(C) 2004 Paolo Attivissimo. Distribuzione libera alle condizioni indicate presso http://www.attivissimo.net/nl/norme_distribuzione.htm.
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Nota: I link non vengono aggiornati o verificati dopo la
pubblicazione dell'articolo, per cui è probabile che siano
obsoleti e/o non funzionanti.
Nei prossimi giorni sarò un po' in giro per l'Italia, per cui se vi
va di trovarci per fare due chiacchiere, date un'occhiata alla scaletta
che segue.
Se intendete partecipare a uno o più di questi incontri, contattate
gli organizzatori agli indirizzi indicati sempre qui sotto per
informarli, affinché possano pianificare grosso modo le presenze.
__24 maggio 2004__
Genova, ore 18.30-21.30 circa, Sala "Ce.Li.Vo." dello StarHotel di
Corte Lambruschini (3 minuti a piedi dalla stazione di Genova
Brignole). Incontro aperto a tutti, organizzato da Web4unity e
intitolato "Internet per tutti: un'idea possibile?". Tema:
Comunicazione e comunità in Rete, uso efficace e sicuro dell'e-mail,
bufale e formati aperti. Sarò co-relatore con Markus Wiedemeier
(responsabile italiano del team di Pegasus Mail). Dettagli presso il
sito di Web4unity:
http://www.web4unity.net
__25 maggio 2004__
Ovada (AL), ore 16.30-19.30 circa, Teatro Splendor, via Buffa.
Incontro aperto a tutti, organizzato dall'Associazione culturale e
Banca del Tempo "L'Idea". Presentazione-anteprima del mio libro
"L'acchiappavirus" e chiacchiere in libertà sui temi della sicurezza e
della privacy in Rete. Per informazioni, contattate Enzo Ferrando presso
enzoeffe@tin.it
__26 maggio 2004 (da confermare)__
Milano, ore 15.00, Politecnico di
Milano Leonardo, dipartimento elettronica e informazione. Giornata
delle Libertà Digitali. Informazioni:
http://www.poul.org/gld.php
__27 maggio 2004__
Rimini, ore 15.30-20.00, Sala del Buonarrivo - Corso d'Augusto, 231.
Incontro aperto a tutti intitolato "Linux & Open Source per tutti -
Installo Open Source e vivo felice lo stesso". Io sarò moderatore: gli
ospiti saranno Francesco Potortì (Associazione Software Libero),
Alessandro Baretta (imprenditore dedicato al software libero), Pier
Luigi Tolardo (Zeus News), Simone Vellei, Be-ware e Accademia
Informatica. Patrocinio del Comune di Rimini. Informazioni:
info@beeware.it
info@accademiainformatica.info
http://www.accademiainformatica.info/nuovo/eventi.php
__28-29-30 maggio 2004__
Sarò a Bellaria (Rimini) alla Sticcon (il raduno annuale dei fan di Star Trek)
http://www.stic.it/sticcon_main.html
per divertirmi un po' e fare da interprete per alcuni degli attori
della serie. Non è una mia apparizione formale (come se le altre lo
fossero), ma è comunque un'occasione per incontrarvi e fare due
chiacchiere.
Ciao da Paolo.
E così nonostante tutto il decreto Urbani è passato, oltretutto
nella sua forma peggiore, con conseguenze penali anche per il privato
che scarica da Internet opere vincolate dal diritto d'autore senza
alcuna intenzione di vendere ciò che ha scaricato. La legge infatti
parla di "profitto", e questo termine giuridicamente include anche il
risparmio derivante dal fatto di non dover acquistare il film originale.
http://www.senato.it/bgt/ShowDoc.asp?leg=14&id=00100895&tipodoc=Ddlpres&modo=PRODUZIONE
http://punto-informatico.it/p.asp?i=48267
Urbani promette che le storture della legge verranno corrette
prossimamente, ma non posso trattenermi dal fare una semplice domanda:
ma era davvero così difficile aggiustare la legge *prima* di vararla?
Che razza di modo di lavorare e', quello di spingere (e oltretutto con
urgenza) leggi che lo stesso promotore riconosce essere difettose,
rimandando le correzioni a dopo? Fare le cose subito giuste e' troppo
difficile per certe menti sublimi?
E' come se un'impresa costruisse una casa dimenticandosi le scale e
dicesse "tranquilli, non c'e' problema, alle scale ci pensiamo dopo".
Patetico.
E non si puo' neanche fare spallucce dicendo che e' colpa del
governo in carica. L'opposizione ha in gran parte scelto l'astensione
invece del voto contrario. Complimenti a tutti gli attori della
sceneggiata.
Non stupisce che di fronte a queste scenette demenziali molti utenti
inferociti stiano pensando di ritirarsi da Internet e chiudere ADSL e
simili. Ma ci penserei un momento prima di fare una scelta del genere:
forse fareste proprio il gioco dei liberticidi. Se volete sapere
perché, date un'occhiata all'articoletto che ho scritto per Apogeonline:
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/05/19/01/200405190101
Ciao da Paolo.
La reazione degli utenti di Internet alle nuove stravaganze legislative italiane riguardanti Internet, accennate nella newsletter precedente, non si è fatta attendere ed è arrivata sotto forma di "googlebombing", ossia la manipolazione non violenta e non intrusiva dei meccanismi di ricerca di Google.
Digitate "incapace" in Google.it e scoprirete chi è il bersaglio dello sberleffo della Googlebomba.
Per la spiegazione dei meccanismi di una Googlebomba:
http://www.attivissimo.net/antibufala/googlebush/miserabile_fallimento.htm
Ringrazio Dectalk per la segnalazione.
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "dagghito", "ebay" e "cesarec".
Sta facendo molto discutere una legge che apparentemente richiede il
deposito legale obbligatorio di una copia di tutti i siti Web. Una
delle prime segnalazioni è giunta da un articolo di PC Self:
http://www.pcself.com/primopiano/04/05/0015.html
L'idea è talmente balzana che molti l'hanno presa per una bufala o
per un pesce d'aprile decisamente stantio. Purtroppo la legge citata
dall'articolo esiste realmente: è la legge 106/2004 del 15 aprile 2004,
intitolata "Norme relative al deposito legale dei documenti di
interesse culturale destinati all'uso pubblico" e pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale n. 98 del 27 aprile 2004 e in vigore dal 12/5/2004 (cercate sotto "Serie Generale"):
http://www.gazzettaufficiale.it/
Il testo è reperibile anche qui:
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04106l.htm
In estrema sintesi, la nuova legge prevede un deposito obbligatorio,
denominato "deposito legale", dei "documenti destinati all'uso
pubblico e fruibili mediante la lettura, l'ascolto e la visione,
qualunque sia il loro processo tecnico di produzione, di edizione
o di diffusione". Lo scopo è "costituire l'archivio nazionale e
regionale della produzione editoriale".
Rientrano nell'obbligo i documenti "prodotti totalmente o
parzialmente in Italia, offerti in vendita o altrimenti distribuiti e
comunque non diffusi in ambito esclusivamente privato". Sono inclusi
anche i documenti pubblicati su Internet, e in particolare " q)
documenti diffusi su supporto informatico; r) documenti diffusi
tramite rete informatica". E mi sembra abbastanza plausibile che un
sito Web sia un "documento", essendo composto da pagine, testo e
immagini esattamente come un libro.
Fra i soggetti obbligati ci sono anche "l'editore o comunque il responsabile della pubblicazione, sia persona fisica che giuridica" e "il produttore o il distributore di documenti non librari o di prodotti editoriali similari". Quindi il testo della legge sembrerebbe indicare che tutti, ma proprio tutti, debbano depositare copia dei propri siti Web. Sembrerebbero compresi anche i siti amatoriali che contengono semplicemente testi personali, blog e foto del proprio gatto.
Chi non rispetta la legge "è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria pari al valore commerciale del documento, aumentato da tre a quindici volte, fino ad un massimo di 1.500 euro."
Panico generale? Nuovo decreto Urbani? Non è detto. Ci sono infatti
due considerazioni che, pur non essendo io esperto in legge, mi
inducono a non agitarmi più di tanto.
La prima è che l'articolo 5 prevede un regolamento attuativo, da emanare "entro
sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge", che
verrà redatto dopo aver consultato "le associazioni di categoria
interessate" (almeno così dice la legge). Questo regolamento definirà
le modalità di applicazione pratica della legge e, cosa più importante,
"i
casi di esonero totale o parziale dal deposito dei documenti". Quindi
esiste già nell'impianto della legge la possibilità che il regolamento
dica che i siti amatoriali sono esonerati.
Fra l'altro, il problema non riguarda soltanto i siti amatoriali:
riguarda anche le aziende, i cui siti offrono "documenti" (brochure,
manuali, eccetera) che vengono aggiornati in continuazione per ovvie
ragioni tecniche: la facilità di aggiornamento è proprio il pregio del
Web. Appioppare alle aziende l'onere di inviare copia di interi
mega-siti, con tanto di relativi continui aggiornamenti, è
semplicemente demenziale. Spero che il legislatore si sia documentato un
attimo prima di prendere in mano penna e calamaio per legiferare. I
tempi della carta assorbente e del ciclostile sono finiti, forse
qualcuno non l'ha ancora capito.
La seconda considerazione è che l'articolo 7, quello delle sanzioni, dice che la sanzione si basa sul "valore commerciale del documento, aumentato da tre a quindici volte". Ma un sito amatoriale non ha un valore commerciale: ne ha certamente uno affettivo, ma chiamarlo "commerciale" mi sembra difficile. E se il valore è zero, è chiaro che zero moltiplicato per tre o quindici fa sempre zero.
Per il momento, insomma, non è il caso di correre in strada e
gridare allo scandalo. E' giusto che se ne parli, in modo che magari le
considerazioni pratiche giungano anche alle orecchie di chi stila
questi provvedimenti lunari, ma aspettiamo il regolamento attuativo
prima di disperarci. Nel frattempo, conserviamo i nostri polmoni per
gli scandali veri.
Ciao da Paolo.
Ho scritto un articoletto sulla biometria che per puro caso capita in un momento in cui la biometria è sulla bocca di tutti (non sempre con cognizione di causa), soprattutto dopo l'ottimo rapporto del Garante per la privacy. Se vi interessa sapere come il passaporto biometrico sia una bufala che non ci terrà al sicuro dai terroristi come promettono invece in tanti, e per una spiegazione di come bin Laden può procurarsi un documento d'identità biometrico autentico senza alcun problema, date un'occhiata qui:
http://www.apogeonline.com/webzine/2004/04/29/01/200404290101
Morale della favola: biometria, biometria, per piccina che tu sia, tu sei sempre un poco spia ;-)
Grazie ai tanti che mi hanno segnalato che il sito
Attivissimo.net/attivissimo.info è inaccessibile: lo so. Purtroppo mi è
capitato un guasto fra capo e collo e non credo di poter accedere al
server per ripararlo prima di lunedì. Scusatemi dell'inconveniente.
Ciao da Paolo.
Ho appena finito di vedere il TG1 delle 20 e in particolare il servizio sul "Gruppo d'azione rivoluzionaria'"
che avrebbe messo su siti Web Rete informazioni su come costruire
ordigni e preparare attentati. Maggiori informazioni sono sul sito RAI:
http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,77715,00.html
Non voglio togliere nulla al difficile lavoro delle forze di
polizia, ma c'è un aspetto che forse molti telespettatori non avranno
colto e che li avrà fatti inquietare -- per fortuna inutilmente. Mi
riferisco all'inquadratura del servizio RAI in cui viene mostrato uno
schermo di computer che presenta una pagina Web (o almeno così pare) e
in particolare un link intitolato in modo terribile: "BOMBA NUCLEARE".
La reazione naturale, di fronte a un'immagine del genere, è pensare
che si tratti di terroristi di primissima categoria, pronti a scatenare
l'inferno atomico alla prima occasione. Un'inquadratura che a mio
avviso punta soltanto alla spettacolarizzazione e semina
irresponsabilmente un allarme totalmente ingiustificato.
L'inquadratura infatti mostra cosa succede cliccando sul link "Bomba
nucleare": si intravede un brano di testo che sembra essere l'inizio di
una spiegazione di come si realizza un ordigno atomico. Ma nelle
istruzioni ci sono due parole che fanno subito rizzare le mie antennine
antibufala: "fornitore locale". Dove le ho già viste?
Chi ha la memoria particolarmente lunga ha già
capito di cosa si tratta. Quelle non sono vere istruzioni su come
costruire una bomba atomica: si tratta di un ormai classico articolo
satirico del 1979, pubblicato dal mitico Journal of Irreproducible
Results, una rivista di umorismo per appassionati di scienza e
tecnologia, piena di articoli scritti nello stile delle riviste
scientifiche serie, ma dai contenutitotalmente autoironici.
Soltanto un cretino, o un terrorista particolarmente stupido, potrebbe credere che si tratti di istruzioni autentiche. Cito:
"Il plutonio (Pu), numero atomico 94, è un elemento metallico
radioattivo formato dal decadimento del nettunio ed ha una struttura
chimica simile all'uranio, al giovio e al marzio"
"Per prima cosa procuratevi circa 110 kg di plutonio per ordigni
presso il vostro fornitore locale (vedi nota). Rapinare una centrale
nucleare non è
raccomandato perché la scomparsa di grandi quantità di plutonio tende
ad innervosire gli ingegneri della centrale. Suggeriamo di contattare
l'organizzazione terroristica del luogo."
"il plutonio, specialmente puro e raffinato, è un
po' pericoloso, lavatevi perciò accuratamente le mani con sapone e
acqua calda dopo
averlo maneggiato. Tenetelo fuori dalla portata dei bambini. Resti di
polvere di plutonio residui della lavorazione sono un ottimo
insetticida."
A questa bufala abboccarono anche i signori della BBC, che ne trovarono copia a Kabul, come raccontai in un articolo del 2001:
http://www.apogeonline.com/webzine/2001/12/12/01/200112120102
Stando alla notizia pubblicata sul sito Rai, gli inquirenti sembrano
essere consapevoli di aver a che fare con terroristi particolarmente
stupidi:
"esaminando alcuni passi tratti dai documenti sequestrati alla
Columbu si [ha] inizialmente quasi l'impressione di essere
spettatori di una farsa'' ma, sottolineano i giudici, invece ''è reale
la pericolosità dei soggetti''.
Quello che dispiace, però, è che il TG1 abbia sbattuto in prima
serata la storia della "bomba nucleare" senza spiegare che si tratta di
un testo assolutamente inutilizzabile a scopi terroristici, facendo
sicuramente venire il coccolone a tanti telespettatori.
Se vi interessa, l'originale inglese delle "istruzioni" è qui:
http://winn.com/bs/atombomb.html
Se volete una traduzione italiana completa, immettete "fornitore locale" e "bomba nucleare" in Google.
Ciao da Paolo.
Visto che una delle ragioni per cui Sasser sta facendo stragi è che
tantissimi utenti non hanno mai installato un firewall, ho dato una
bottarella all'apposito capitolo del mio libro "L'acchiappavirus" e
l'ho messo sul mio sito a vostra disposizione come file separato.
Il file (800K, formato Acrobat PDF) contiene le istruzioni
illustrate su come scaricare, installare e configurare correttamente
Zone Alarm, oltre a qualche spiegazione su come funzionano in generale
i firewall e a cosa servono. Se vi può essere utile, scaricatelo; se
con l'occasione gli date una scorsa per snidare refusi e/o punti poco
chiari, ve ne sarò grato.
Il file è scaricabile da qui:
http://www.attivissimo.net/av/av1.htm
Fra l'altro, ho cercato di avvisarvi del problema tramite questa
newsletter, ma il caos in Rete ne ha impedito il recapito. Così ho
messo le mie brevi istruzioni su come liberarsi da Sasser qui:
http://www.attivissimo.net/sasser.htm
Ciao da Paolo.
Ormai ne parlano anche giornali e telegiornali: sta dilagando il
virus (più propriamente worm) Sasser, riconoscibile dal suo
caratteristico comportamento di spegnere in continuazione i computer.
Sasser ha effetto soltanto su Windows XP, Windows 2000, Windows
Server 2003. Non ha effetto su Windows 95/98/ME, ne' come al solito su
Linux e Mac. Infetta i computer vulnerabili senza ricorrere ad e-mail
contenenti allegati, ma direttamente tramite la connessione a Internet.
In altre parole, è sufficiente collegare un computer Windows XP/2000/Server 2003 a Internet per esporsi al rischio di infezione.
La prevenzione è facile: se avete installato un firewall, per
esempio Zone Alarm, non correte pericolo. Se avete usato Windows Update
per aggiornare il vostro Windows con le correzioni del mese scorso,
siete ancora più protetti. La falla sfruttata da Sasser, infatti, è già
stata corretta da Microsoft appunto ad aprile.
Riparare un PC Windows infetto è un po' più difficile, anche perché
con un computer che si spegne in continuazione è un'impresa scaricare
da Internet gli appositi programmi di disinfezione già approntati dai
principali produttori di antivirus.
Secondo F-Secure, la riparazione è fattibile anche a manina:
-- scaricate e installate l'aggiornamento (patch) di Microsoft
usando Windows Update (se il computer non si riavvia prima che finisca
il procedimento)
-- usate il Task Manager per terminare il processo di nome "avserve.exe"
-- cancellate il file AVSERVE.EXE dalla cartella di Windows directory
-- riavviate il computer
-- cercate e cancellate qualsiasi file il cui nome finisca in "_up.exe" nella cartella "system32" di Windows
I dettagli sono qui:
http://www.f-secure.com/v-descs/sasser.shtml
Altri produttori di antivirus segnalano però che tracce di Sasser
restano acquattate anche in altri punti di Windows, per cui prudenza!
Symantec consiglia di disattivare anche System Restore (Punti di
ripristino nella versione italiana di Windows, se non erro).
Se non ve la sentite di tentare il fai da te o il vostro computer non ve lo consente, il rimedio che consiglio è questo:
-- NON FIDATEVI DI EVENTUALI "PROGRAMMI DI DISINFEZIONE" RICEVUTI VIA E-MAIL. Potrebbero essere virus opportunisti.
-- scollegate il vostro computer infetto da Internet, in modo che non possa diffondere ulteriormente il contagio o reinfettarsi.
-- andate da chi ha un computer non infetto e non infettabile da
Sasser (un PC Windows aggiornato o un Mac o una macchina Linux) e
chiedete di scaricare un programma di disinfezione e salvarvelo su un
dischetto o un CD insieme a un buon firewall, come il gratuito Zone
Alarm (www.zonelabs.com).
-- fatevi stampare le istruzioni d'uso del programma di disinfezione.
-- usate il programma di disinfezione sul vostro computer e poi installate il firewall.
-- solo a questo punto potete ricollegarvi a Internet (protetti dal
firewall) e usare Windows Update per scaricare l'aggiornamento di
Windows che elimina la falla sfruttata da Sasser.
-- IMPORTANTE: offrite una pizza e una birra a chi vi ha salvato.
La patch di aggiornamento di Microsoft è documentata e scaricabile qui:
http://www.microsoft.com/security/security_bulletins/200404_windows.asp
I programmi di disinfezione per Sasser sono disponibili per esempio qui:
Microsoft:
http://www.microsoft.com/security/incident/sasser.asp
oppure
http://www.microsoft.com/downloads/details.aspx?FamilyId=76C6DE7E-1B6B-4FC3-90D4-9FA42D14CC17
F-Secure:
-- programma: http://www.f-secure.com/tools/f-sasser.exe oppure http://www.f-secure.com/tools/f-sasser.zip
-- istruzioni: http://www.f-secure.com/tools/f-sasser.txt
Panda:
--
http://www.pandasoftware.com/support/card.aspx?ididioma=2&id=1595&ref=WpaVirEnciclopediasup
(cliccate su "pqremove.com")
Sophos:
-- http://www.sophos.com/support/cleaners/sassgui.com (grafico)
-- http://www.sophos.com/support/cleaners/sasssfx.exe (a riga di comando)
Symantec:
-- http://securityresponse.symantec.com/avcenter/venc/data/w32.sasser.removal.tool.html
Il Dodecalogo di sicurezza che avrebbe impedito tutto questo:
http://www.attivissimo.net/security/dodecalogo/dodecalogo.htm
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "lucadaff***", "l.tarantino" e "gentas".
C'è una smentita definitiva a proposito della bufala dell'Autovelox
italiano nascosto nel paletto giallo e nero. Si tratta sicuramente di
una foto scattata in Svizzera, nella zona del Canton Berna, e
l'apparecchio è effettivamente un dispositivo per misurare la velocità
dei veicoli allo scopo di multare gli automobilisti indisciplinati.
La smentita all'ipotesi che si tratti di un Autovelox italiano viene dalla segnalazione di un lettore (a.braga), che ha scovato un articolo del sito svizzero Ticinonline:
http://www.tio.ch/common_includes/pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=162584&idtipo=3
L'articolo mostra le medesime foto e il suo testo conferma che si
tratta di un "Autovelox" usato dalla polizia bernese ma non in uso nel
Canton Ticino. Niente a che fare con l'Italia, insomma.
Cito infatti dall'articolo:
"La polizia, in Svizzera, risponde [agli automobilisti attrezzati con dispositivi antiradar] con dei radar camuffati da colonnina a strisce giallonere. Sono i radar mobili dell’ultima generazione e già vengono utilizzati dalla polizia bernese. 'L'apparecchio funziona bene. Qualche anno fa ce n'era addirittura uno nascosto in un cassonetto dei rifiuti', ci spiega Alvaro Franchini, responsabile della sezione tecnica polstrada di Camorino [...] 'In Ticino comunque non li usiamo - ci spiega ancora Alvaro Franchini - già ne abbiamo abbastanza, di lavoro. Di camuffamento non ne facciamo. Abbiamo il radar con il blocco, quello senza il blocco, la civetta o il veicolo di pattuglia. Basta così".
Un altro lettore svizzero (rodri) mi conferma che si tratta effettivamente di un apparecchio "testato con successo appena fuori dalle gallerie del Canton Berna", per cui è probabile che si tratti dello sbocco di una galleria autostradale di quella regione.
Da un terzo lettore svizzero (ainvernizzi) ricevo inoltre questa segnalazione: "il furgone e le colonnine SOS sono certamente svizzere [...]. Ho ricevuto le immagini (3) per email la prima volta il 30 di marzo [2004] [...]. In una sono ancora presenti intatti i dati exif, dai quali si può dedurre che l'immagine è stata scattata il 17 febbraio scorso". I dati indicano che la fotocamera è una Canon EOS 10D e che la foto è stata scattata alle 15:43:28 del 17 febbraio 2004. Come vedete, gli strumenti d'indagine a disposizione dei detective antibufala sono tanti.
Comunque sia, le foto non sono ambientate in Italia. Questo non vi deve indurre però a ignorare il buon senso e correre in auto!
L'indagine aggiornata è a vostra disposizione presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/autovelox_giallonero/paletto_furgone.htm
Ciao da Paolo.
Scusate, il link indicato nella newsletter precedente è sbagliato. Quello giusto è
http://www.attivissimo.net/antibufala/ragni_giganti/urlatori.htm
La fettasalamite, ogni tanto, colpisce anche me!
Ciao da Paolo.
Questa newsletter vi arriva grazie alle gentili donazioni di "muca", "mu**.giuliana" e "luigi".
Un racconto agghiacciante e una foto impressionante di ragni
carnivori enormi in mano a soldati americani in Iraq. Questa la sintesi
dell'ennesima bufala che sta circolando in Rete in questi giorni,
corredata da una foto piuttosto impressionante. Secondo il testo del
messaggio, gli enormi ragni raffigurati "possono correre alla velocità
di 15/20 km/h e saltano fino a 3 piedi di altezza" e come se non
bastasse "quando ti mordono iniettano una sostanza simile alla
novocaina che rende istantaneamente insensibili. Se stai dormendo
non ti accorgi nemmeno di essere stato morso e quando ti svegli ti
ritrovi senza parte della gamba o del braccio perchè il ragno lo ha
rosicchiato per tutta la notte." Gnam gnam.
C'è di che non dormire la notte, ma anche di giorno bisogna stare attenti, stando all'appello: "se camminando urti qualcosa che sta proiettando ombra su di lui e il sole lo colpisce, comincia a correre perchè il ragno comincerà immediatamente a correre per raggiungere la tua ombra e per tutto il tempo emetter urla terribili... Questi ragni si trovano quotidianamente in Iraq."
E' con vero sollievo, vista la mia totale orripilazione verso ragni
e affini, che vi posso confermare che è una bufala. La foto non sembra
essere ritoccata, ma è molto ingannevole: i ragni mostrati sono in
realtà assai più piccoli di quel che sembra. Inoltre non hanno affatto
i comportamenti descritti nel testo.
Il "trucco" (forse involontario) della foto deriva dal fatto che i
ragni sono molto vicini all'obiettivo, mentre lo sfondo (le gambe dei
soldati) è lontano; essendo entrambi a fuoco, l'occhio è indotto a
credere che si trovino alla stessa distanza e a pensare che i ragni
siano grandi quasi quanto la gamba del soldato che sta loro dietro. L'illusione è davvero notevole.
La messa a fuoco simultanea di oggetti vicini e lontani è un effetto
tipico di foto scattate in ambienti fortemente illuminati, come appunto
il deserto di giorno. L'effetto diventa evidente se ci si chiede chi
sta tenendo le inquietanti creature: sono tenute (con una pinza o altro
oggetto metallico) dalla mano che si intravede nell'angolo superiore
destro. Se si fa il confronto con le dimensioni della mano, i ragni
diventano subito decisamente meno mostruosi; grandi, ma non enormi.
Nella pagina Web dedicata a questa bufala ho preparato una versione
della foto ritoccata "alla buona" per eliminare l'ingannevole
riferimento visivo costituito dalle uniformi degli altri soldati e
lasciando soltanto la mano che regge le bestiacce. Tenendo presente
inoltre che sono mostrati due ragni attaccati l'uno all'altro, una
volta rimosso il riferimento visivo le dimensioni del singolo ragno
diventano molto più ragionevoli: più o meno quelle di una mano umana
adulta. Certo non mi piacerebbe comunque svegliarmi con uno zampettone
del genere nel letto (brr), ma è tutt'altra impressione rispetto alla
foto iniziale, dove sembrava che ci volesse un Kalashnikov per
difendersi dalle incredibili creature.
Chiarito l'equivoco della foto, vediamo cosa c'è di vero nella
descrizione. Ben poco: il sito antibufala Snopes.com smentisce quasi
tutte le affermazioni inquietanti presentate dall'appello nella sua
breve indagine, disponibile presso
http://www.snopes.com/photos/bugs/camelspider.asp
che riassumo qui. Questi insetti, chiamati in inglese "camel spider", ossia "ragni dei
cammelli" o "ragno cammello", sono artropodi diffusi nei deserti
mediorientali. Non sono ragni veri e propri, ma sono classificati come
"solifugae", anche se come i ragni sono della classe degli aracnidi.
Molte delle leggende che circondano queste poco adorabili creature
risalgono alla guerra del Golfo del 1991 e hanno ricominciato a
circolare nel 2003 a seguito della nuova guerra in Iraq.
Il nesso con i cammelli deriverebbe, secondo una popolare leggenda,
dall'abitudine di questi ragni di nutrirsi dello stomaco dei cammelli,
saltando loro addosso da sotto o mangiandoli dall'interno (come
facciano a entrarvi è meglio non chiedere). In realtà il nome deriva
semplicemente dalla loro presenza nello stesso habitat in cui si
trovano i cammelli. Con le zampe estese, raggiungono i sedici
centimetri, e sono effettivamente piuttosto veloci (senza però
raggiungere i 20 km/h). Non urlano e non emettono veleno o anestetico.
Secondo un sito dedicato a questi ragni
http://www.museums.org.za/bio/arachnids/solifugae.htm
l'affermazione che se "il sole lo colpisce, comincia a correre perchè il ragno comincerà immediatamente a correre per raggiungere la tua ombra" ha un fondo di verità: il nome "solifugae" deriva dal latino e significa grosso modo "che rifugge il sole". Molte specie di questi ragni, infatti, sono attive di giorno ma si riparano dal caldo correndo da un'ombra all'altra. Spesso tenderanno a rincorrere l'ombra di una persona, dando l'inquietante impressione di inseguirla con intento ostile.
L'indagine completa, con le relative foto, è a vostra disposizione presso
http://www.attivissimo.net/antibufala/iraq/ragni_giganti/urlatori.htm
Ciao da Paolo.
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