
sulle bufale. La trovate qui:
http://pc-facile.com/news.php?n=12599
E se neppure questo vi basta e vi serve un'overdose del
sottoscritto, potete udire la mia melodiosa voce nel nuovo archivio dei
servizi che ho preparato per la Radiotelevisione svizzera di lingua
italiana:
http://www.attivissimo.net/rtsi/indice-rtsi.htm
I file sono in formato MP3 scaricabile e in streaming Real Audio.
Ciao da Paolo.
Circola da parecchio tempo una serie di foto, spesso raggruppate in
una presentazione PowerPoint, che "dimostrano" che a Taiwan si possono
comperare negli ospedali feti o neonati morti, a 50-70 dollari l'uno,
considerati una prelibatezza da consumare nei ristoranti.
Le foto che accompagnano l'accusa agghiacciante mostrano una signora
orientale che adocchia in un negozio un vasetto che sull'etichetta
sembra mostrare un cervello. C'è poi una foto di un corpulento signore
orientale che affetta quello che sembra essere un cervello, e seguono
tre foto decisamente impressionanti: mostrano lo stesso signore che
lava al lavandino di cucina quello che sembra essere un feto o un
neonato, poi lo porta a tavola su un vassoio e se lo sgranocchia.
In realtà è una bufala: i taiwanesi non c'entrano nulla, e mangiare neonati non è affatto una pratica diffusa in quella lontana isola. Il cannibalismo è illegale anche lì, come in praticamente tutti i paesi del mondo, come confermato dalla smentita ufficiale del governo taiwanese. Dietro a queste immagini c'è un artista d'avanguardia cinese (non taiwanese).
L'indagine antibufala completa è disponibile presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/cinese_mangiabambini/cannibale.htm
Per prudenza, non ho incluso le foto più raccapriccianti
direttamente nell'indagine, ma in un link separato sul quale occorre
cliccare per visualizzarle.
Grazie ad alessandro, i.leone, decib, federico per le donazioni che hanno reso possibile quest'indagine.
Ciao da Paolo.
Sta circolando in Rete una fotografia
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia_foto/blackout.jpg
che viene spacciata per un'immagine satellitare dell'Italia nella notte fra il 27 e il 28 settembre 2003. In realtà la foto è un grossolano fotoritocco di un'autentica immagine dallo spazio: i pixel dell'immagine sono stati copiati e incollati brutalmente nella zona dell'Italia. Lo si nota in particolare nella zona alpina e padana: si ripetono le stesse disposizioni di pixel, sintomo tipico di una porzione d'immagine copiata e incollata più volte.
Inoltre non è possibile che tutta l'Europa sia completamente priva
della benché minima nuvola, come mostra invece la foto-bufala. La foto
satellitare originale ritoccata per ottenere la foto-bufala è infatti
il risultato di un "collage" di numerose foto notturne scattate in
giorni diversi: non ritrae l'Europa in un singolo istante preciso.
L'originale proviene da
http://www.fourmilab.ch/cgi-bin/uncgi/Earth
ed è disponibile in copia presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia_foto/originale_non_ritoccato.jpg
Infine, la foto-bufala non può essere autentica perché durante la notte del blackout gran parte dell'Italia era coperta di nubi, come mostrato dalle immagini Meteosat:
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia_foto/meteosat.jpg
Ma ci sono foto satellitari autentiche del blackout italiano? E'
possibile che ci sia qualche immagine autentica delle porzioni
dell'Italia non coperte da nubi in quella notte, ma per il momento non
ne ho trovate. Non basta un'immagine satellitare qualsiasi, perché i
normali satelliti non sono progettati per catturare la luce
dell'illuminazione artificiale urbana. Ci vuole una tecnologia un po'
particolare, come l'Operational Linescan System (OLS) del Defense
Meteorological Satellite Program (DMSP), che è per la precisione una
rete di satelliti, progettata in origine per catturare la luce della
Luna riflessa dalle nubi. L'aviazione USA scoprì che questi satelliti
erano abbastanza sensibili da captare le luci delle città nelle notti
senza luna, permettendo di realizzare queste immagini dell'Europa e del
mondo componendo numerose riprese effettuate durante vari noviluni:
http://science.nasa.gov/headlines/y2000/ast15nov_1.htm.
Uno dei siti del DMSP è
Una bellissima panoramica dell'intero pianeta illuminato di notte, realizzata dal DMSP, è disponibile presso
http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/image/0011/earthlights_dmsp_big.jpg
Il DMSP è lo stesso sistema che ha realizzato le spettacolari
immagini del grande blackout statunitense di ferragosto 2003. Dato che
i suoi satelliti percorrono un'orbita polare che fa loro sorvolare
l'intera superficie terrestre due volte al giorno, è possibile che
abbiano fotografato qualcosa del blackout. Ho scritto alla NOAA, l'ente
che gestisce il DMSP; riferirò la loro risposta in questa newsletter.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alla gentile donazione di avvfrancof****i.
E' disponibile per lo scaricamento la nuova versione 1.1 di
OpenOffice.org (per ora in inglese, tra poco anche in italiano), il
sostituto libero e gratuito di Microsoft Office. A differenza delle
pesanti versioni precedenti, questa finalmente funziona; come le
versioni precedenti, è disponibile sia per Windows, sia per Linux. E'
compatibile con lo StarOffice di Sun, il pacchetto a pagamento che è a
disposizione gratuita di tutte le scuole italiane. Legge e scrive anche
benino i formati di Microsoft Office.
Se vi interessa la recensione completa, con i pro e i contro di questo nuovo pacchetto, la trovate qui:
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/10/08/01/200310080101
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alla gentile donazione di d.febbo.
Se usate Internet Explorer o comunque l'avete installato nel vostro computer, cosa pressoché inevitabile se usate Windows, è di nuovo tempo di scaricare e installare al più presto un aggiornamento di sicurezza. C'è infatti in Internet Explorer una falla, descritta in dettaglio (in inglese) qui:
http://vil.nai.com/vil/content/v_100719.htm
e in dettaglio ancora maggiore (sempre in inglese) qui:
http://www.ntbugtraq.com/default.asp?pid=36&sid=1&A2=ind0310&L=ntbugtraq&F=P&S=&P=2169
che consente di farvi credere ad esempio di star visitando Google
quando in realtà state visitando un sito pirata e quindi state
affidando al pirata eventuali password e dati personali che immettete
nella pagina che compare. Per infettarsi, è sufficiente che un utente
Internet Explorer visiti una pagina Web appositamente confezionata o
visualizzi con Internet Explorer un e-mail o messaggio di newsgroup. La
falla è già utilizzata da almeno due "virus" (più propriamente
"trojan", dato che non si autoreplicano), denominati QHosts-1 e
Backdoor AZV; quest'ultimo è descritto presso
http://vil.nai.com/vil/content/v_100723.htm
Fra i vari sintomi d'infezione c'è la creazione di un file "hosts"
che redirige nomi di siti molto noti (ad esempio google.com,
altavista.com) all'indirizzo IP del pirata, 207.44.220.30 (che al
momento in cui scrivo è irraggiungibile). Il secondo trojan tenta di
connettersi a hackarmy.tk. Fra le "esche" usate per infettare le
vittime, un'icona di un busto femminile in reggiseno e le parole
"Christina Aguilera" nel nome di un falso salvaschermo.
Lo scopo di questi trojan, a quanto pare, non è causare danni al
vostro computer, ma usarlo come trampolino per attacchi informatici, di
cui sembrerete voi il colpevole. La segnalazione proviene da The
Inquirer:
http://www.theinquirer.net/?article=11929
Aggiornate pertanto il vostro antivirus e scaricate e installate la
patch di correzione di Internet Explorer, disponibile presso Microsoft:
http://www.microsoft.com/security/security_bulletins/ms03-040.asp
E' interessante notare che questa falla era stata già "corretta", in
teoria, da una patch precedente (la MS03-032), che però in realtà si è
dimostrata inefficace, come dichiarato presso Network Associates:
http://vil.nai.com/vil/content/v_100719.htm
Come consueto, questa falla affligge soltanto gli utenti Windows. Un
altro passo avanti lungo la strada del "trustworthy computing",
l'informatica di cui fidarsi. Come no.
A proposito, ho aggiornato la Galleria dei Wincrash con le perle più spettacolari inviate dai lettori:
http://www.attivissimo.net/security/wincrashes/galleria_crash3.htm
Ciao da Paolo.
C'è un aggiornamento all'indagine antibufala sugli appelli delle
associazioni di consumatori che invitano a chiedere il rimborso di
25,82 euro per il blackout, come descritto qui:
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia/rimborso_enel.htm
Gli appelli in circolazione continuano a non essere bufale, nel senso che gli indirizzi Web citati nei vari appelli portano effettivamente a pagine dei siti di associazioni di difesa dei consumatori che sostengono sia possibile ottenere un rimborso. Ma questo non garantisce che il rimborso sia davvero ottenibile: l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, per esempio, dice di no.
Il 2 ottobre 2003 l'ENEL ha pubblicato sul proprio sito un comunicato stampa (http://www.enel.it/eneldistribuzione/vari/comunicato.pdf) che sostiene che "gli
indennizzi non sono previsti nei casi in cui il superamento dei tempi
massimi sia dovuto a forza maggiore o a responsabilità di terzi
(articolo 23.2)" e che "la
deliberazione dell'Autorità n. 202/99 (oggi delibera 155/02)... non
prevede indennizzi automatici per gli utenti a fronte di singoli eventi
di interruzione." Il comunicato dice che gli indennizzi hanno lo
scopo di evitare che ci siano interruzioni troppo lunghe e frequenti,
non quello di rimediare ai danni causati dal singolo blackout lungo: "per
questo motivo dalla regolazione della deliberazione n. 202/99 sono
escluse le interruzioni aventi origine sulla rete di trasmissione
nazionale (come il blackout del 28 settembre)...". Il comunicato prosegue poi facendo una prolissa distinzione fra "blackout sulle reti di trasmissione internazionale e nazionale" e le "interruzioni di distribuzione", affermando che "attualmente per le interruzioni dovute a blackout della rete di trasmissione non sono previsti indennizzi automatici".
Avete capito? Poveri noi mortali, che pensavamo che esistesse un
solo tipo di blackout: quello dove manca la corrente. Ma scopriamo ora
che ci può essere un blackout di serie A e un blackout di serie B. Il
buio è pesto lo stesso e la roba in frigorifero si butta comunque, ma
in un caso il fornitore del servizio elettrico rimborsa, nell'altro no.
E per una mirabile coincidenza, il 28 settembre scorso è capitato un
blackout di quelli che non prevedono il rimborso. Una coincidenza che
sicuramente ci lascia tutti elettrizzati.
Chi ha ragione? Non lo so; mica sono un avvocato.
Una cosa è certa: se non si tenta di richiedere il rimborso come
spiegato sui siti delle associazioni di difesa dei consumatori, non c'è
alcuna speranza di ottenerlo. Perlomeno inviare la richiesta di rimborso
è un modo tangibile per dimostrare la propria insoddisfazione verso il
sistema di fornitura elettrica nazionale. Prima di inviare il modulo di
richiesta di rimborso, se decidete di farlo, controllate naturalmente
il vostro contratto di fornitura, e controllate che l'interruzione
nella vostra zona abbia effettivamente superato i 90 minuti.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alla gentile donazione di esse.a.
Solitamente non mi occupo di truffe di questo genere, ma faccio
un'eccezione perché la segnalazione del caso specifico
dell'"assegno-remboursement" sta diffondendosi via e-mail come una
catena di sant'Antonio. Il testo più ricorrente avvisa di stare in
guardia a proposito di "un plico
proveniente da 'Incass.Comunale dei Contribuenti - Via Piave 61 - Roma'
contenente 'Documenti Importanti - Assegno Remboursement'" che vi potrebbe consegnare il postino.
L'appello esorta a "non ritirarlo perchè NON si tratta di un rimborso fiscale o cose del genere ma soltanto cartaccia. Il problema sta nel fatto che la busta viene consegnata direttamente dal postino che richiede il PAGAMENTO di 10,33 euro. E' una truffa segnalata da Altroconsumo."
E in effetti, una volta tanto, un appello che circola non è una bufala. Altroconsumo l'ha effettivamente segnalata a settembre 2003, a sua volta su segnalazione dell'Agenzia delle Entrate, la cui Direzione Regionale della Lombardia ha pubblicato un comunicato, datato 25 luglio 2003, a proposito di questa truffa (http://webdre.finanze.it/Comunicati/PlicoFrodeContrib.htm).
Il fatto che abitualmente il Fisco non si rivolge ai contribuenti scrivendo in francese (preferendo l'ostrogoto o il burocratese) dovrebbe mettere subito in allarme il destinatario, ma abituati come siamo a pagare e subire può darsi che qualcuno abbocchi, allettato dall'idea di un miracoloso "rimborso" celato dietro il "remboursement". Come consiglia Altroconsumo, "se vi arriva un plico di questo genere, non pagate e non ritiratelo. In caso siate già caduti nella trappola, segnalate al più presto la truffa in procura o alla polizia postale."
Stando al comunicato dell'Agenzia delle Entrate, inoltre, il "documento importante" contenuto nella busta è "privo di valore economico, tratto da un sito Internet effettivamente esistente, i cui curatori si dicono del tutto estranei all'iniziativa."
Questa è soltanto una delle tante truffe basate sul medesimo meccanismo: un documento che proviene da un mittente il cui nome ingannevolmente somiglia a quello di un'autorità e che contiene un bollettino di pagamento oppure, come in questo caso, è spedito in contrassegno. In guardia, dunque, anche contro le inevitabili varianti future!
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di esssa, giuseppe.ga**o, sandro.falesc***i, inoigna0, maury e tilly.
Dopo il disastroso blackout del 28 settembre 2003, circolano vari
appelli accomunati dall'idea che si possa chiedere un rimborso per
l'interruzione del servizio sulla base di una clausola del contratto di
fornitura. Non è una bufala: gli indirizzi Web citati nei vari appelli
portano effettivamente a siti di associazioni di difesa dei
consumatori, e in particolare a loro pagine dedicate al grande blackout
che citano una "Carta del Servizio Elettrico" dell'ENEL. Questa
"Carta", secondo le versioni citate dai vari siti, prevede
effettivamente un rimborso di 50.000 lire (25,82 euro) ad ogni titolare
di contratto elettrico in caso di interruzioni superiori ai 90 minuti.
E non vi è dubbio che lo storico blackout sia durato ben più di 90
minuti.
Le associazioni di difesa dei consumatori citate negli appelli che
circolano in Rete non sono le sole a sostenere la risarcibilità: come
riferito da un comunicato del Codacons (http://www.codacons.it/comunicati.asp?id=4163),
l'Intesa dei consumatori, che riunisce Adoc, Adusbef, Codacons e
Federconsumatori, ha pubblicato sui siti di tutte queste associazioni (http://www.intesaconsumatori.it, http://www.adoc.org, http://www.adusbef.it, http://www.codacons.it e http://www.federconsumatori.it) un modulo per richiedere il rimborso.
Il Codacons e le altre associazioni sostengono infatti che "in
base... alle delibere dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas
n. 201/99 e 220/02, in casi come quello avvenuto domenica scorsa [28 settembre 2003] è previsto un indennizzo automatico a favore dell’utenza, direttamente accreditato in bolletta."
Sempre stando alle associazioni, anche se si accertasse che l'evento è
stato dovuto ad una causa di forza maggiore, l'indennizzo sarebbe
dovuto ugualmente in base all'art.23 sempre della delibera 220/02.
L'invito a richiedere il rimborso, insomma, sembra avere basi legali
solide. Questo, come ben sappiamo, non garantisce affatto che il
rimborso ci sarà; stranamente c'è sempre qualche arzigogolo legale che
fa capolino. Una cosa è certa: se non si richiede il rimborso come
spiegato sui siti delle associazioni di difesa dei consumatori, non c'è
alcuna speranza di ottenerlo.
Per farla breve: l'appello non è una bufala, ma questo non garantisce automaticamente il rimborso. Staremo a vedere!
Nel frattempo, l'indagine completa è a vostra disposizione presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/blackout_italia/rimborso_enel.htm
A proposito di blackout, molti di voi mi hanno scritto chiedendo se
esistono foto da satellite dell'Italia durante il blackout, simili a
quelle spettacolari del grande blackout statunitense. Ho fatto qualche
ricerca, ma per quel che ne sono non ce ne sono: le foto Meteosat della
grande notte buia, fra l'altro, indicano che il cielo italiano fra il
27 e il 28 settembre 2003 era assai nuvoloso, per cui quand'anche ci
fossero immagini da satellite, non si vedrebbe granché. In ogni caso,
se scoprite qualcosa, fatemelo sapere!
Ho scritto un articoletto di indagine sui veri motivi che stanno
dietro la chiusura delle aree chat di Microsoft in tutta Europa. Come
forse avrete sospettato, c'entra più il contenimento dei costi che la
tutela dei minori. Dettagli, cifre e conseguenze della chiusura,
annunciata per il prossimo 14 ottobre, sono qui:
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/10/01/01/200310010101
Ciao da Paolo.
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