(C) 2004 Paolo Attivissimo. Distribuzione libera alle condizioni indicate presso http://www.attivissimo.net/nl/norme_distribuzione.htm.
La newsletter Internet per tutti è inviata gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta e non contiene pubblicità. Se volete sostenerla, sono sempre ben accette le donazioni tramite PayPal o più semplicemente tramite una eurobanconota in una busta indirizzata a: Paolo Attivissimo – 250 Stockton Lane – York YO31 1JQ – Regno Unito (GB). Ebbene sì, abito in Inghilterra. Dettagli e istruzioni sono presso http://www.attivissimo.net/donazioni/donazioni.htm.
Nota: I link non vengono aggiornati o verificati dopo la
pubblicazione dell'articolo, per cui è probabile che siano
obsoleti e/o non funzionanti.
Questa newsletter vi arriva grazie alle donazioni di "sandro" e "manray".
Secondo un appello che ha iniziato a diffondersi in Italia intorno a
fine aprile 2004, sarebbero in circolazione degli Autovelox nascosti
dentro paletti gialli e neri. Alcune versioni dell'appello affermano
che sono in uso tra Verona e Desenzano e sulla Brennero tra Affi e
Rovereto. L'appello è accompagnato da alcune foto che mostrano uno dei
paletti infami.
Si tratta di una bufala. Infatti l'esame delle foto fornisce già chiare
indicazioni che non si tratta di un Autovelox italiano e che
probabilmente non si tratta neppure di un Autovelox. La ragione è
semplice: la targa del furgone dal quale si dipartono vistosamente i
fili che portano al paletto giallo e nero è svizzera (BE 323669, dove
"BE" indica il Cantone di Berna), e c'è anche un bell'adesivo CH. Che
cosa ci farebbero le forze di polizia italiane appostate dentro un
furgone svizzero?
Inoltre, come notato da un lettore attento che desidera restare
anonimo, il lampeggiante sopra il furgone è di colore arancio: se fosse
della polizia o affini, sarebbe blu. E' quindi più probabile che si
tratti di un dispositivo per il rilevamento del traffico, situato da
qualche parte in Svizzera.
Un altro lettore ha trovato un'immagine intermedia presso
dove è descritta (insieme alle foto presenti nell'appello) come "Die
neuesten Schikanen der Radarüberwachung in der Schweiz (echte Bilder)".
ll riferimento a Schweiz ("Svizzera" in tedesco) indica chiaramente il
paese in cui sono state scattate le foto.
Nella terza foto (che non sembra essere l'unica aggiuntiva, a giudicare
dalla numerazione) si vede la colonnina dell'SOS, che è di modello
diverso da quello autostradale italiano. Pertanto la foto non è
ambientata in Italia, ma probabilmente in Svizzera. Se qualche lettore
svizzero riconosce la località, mi faccia un fischio!
L'indagine antibufala più approfondita è a vostra disposizione, insieme alle foto, presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/autovelox_giallonero/paletto_furgone.htm
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alla donazione straordinaria di "lauriola".
Gli antitraspiranti sono cancerogeni! Questa è la straordinaria
conclusione di un appello che sta andando per la maggiore in questo
periodo. La fonte di questo allarme sarebbe "una specialista in
biologia cellulare" di nome "Gabriela Casanova Larrosa Dell'Università
dell'Uruguay".
L'appello non mena certo il can per l'aia: "La causa principale del cancro al seno è l'utilizzo di ANTITRASPIRANTI." La ragione, stando all'appello, è che alcuni di questi prodotti contengono "Chloridrato di alluminio" e che "Il corpo umano ha solamente qualche zona soggetta a eliminare le tossine: dietro i ginocchi, dietro le orecchie, tra le pieghe delle gambe e le ascelle. Le tossine sono eliminate sotto forma di traspirazione. Gli anti traspiranti impediscono questa traspirazione, quindi la funzione corporea di eliminazione delle tossine attraverso le ascelle."
Dall'accumulo di queste tossine "nei cellule linfatiche che si trovano sotto alle braccia" (l'italiano incerto dell'appello non è opera mia) scaturirebbe "la maggior parte dei tumori al seno", che avrebbero "origine da questa regione superiore del seno."
Guai inoltre a depilarsi: "Le donne che applicano questi prodotti subito dopo la rasatura, stanno accrescendo il rischio perchè le piccole ferite causate dalla rasatura fanno si che il prodotto chimico penetri più facilmente nel corpo."
Vi scongiuro, non buttate via il deodorante e la lametta, anche perché il caldo è in arrivo (almeno si spera). L'appello è una bufala. Non esiste alcuna conferma scientifica seria dell'affermazione che gli antitraspiranti causino il cancro al seno o che addirittura l'utilizzo di antitraspiranti sia "la causa principale del cancro al seno" come dice l'appello.
Anzi, ci sono moltissime smentite di quest'appello e una sola
pubblicazione scientifica che suggerisce un possibile (sottolineo
"possibile") legame fra deodoranti/antitraspiranti, depilazione delle
ascelle e tumore al seno. Anche questa pubblicazione conclude piuttosto
blandamente, affermando che "Sono necessarie indagini con gruppi di
controllo prima di consigliare abitudini igieniche alternative per
l'ascella".
Insomma, per ora c'è soltanto un'ipotesi assai controversa, supportata
da un'unica pubblicazione scientifica. Nel frattempo, naturalmente, se
per prudenza volete astenervi dall'usare deodoranti e antitraspiranti,
fate pure, ma attenzione ai danni collaterali che potreste causare se
non vi tenete sottovento.
L'appello contiene anche altre inesattezze, come l'affermazione che
i linfonodi rilasciano le tossine tramite la sudorazione o che "la
maggior parte dei tumori al seno hanno origine da questa regione
superiore del seno" perché lì si trovano i linfonodi, e che "gli uomini
sono meno soggetti a sviluppare questo tipo di malattia perchè se
utilizzano gli antitraspiranti questi restano sui peli delle ascelle".
In realtà, gli uomini sono circa 100 volte meno soggetti al tumore al
seno, rispetto alle donne, per la semplice ragione che hanno circa 100
volte meno tessuto mammellare, e i tumori al seno sono frequenti nella
regione superiore semplicemente perché è quella con la massa più grande.
La sostanza chiamata erroneamente "chloridrato di alluminio"
nell'appello è in realtà l'alluminio cloridrato. E' una sostanza
chimica che ha proprietà antitraspiranti ed è effettivamente presente
in molti prodotti per l'igiene personale.
Sotto forma di farmaco di libera vendita, la FDA (Food and Drug
Administration), ente statunitense che si occupa di verificare la
sicurezza di ogni sostanza, la classifica come sicura per l'uso
normale. Questo non significa che è assolutamente innocua (non esistono
sostanze assolutamente innocue, come ben sa chi prova a ingerire un
etto di peperoncino): significa soltanto che alle dosi in cui è
presente nei prodotti in commercio, e applicato sulla pelle, non
produce danni rilevabili (e quindi non induce il cancro). Se uno se la
spara in bocca o ci fa un bel pediluvio, ovviamente, potrebbe esserci
qualche danno, ma queste sciagurate ipotesi non sono coperte dai test
per ovvia carenza di volontari.
Sull'alluminio cloridrato girano storie di tutti i tipi: c'è chi lo
accusa di provocare il cancro al seno, come in quest'appello, e chi
dice che produce la perdita di memoria o il morbo di Alzheimer. Nessuna
di queste affermazioni ha basi scientifiche, ed è importante notare che
chi le fa è spesso promotore di prodotti "ecologici" alternativi che
guarda caso si vantano di non contenere alluminio cloridrato, per cui
non è necessariamente disinteressato.
Va detto che l'alluminio cloridrato contiene (è abbastanza ovvio)
alluminio, e ci sono indicazioni scientifiche secondo le quali
l'alluminio, come molti altri elementi, è neurotossico se assimilato in
grandi quantità. Tuttavia l'esposizione all'alluminio presente
naturalmente nei cibi e nell'acqua potabile è di gran lunga superiore a
quella che si potrebbe avere dall'uso normale di antitraspiranti, per
cui il rischio è proporzionalmente più basso.
In altre parole, se avete paura di prendere il cancro da un
antitraspirante, dovreste anche aver paura di avvolgere i cibi nella
stagnola (che nonostante il nome è fatta di alluminio).
L'appello sembra suggerire che il pericolo sia costituito
dall'alluminio cloridrato, ma in realtà ne "spiega" l'azione in modo
contraddittorio. Dice che gli antitraspiranti, impedendo la
traspirazione, trattengono le tossine nell'organismo, e queste tossine
inducono il cancro. Ma se è vero questo meccanismo, allora qualsiasi
prodotto che blocca la traspirazione dovrebbe essere pericoloso, anche
se non contiene alluminio cloridrato.
Giusto per scrupolo, ricordo che fra "deodorante" e
"antitraspirante" c'è una differenza notevole: l'antitraspirante blocca
la sudorazione, il deodorante no.
Come capita spesso negli appelli-bufala, il messaggio è semplificato e
in bianco e nero: dice che "i deodoranti sono inoffensivi", ma non
tiene conto del fatto che molte persone sono allergiche ad un
particolare tipo di sostanza presente in molti antitraspiranti e
deodoranti: il profumo. Applicare un prodotto contenente profumo,
specialmente sulla pelle già irritata da una depilazione, può causare
reazioni cutanee tutt'altro che trascurabili. Non si può quindi essere
faciloni e categorici e affermare che i deodoranti sono inoffensivi.
E che dire del presunto "garante" di questo messaggio, "Gabriela
Casanova Larrosa, Prof. Assistent du Departement de Biologie Cellulaire
de la Faculte de Sciences de la Republique Orientale d'Uruguay"?
Effettivamente esiste una persona con questo nome nell'elenco dei docenti della facoltà di scienze di Montevideo:
http://www.fcien.edu.uy/docentes.html
Le ho scritto il 30/4/2004 chiedendo chiarimenti e sono in attesa di
una sua risposta. Per il momento, non posso escludere che si tratti
semplicemente di uno dei tanti "garanti involontari", ossia quelle
persone che ricevono un appello e lo ridiffondono dal posto di lavoro,
senza rendersi conto che il messaggio inviato recherà la loro "firma"
(nome, cognome e luogo di lavoro) e verrà interpretato come garanzia di
autenticità dell'appello.
La versione inglese di quest'appello è disponibile presso Snopes.com:
http://www.snopes.com/toxins/breast.htm
Quella francese è presso Hoaxbuster.com:
http://www.hoaxbuster.com/hoaxliste/hoax.php?idArticle=849
Un campione della variante spagnola è qui:
http://www.ambiente-ecologico.com/ediciones/2003/087_02.2003/087_Salud04.php3
L'indagine antibufala più approfondita, con le relative fonti, è a vostra disposizione qui:
http://www.attivissimo.net/antibufala/deodoranti_killer/spray_cancerogeni.htm
Ringrazio Lorenzo Montali per la segnalazione di alcuni dettagli di questa storia.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "bruno-biag***-anva", "rigliettis" e "mauge".
Visto che mi avete chiesto in molti se erano disponibili immagini autentiche della terribile esplosione di Ryongchong, vi segnalo un piccolo aggiornamento in proposito.
Nei giorni successivi alla pubblicazione
della bufala da parte di Repubblica.it, la società specializzata in
immagini satellitari Digitalglobe ha pubblicato un'immagine autentica
della zona del disastro, raccolta dal proprio satellite Quickbird.
L'immagine, ad altissima risoluzione, mostra chiaramente la vastità dei
danni:
http://www.digitalglobe.com/images/qb/yongchonRR_april27_2004_psh_dg.jpg
(attenzione, sono circa 4 megabyte)
Il sito Globalsecurity.org ha preparato una pagina che consente un agevole confronto "prima e dopo" delle immagini presso
http://www.globalsecurity.org/military/world/dprk/ryongchon-imagery_comp01.htm
Ho scritto a Repubblica.it (repubblicawww@repubblica.it)
il 25/4/2004 segnalando il loro errore. Al 29/4/2004, la falsa foto era
ancora presente sul sito. Che ne dite di scrivere a Repubblica.it anche
voi, così magari si svegliano?
L'indagine completa e aggiornata è a vostra disposizione qui:
http://www.attivissimo.net/antibufala/nordcorea/esplosione.htm
Ciao da Paolo.
Correzione: la foto di Digitalglobe.com è effettivamente datata 13
maggio 2003 e quindi risale davvero a PRIMA dell'esplosione, come
affermato da Repubblica.
Scusate la svista.
Ciao da Paolo.
L'indagine completa sul caso descritto nella newsletter 051 inviata
qualche minuto fa è ora a vostra disposizione, con tutte le foto, presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/nordcorea/esplosione.htm
Ci sono degli aggiornamenti grazie a un
fulmineo lettore, Markus S: anche la foto che Repubblica.it presenta
come risalente a un anno fa è in realtà falsa, perché rappresenta in
realtà la stazione distrutta DOPO l'esplosione. L'immagine è
recentissima e proviene da Digitalglobe.com:
http://www.digitalglobe.com/images/qb/yongchonRR_may13_2003_psh_dg.jpg (attenzione, sono 4 megabyte)
La zona interessata dall'esplosione è il
triangolo nero a sinistra nella falsa immagine del "prima" pubblicata
da Repubblica.it. Perlomeno quelli di Donga.com hanno avuto la furbizia
di non inquadrare, nella loro versione, la zona annerita
dall'esplosione.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "paulone", "alligatoredellefognedimanhattan" e "reda80".
Il sito Repubblica.it ha pubblicato quella che afferma essere una
foto da satellite dell'esplosione avvenuta alcuni giorni fa in Corea
del Nord. La foto è in realtà un falso, tratto da immagini satellitari
dell'Iraq.
La foto di Repubblica:
http://www.repubblica.it/popup/servizi/2004/corea/1.html
La foto di Bagdad, datata 9 aprile 2003:
Notate la curiosa somiglianza?
Ancora una volta Repubblica.it si dimostra molto disinvolta nella
scelta delle fonti per le proprie immagini. Il falso infatti proviene
da Internet, precisamente dal sito Donga.com:
http://english.donga.com/srv/service.php3?bicode=060000&biid=2004042473628
Un grazie a Fnord, di Fark.com, per lo sbufalamento.
Nonostante la figuraccia di Repubblica.it, vorrei segnalarvi la
raccolta di "firme" promossa dalla medesima testata per mantenere
l'insegnamento dell'evoluzione anche nelle scuole medie, che il governo
ha rimosso dai nuovi programmi. Anche se di solito raccomando estrema
cautela nell'aderire a questo tipo di iniziativa, l'autorevolezza dei
firmatari dell'appello e l'importanza del tema trattato mi inducono a
invitarvi a partecipare.
La notizia riportata da Repubblica.it:
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/cronaca/darwin/morarepli/morarepli.html
Il commento di Veronesi:
http://www.repubblica.it/2004/d/sezioni/cronaca/darwin/veron/veron.html
La pagina per aderire all'appello:
http://www.repubblica.it/speciale/2004/appelli/scuola2/index.html
Insegnare l'evoluzione non è una questione di destra o di sinistra, di religione o di ateismo. E'
una questione di insegnare un concetto elementare del sapere, come
l'elettricità o la gravità. L'evoluzione non nega l'esistenza di un
creatore. L'evoluzione è una delle teorie più solide e robuste
dell'intera scienza, e dà fastidio soltanto a chi pretende di imporre
interpretazioni assolutamente letterali dei testi religiosi.
Interpretazioni secondo le quali dovremmo però concludere anche che la
Terra è piatta e il Sole le gira intorno. E' questo che vogliamo?
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "juzo-kun", "caluzzi.ge" e "czaltron".
Sto proseguendo la scrittura del mio prossimo libro, intitolato
"L'acchiappavirus", miniguida semplice semplice alla sicurezza
informatica: se volete dargli un'occhiata, il testo in bozza è qui:
http://www.attivissimo.net/av/av1.htm
Se avete scaricato la versione precedente della bozza, potete
evitare di scaricare tutto il libro e prelevare soltanto la parte più
massicciamente aggiornata, ossia il capitolo su virus e antivirus. Lo
trovate qui:
http://www.attivissimo.net/av/cap5.pdf
Come sempre, i vostri commenti e le vostre revisioni sono
graditissime. In particolare, se l'antivirus che usate vi soddisfa,
mandatemene gli estremi, così lo aggiungo alla tabellina di antivirus
gratuiti e a pagamento che verrà inclusa nel libro. Se l'antivirus che
usate non vi soddisfa, cambiatelo ;-)
A proposito di sicurezza, Microsoft ha rilasciato alcune patch (correzioni) per Outlook e Internet Explorer: consiglio vivamente di usare la funzione Windows Update per installarle.
Una delle soluzioni alternative ai problemi alla sicurezza
informatica è abbandonare Windows; ma quando si pensa ad abbandonare
Windows si pensa quasi sempre a Linux e la sfida sembra impossibile. Ma
c'è una terza via più semplice: se vi interessa sapere qual è, date
un'occhiata all'articoletto che ho scritto per Apogeonline:
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/04/14/01/200404140101
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "Luca T**s", "gmx" e "saraswathi".
Volete fare un piccolo esperimento? Se avete un programma di
scansione e ritocco digitale, tipo Paint Shop Pro o Photoshop, provate
a scandire una eurobanconota. Potreste scoprire che non ci riuscite,
ottenendo un messaggio d'errore. Le versioni più recenti di questi e
altri programmi analoghi contengono infatti una curiosa funzione
anticopia, la cui esistenza era stata tenuta segreta. Lo stesso fanno,
a quanto pare, le fotocopiatrici di alto livello e certe stampanti a
colori.
Ho scritto un articolo in proposito, che spiega i dettagli e
illustra alcune possibili conseguenze impreviste di questa curiosa
imposizione effettuata dalla Banca Centrale Europea. Non voglio certo
istigare alla duplicazione abusiva di banconote: ma è il modo segreto,
molto totalitario, con il quale è stata infilata questa funzione che mi
inquieta e che vale la pena di essere segnalato. E' opportuno saperne
di più, anche perché se adesso si infilano cose di questo calibro nel
software (perlomeno quello il cui codice sorgente non è pubblico),
viene da chiedersi quali altre funzioni di controllo potrebbero esserci.
Se vi va di fare qualche esperimento e raccontarmi i risultati,
preparerò una compilation dei vostri test e la pubblicherò come
supplemento all'articolo: ditemi per esempio che versione di software
(o quali marche di stampanti e fotocopiatrici) avete usato e mandatemi
una schermata del messaggio d'errore, se vi compare.
In particolare, sarei curioso di sapere se il sistema anticopia è
davvero riutilizzabile anche per scopi personali, per esempio per
creare una sorta di filigrana che renda incopiabili e inscandibili i
nostri documenti.
L'articolo che ho scritto per Apogeonline è qui:
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/04/08/01/200404080101
Concludo con una nota personale di ringraziamento a tutti coloro che
sono venuti ai due incontri di Genova: spero che vi siate divertiti e
arricchiti quanto mi sono divertito e arricchito (culturalmente,
s'intende) io. Appena mi sono ripreso dalla maratona, vi racconto i
dettagli, se vi va.
Ciao e buona Pasqua da Paolo.
Sorpresa, sorpresa! Oltre al già annunciato incontro di mercoledì 7 aprile 2004, alle ore 10,
presso l'auditorium della Biblioteca per ragazzi De Amicis del Comune
di Genova, mi tratterrò in città anche per un incontro serale pressi il
Circolo Arci Città Futura, Corso Torino 46, alle 20.45.
Il tema sarà il decreto Urbani e le tendenze legislative, e sarò in
compagnia del senatore Fiorello Cortiana, che molti di voi conoscono
per il suo impegno per i diritti degli utenti Internet italiani; di Joy
Marino, che è vice presidente dell'Associazione Italiana Internet
Providers; e dell'avvocato penalista Roberto Olivieri.
Scusate se avviso all'ultimo momento, ma la mia partecipazione è
stata proposta oggi pomeriggio quando gli organizzatori hanno saputo
che sarei stato in città, per cui anch'io mi sto muovendo con un
preavviso molto limitato.
Spero di vedervi!
Ciao da Paolo.
Se non avete niente di meglio da fare e vi va di scambiare quattro chiacchiere, mercoledì 7 aprile 2004, alle ore 10, sarò ospite del
Comune di Genova, presso l'auditorium della Biblioteca per ragazzi De Amicis. L'idea è di fare due
chiacchiere in libertà su Internet, bufale, virus e dintorni, ma tutto può succedere!
L'ingresso
è libero.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "italianet", "altur" e "biancom".
Lo so che è il primo d'aprile e quindi tutto quello che leggete va preso con le pinze, compreso l'annuncio che Google offrirà un gigabyte di spazio e-mail gratuito a tutti o che la Casa Bianca verrà tinta di nero per proteggerla dagli attacchi terroristici, ma garantisco che dietro quello che leggerete nelle prossime righe non c'è alcun pesce d'aprile nascosto.
Innanzi tutto, volevo tranquillizzare alcuni lettori che hanno
inviato da tempo una donazione usando il sistema pizzaware e non ne
hanno ancora vista conferma tramite la citazione nei ringraziamenti a
inizio newsletter. E' successo semplicemente che sono arrivate tante
donazioni, piccole e grandi, e quindi si è formata un po' di coda, e io
non ho avuto il tempo materiale di scrivere a tutti per ringraziarli
individualmente. I lettori Luca Ti**, gmx, saraswathi, juzo-kun,
caluzzi.ge, czaltron, paulone, alligatoredellefognedimanhattan,
bruno-biag***-anva possono stare tranquilli: le loro donazioni sono
arrivate sane e salve e verranno citate con ordine nelle prossime
newsletter.
Vista la fatidica data, ho preparato un articoletto leggero leggero
con una compilation di scherzi d'aprile da perpetrare con l'aiuto del
computer. Ce n'è per tutti i gusti e tutte le competenze informatiche:
alcuni richiedono attenta preparazione, altri s'improvvisano in trenta
secondi. Mi ha sorpreso in particolare la funzione di Windows XP che
consente di mandarlo in crash con due dita. In ogni caso il
divertimento è assicurato. L'articolo è qui:
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/03/31/01/200403310102
Ciao da Paolo.
La newsletter è gratuita, ma le donazioni sono sempre ben accette, sia tramite PayPal, sia tramite il collaudato sistema della banconota in una busta. Se volete dettagli e istruzioni su come procedere, sono qui.
Se non vi occorre sapere altro e volete usare subito PayPal, potete cliccare sul pulsante qui sotto per fare direttamente una donazione (anche minima, tutto fa brodo).
|