Premessa: a gennaio 2003 è arrivata a Londra una mostra di materiale Trek, chiamata Star Trek: The Adventure, che è stata strombazzatissima sui giornali e online. Veniva reclamizzata come la mostra Trek più grande mai realizzata, con ricostruzioni spettacolari dei set, e via dicendo; il sito della mostra avvisava di prenotare per tempo i biglietti a causa dell'enorme affluenza di visitatori. Abbiamo prenotato subito i biglietti del treno per andare da York (dove abito insieme a mia moglie Elena e le mie figlie) a Londra.
Ma dopo aver prenotato il treno, spulciando online nei newsgroup ho scoperto che chi aveva visto la mostra ne era rimasto deluso, sia per il prezzo del biglietto (circa 45000 delle vecchie lire a testa), sia per il limite di due ore per visitarla, sia per il contenuto, considerato scadente. Di voci entusiaste non ce n'erano.
Va be', ci siamo detti io e mia moglie, ormai il treno l'abbiamo prenotato, facciamoci un giretto a Londra e poi andiamo a vedere che aria tira alla mostra Trek. E così abbiamo fatto. Questo è un breve fotoracconto di quello che abbiamo visto, così potete farvi un'idea della mostra e valutare se è il caso di visitarla adesso o quando viene dalle vostre parti.
Importante: le foto danno un'impressione molto diversa dalla realtà. I costumi erano davvero splendidi, e vederli da vicino consente di apprezzarne la fattura, però in foto vengono maluccio. Per contro, l'ambientazione fa una figura molto migliore in fotografia che dal vivo. Inoltre la versione delle foto che vedete online è di qualità inferiore a quella originale perché le ho compresse onde evitare tempi di scaricamento troppo lunghi. Se vi interessa la versione originale, scrivetemi a topone@pobox.com.
In sintesi: se non siete a Londra, il mio consiglio è di non venirci apposta, sarebbe una delusione. Se siete già stati alla mostra permanente Trek dell'Hilton di Las Vegas, non visitate questa mostra itinerante, a meno che siate Trekker assolutamente sfegatati.
Nota pratica: se ci andate, potete risparmiare un po' rifiutando di consegnare giacche e cappotti al guardaroba e rifiutando l'audioguida che vi dicono essere necessaria dato che i vari oggetti esposti sono semplicemente numerati e non hanno didascalie esplicative. Se siete veri Trekker, sapete riconoscerli anche senza audioguida.
Eccoci a Hyde Park! Le espressioni un po' allucinate sono dovute al freddo e al flash. Dietro di noi, ovviamente, il tendone dello Star Trek Adventure. Coda al botteghino? Zero.
Una bottiglia di Chateau Picard.
Nella sala d'ingresso fanno bella figura vari modelli molto grandi.
Hmmm... il colpo d'occhio sembra promettere bene. La cosa migliore è che ci sono quattro gatti, altro che le orde di visitatori da prenotazione obbligatoria. A pensarci bene, però, il fatto che non ci sia quasi nessuno (di venerdì, tardo pomeriggio) non è un buon segno. Le 15 sterline a testa avranno forse dissuaso molti dal rischiare. Ma ormai siamo a Londra, tanto vale...
Un altro bello scorcio del modellone dell'Enterprise A.
Uno dei tanti kit per il trucco in mostra: quello bajorano.
Entrando si viene accolti da questo modello in grandezza naturale tratto da Nemesis.
Costumi e arredi tratti da Nemesis: a sinistra, l'abito nuziale di Deanna Troi.
Altra vista dei costumi di Nemesis.
B-4, il fratello scemo di Data. Purtroppo nel film (Nemesis) non rimane disassemblato.
Alta uniforme per Data. O è B-4? Boh.
Il "trono" di Shinzon, il cattivo cattivissimo di Nemesis.
Il costumino insettoide di Shinzon.
Vari attrezzi di scena usati nella serie Enterprise.
Altri attrezzi di scena di Enterprise.
Una ricca e dettagliata uniforme andoriana da Enterprise.
Visti da vicino, gli andoriani sono anche più brutti che visti da lontano.
Lo so, la foto è mossa, ma considerato che tutte le foto sono state scattate senza flash, in luce ambiente, e nonostante il divieto ufficiale di fare foto (largamente ignorato), la pubblico lo stesso almeno come ricordo del fatto che c'erano anche questi pezzi di scenografia originale: una testa di Odo e la stele di Odo, da Deep Space Nine.
Il "bar di Quark" è una ricostruzione molto, molto spartana: vista dal vivo non fa neppure la figura dignitosa che fa in fotografia. Se avete visto il bar di Quark a Las Vegas, beh, quella è tutta un'altra cosa. Però qui c'è il tavolo da dabo, che a Las Vegas (ironicamente) non c'è.
Un po' di attrezzi di scena Klingon.
Un hirogeni molto realistico (da Voyager). Dall'espressione, forse si sta chiedendo chi gliel'ha fatto fare di partecipare a questa costosissima fiera itinerante.
Attrezzi di scena fra i più famosi di Deep Space 9.
Il costume di Sette di Nove (da Voyager)
Il costume e il trucco di Neelix (da Voyager)
La tutina un tantinello aderente di un'infermiera di Insurrection.
La "cabina del teletrasporto", dove pagando ti fanno la foto con uno squallidissimo effetto di teletrasporto. Insieme al "cinema dinamico" (cabinotti a forma di navetta che ti sballottano intanto che viene proiettato un filmato spaziale ma ben poco attinente a Star Trek), e alla cabina dove ti inseriscono (malissimo) in un filmato della Serie Classica, questa è una delle parti ultracommerciali e malfatte della mostra da evitare assolutamente.
Per l'area ristorazione hanno cercato di creare un'atmosfera vagamente da Ten-Forward. Per quello che costa il biglietto si poteva forse fare qualcosa di più.
Altri oggetti di scena: in secondo piano, una poltrona di comando di Starfleet (non ricordo quale nave); in primo piano, lo scranno da giudice usato da Q.
Un bel modellone di cubo Borg.
Una sfera Borg e un inquietante individuo, le cui fattezze mostrano i chiari segni di un'assimilazione mal riuscita.
Il missilone di Soran da Generazioni.
Una unità di rigenerazione Borg. Lo so, la foto è mossa, ma provateci voi a fare le foto senza treppiede in luce ambiente.
A sinistra, l'abito da sposa di Famke "Kamala" Janssen (da TNG). A destra, un costume di Deanna Troi, sempre da TNG.
Da sinistra: ancora il costume di Troi, l'abito da sera indossato da Sette di Nove, e un costume della Serie Classica (da Spock's Brain)
L'uniforme da ammiraglio di Kirk in The Motion Picture.
L'accappatoio vulcaniano e la divisa Starfleet di Leonard Nimoy in The Motion Picture.
Costumi di Guinan: quello standard (a sinistra) e quello della puntata con Mark Twain (a destra).
Una discreta ricostruzione del ponte dell'Enterprise della Serie Classica.
Un dettaglio del ponte dell'Enterprise ricostruito. Notate il vistoso particolare mancante?
Altra inquadratura del ponte dell'Enterprise.
Il flauto Ressicano di Picard (da Inner Light, TNG) e un modello di navetta federale.
Il costume di Khan dal film The Wrath of Khan.
Boh, ci è costato una cifra, ma tutto sommato ci è piaciuto. E allora facciamoci immortalare sul ponte dell'Enterprise.
Un altro scorcio del ponte dell'Enterprise. Le mani intrecciate che vedete sovrapposte al centro dell'immagine sono un riflesso del vetro: non sono quelle di Kirk di The Tholian Web.
Sulu e Chekov, in quanto giovani e vigorosi, se ne stavano in piedi?
Vista della zona anteriore del ponte dell'Enterprise.
Un tricorder della Serie Classica
Armi tratte dalle varie incarnazioni di Star Trek.
Un siluro (modificato in bara per la sepoltura nello spazio di Spock) e la poltrona di Picard sull'Enterprise D.
Nella zona ristoro si possono comperare bevande romulane, Ferengi e Klingon, ma a questi prezzi se le possono anche tenere.
A flavor as rich as latinum, dice l'etichetta. Infatti il prezzo della bottiglietta (sul cui contenuto e sapore non mi sbilancio) è degno di un Ferengi.
Etichette Klingon e romulane. Anche qui è meglio non indagare sul contenuto.
Alla fine della mostra c'è la Adventure vera e propria, che ricalca un po' quello che accade allo Star Trek Experience di Las Vegas. Si entra in una ricostruzione di alcuni ponti e locali dell'Enterprise-D. La ricostruzione non è fedele come quella di Las Vegas, ma fa la sua discreta figura. Ecco il nucleo di curvatura (warp core), o perlomeno qualcosa che vagamente gli somiglia.
Siamo nella sala motori (Engineering). Il visitatore sulla destra non ha in mano un manganello o un altro dispositivo per piaceri più personali, ma una delle audioguide disponibili per la mostra: praticamente, ogni oggetto ha un numero. Si digita quel numero sull'audioguida e la si porta all'orecchio per sentire la spiegazione preregistrata.
Uno scorcio della sala motori e del pannello sinottico dell'Enterprise.
Ci fanno andare di corsa lungo i corridoi dell'Enterprise, perchè il nucleo di curvatura (warp core) sta dando i numeri...
...e i cristalli di dilitio sono in tilt.
Tutti sul turboascensore, con le lucine che scorrono in orizzontale e in verticale come nel telefilm, e un bel po' di effetti di fumo, luce e vibrazione per simulare il movimento e un guasto che ci lascia al buio.
Finalmente il turboascensore "riparte" e sbuchiamo sul ponte dell'Enterprise-D, una gran bella ricostruzione. Peccato che sia deserto: a Las Vegas ci sono degli attori in costume che recitano la parte.
Un dettaglio dei pannelli di comando.
Sullo schermo, un inseguimento a un cubo Borg...
...ma non tutti prestano molta attenzione al dramma cosmico.
La mostra finisce così: si lascia il ponte dell'Enterprise e si sbuca nel negozio che vende souvenir, magliette, videocassette e libri di Star Trek.
Bene. Ora sapete più o meno com'è questa mostra tanto discussa. Spero che grazie a queste foto possiate decidere se andarci o no. Nel frattempo, live long and prosper.
Ciao da Paolo e Elena.