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Indagine iniziale: gennaio 2003. Ultimo aggiornamento: 17/8/2011.
Elenco delle indagini - Pagina iniziale del sito
The answer to the puzzle presented on this page is given here. The famous photo of Buzz Aldrin saluting the American flag, claimed by many conspiracy theorists to be a fake because the flag casts no shadow, actually does have a flag shadow. It's simply not where you expect it to be if you incorrectly assume that the lunar terrain in the photo is flat; it is not, as shown by other photographs of the same area. The shadow of the flag itself is outside the frame, but the very narrow shadow of the flagpole can be seen clearly in the high-resolution versions of the photo, although it is displaced and partly hidden by a hollow in the ground.
In other words, the "no shadow" claim of the conspiracy theorists is false.
...ma bisogna guardare nella direzione giusta, anche se è facile lasciarsi depistare dalle parole scelte ad arte di chi presenta certe ipotesi (comprese quelle scelte dal sottoscritto!).
Cominciamo guardando attentamente le foto dove l'ombra della bandiera c'è. Contengono particolari rivelatori.
Per esempio, osservando in particolare il fotogramma del filmato in 16 mm mostrato nella prima parte dell'indagine antibufala si nota una cosa interessante: l'ombra dell'asta non è rettilinea. E per un motivo abbastanza ovvio: segue le ondulazioni del terreno. Nell'immagine qui sotto ho aggiunto una riga diritta che unisce base e sommità dell'asta per facilitare il confronto.
Foto 7. Un fotogramma a 16 mm, con l'aggiunta di una linea di riferimento per mostrare la curvatura dell'ombra.
In particolare, l'ombra della parte più bassa dell'asta è quasi diritta, mentre la parte centrale è notevolmente incurvata.
La curvatura dell'ombra è riscontrabile non solo nel filmato in 16 mm, ma anche nelle foto scattate dagli astronauti, che sono meno sgranate. Ecco un esempio (AS11-37-5480):
Foto 8. Un'immagine di buona qualità (AS11-37-5480), con l'aggiunta di una linea di riferimento.
La sommità dell'asta non è visibile nell'inquadratura, per cui la riga gialla potrebbe non essere perfettamente posizionata, ma il concetto è chiaro: verso il centro, l'ombra dell'asta forma un insellamento molto vistoso.
La spiegazione ovvia di questo incurvamento è che nella zona dove l'ombra è incurvata il terreno forma un leggero avvallamento rispetto alla zona circostante. Questo è confermato da un dettaglio di un'altra foto già vista, la AS11-40-5905, preso dalla versione ad alta risoluzione:
Foto 9. Dettaglio dell'immagine AS11-40-5905.
Anche da questa angolazione, l'ombra forma una curva talmente chiara che non credo sia necessario evidenziarla con una linea diritta di confronto.
C'è anche un'altra foto, che non ho mostrato prima, nella quale la presenza dell'avvallamento è di nuovo chiaramente indicata dalla forma dell'ombra dell'asta: è la AS11-40-5920, anch'essa facilmente reperibile negli archivi online della Nasa. Qui sotto ne vedete un particolare:
Foto 10. Una curiosa inquadratura della bandiera, tratta da un dettaglio della foto AS11-40-5920.
La struttura in primo piano è una gamba del modulo lunare. Si nota chiaramente l'incurvamento dell'ombra, e in alcuni punti (verso la base dell'asta) l'ombra non è visibile, occultata dalle asperità del terreno.
Un'altra cosa da notare è che anche nelle foto non sospette l'ombra è estremamente sottile e tende a scomparire fra le irregolarità del suolo, soprattutto se inquadrata da un punto di vista molto rasoterra. E' un comportamento facilmente riscontrabile anche in situazioni analoghe sulla Terra.
Dunque pare di capire che nelle foto sospette l'ombra non si vede perché non si deve vedere: in parte cade in un avvallamento del terreno e quindi è coperta dal rilievo del suolo antistante; in parte (alla base) è nascosta fra gli accumuli irregolari della sabbia. Tutto qui: non occorre tirare in ballo il fotomontaggio per giustificare l'assenza dell'ombra. E' quindi perfettamente plausibile che le foto siano autentiche nonostante l'apparente "errore" della mancanza dell'ombra.
Ma possibile che non si veda nemmeno una traccia dell'ombra? Le irregolarità del terreno l'hanno provvidenzialmente nascosta proprio tutta? E come mai non si vede neppure l'ampia ombra del drappo?
In realtà qualche traccia dell'ombra c'è. Nella foto del saluto, l'ombra della bandiera dovrebbe trovarsi fra quella dell'astronauta e quella del modulo lunare, come nelle altre immagini. Se il terreno fosse pianeggiante, ci aspetteremmo di trovarla grosso modo a metà altezza fra l'ombra di Aldrin e quella del modulo lunare. Ma se il terreno è in pendenza, l'ombra cade altrove. In particolare, se cade in un avvallamento, l'ombra si sposta verso il basso. E in effetti guardando bene si nota una sottile linea scura e irregolare vicino all'ombra delle gambe dell'astronauta: l'ho evidenziata in giallo.
Foto 11. Ecco l'ombra della bandiera.
L'estrema sottigliezza della linea è dovuta al fatto che è vista fortemente di sbieco; anche le gambe dell'astronauta gettano un'ombra in apparenza molto sottile. Figuriamoci quanto può essere larga, vista di sbieco, l'ombra di un'asta di bandiera.
Esaminando una versione ad alta risoluzione della stessa foto, questa linea scura si nota anche meglio:
Foto 12. Un dettaglio della versione ad alta risoluzione di una delle due foto sospette.
Fra l'altro, la linea è proprio nella posizione giusta: è incurvata a sella (proprio come nelle altre foto) ed è leggermente più vicina all'osservatore rispetto a un gruppo di tre rocce facilmente riconoscibili. Ho evidenziato una di queste rocce cerchiandola di rosso nella foto qui sopra.
Le stesse tre rocce sono rilevabili anche nelle altre immagini, ad esempio in questo dettaglio della AS11-40-5905 (foto 9): anche qui le ho cerchiate in rosso.
Foto 13. Dettaglio della AS11-40-5905, con evidenziate tre rocce di riferimento.
La mancanza dell'ombra del drappo dalle foto sospette è spiegata osservando la sua posizione rispetto alle rocce cerchiate in rosso. E' semplicemente fuori dall'inquadratura. Infatti l'inquadratura di entrambe le foto sospette termina, a destra, proprio con una delle rocce cerchiate (quella più a sinistra nella foto 13 qui sopra), e dalle altre foto si vede che rispetto a quella roccia l'ombra dell'asta è parecchio spostata. Si vede meglio in questa foto, in cui ho di nuovo evidenziato in rosso le rocce di riferimento:
Foto 14. Le rocce di riferimento, viste da un'altra angolazione in un dettaglio della foto AS11-37-5480.
Una pignoleria: dico che la roccia che ho cerchiato in rosso nel dettaglio della foto sospetta è la prima da sinistra nel dettaglio della AS11-40-5905 e nella foto qui sopra perché esiste un'altra versione di una delle foto sospette (quella senza saluto) che ha un'inquadratura leggermente più ampia (include anche un bordo, visibile lungo tutto il perimetro dell'immagine, in cui la foto è più scura, forse a causa del telaio che regge la pellicola) e che mostra appunto due delle rocce di riferimento, anziché una come nella versione mostrata sin qui. Ve ne propongo un dettaglio qui sotto a risoluzione assai ridotta:
Foto 15. Un'altra versione della foto sospetta ha un'inquadratura più completa e chiarisce il possibile equivoco delle rocce di riferimento.
Preferisco precisarlo perché senza le informazioni aggiuntive presenti in questa inquadratura allargata è facile confondere le due rocce, che dal punto di vista della foto sospetta sono quasi sovrapposte.
Usando queste rocce di riferimento si può determinare il limite destro della porzione di terreno inquadrata nelle foto sospette e ricostruirne l'estensione nell'altro fotogramma, quello del filmato in 16 mm, che ritrae lo stesso istante e che chiarisce oltre ogni dubbio che l'ombra del drappo è fuori dall'inquadratura:
Foto 16. Ricostruzione approssimativa del limite destro dell'inquadratura nella foto sospetta.
Alcuni lettori hanno ritenuto che il fatto che il drappo della bandiera è uguale nelle due foto sospette fosse una prova del fotomontaggio: sarebbe stata usata la stessa immagine del drappo in entrambe le foto.
Una lettrice, Valentina Rossetti (citata con il suo permesso), ha preparato un'immagine animata (300 K), composta sovrapponendo e alternando le due foto, che mostra chiaramente che la bandiera è effettivamente identica nelle due foto.
Fotomontaggio? No. La bandiera è identica e non si muove perché non deve muoversi, se nessuno la tocca:
Per contro, c'è anche chi argomenta che invece la bandiera "sventola" nelle varie foto. E' un termine ingannevole, dato che suggerisce l'idea che sia mossa dal vento. Ma sulla Luna non c'è atmosfera, appunto, quindi non c'è vento, quindi la bandiere non dovrebbe sventolare, quindi le foto sono false; o almeno così ragionano i complottisti.
In realtà la bandiera non è mossa dal vento: quando si muove, è mossa dagli astronauti nei loro tentativi di piantare l'asta nel terreno. Esaminate i filmati, reperibili online: vi sfido a trovare una sola occasione in cui la bandiera si muove mentre gli astronauti non stanno toccando l'asta che la regge.
Nelle foto, la bandiera dà l'impressione di essere mossa dal vento perché è increspata per le ragioni accennate sopra. Le increspature restano uguali in foto scattate in tempi ravvicinati, cosa fra l'altro praticamente impossibile in un ambiente in cui ci sono aria e vento.
In altre parole, l'ombra c'è, e si vede: basta sapere dove cercarla (non è dove ce l'aspettiamo) e non fidarsi delle versioni a bassa risoluzione delle foto. Ci vuole però una mente attenta e un bel po' di ricerca per arrivare alla soluzione, e non bisogna lasciarsi distrarre dai suggerimenti (o suggestioni) di chi presenta l'interpretazione delle foto.
Questo caso è un classico esempio di come è facile, per un complottista, inventarsi una tesi apparentemente plausibile e, per contro, di come è invece difficile, faticoso e dispendioso smontarla rigorosamente. Il complottista fa la sparata senza doversi preoccupare di verificare date, fatti e luoghi; chi lo smaschera non ha questo lusso.
Certo, volendo essere paranoici, si potrebbe argomentare che l'ombra potrebbe essere stata aggiunta digitalmente a posteriori, per coprire la malefatta originale. E in effetti una delle copie ad alta risoluzione presenti negli archivi Nasa è vistosamente ritoccata digitalmente nel cielo, come segnalato nella prima parte dell'indagine. Tutto questo è sufficiente a dimostrare che le foto sospette sono false? No, perché esiste una spiegazione razionale per l'apparente mancanza dell'ombra.
Insomma, l'ipotesi del falso è una ipotesi estrema da complottisti, contro la quale pesa una mole schiacciante di altre argomentazioni, documentazioni e testimonianze, già accennate altrove nelle pagine del Servizio Antibufala. E l'onere della prova spetta ai complottisti, in quanto sostenitori di un'affermazione straordinaria.
Questa indagine non basterà certo a convincere chi crede che le missioni lunari siano state girate a Hollywood, ma spero sia sufficiente a dare un'informazione più corretta a chi è indeciso. Se un complottista vi addita quelle foto come "prova" delle sue teorie, ora sapete cosa rispondergli: quelle immagini non dimostrano affatto le teorie complottiste, perché hanno una spiegazione alternativa perfettamente sensata e plausibile. Proprio come tutte le altre "prove" sinora presentate dai complottisti.
Se volete divertirvi ancora con le foto dello sbarco sulla Luna, cominciate da qui. E' la scansione integrale delle specifiche tecniche del materiale di ripresa usato dagli astronauti per la missione Apollo 11. I dettagli delle fotocamere Hasselblad e delle pellicole usate sono qui. La serie completa delle foto scattate sulla Luna da Armstrong e Aldrin è qui. Le trascrizioni delle comunicazioni fra Terra e astronauti sono disponibili in un documento PDF da 16 megabyte qui.
Una discussione NASA degli aspetti tecnici e politici della collocazione della bandiera USA sulla Luna è qui. Rivela molti dettagli curiosi, come il fatto che la bandiera è una bandiera standard di nylon, comperata in un grande magazzino (Sears) da una segretaria, e che la NASA aveva pensato di piantare una bandiera delle Nazioni Unite, temendo che la bandiera a stelle e strisce venisse interpretata come un segno di presa di possesso della Luna da parte statunitense, ma la proposta fu osteggiata dal Congresso. Inoltre nota che il diametro dell'asta è circa un pollice (2,5 cm), per cui l'ombra risultante è davvero sottile.
Per quanto riguarda le altre presunte "prove" di falsificazione dei viaggi lunari, date un'occhiata a quest'altro mio articoletto.
Questa indagine antibufala è stata pubblicata inizialmente sotto forma di quiz ad agosto 2003. Per due settimane ho pubblicato soltanto la prima parte, invitando i lettori a trovare la soluzione. Ecco l'elenco di coloro che hanno trovato la risposta giusta (o quasi), spesso offrendo spunti utilissimi per chiarire ulteriormente alcuni dettagli di quest'indagine. Pubblico per intero solo i nomi e cognomi di coloro che mi hanno autorizzato esplicitamente a farlo; ho occultato con asterischi alcune lettere dei nickname quando coincidevano con il nome e cognome.
... nel senso che hanno notato l'avvallamento ma hanno ritenuto che l'ombra fosse completamente occultata dall'avvallamento stesso e non hanno quindi scorto l'ombra dell'asta:
...nel senso che hanno notato non solo l'avvallamento ma anche l'esile ombra dell'asta della bandiera:
Markus ha calcolato lo spostamento delle ombre nell'arco dei 151 minuti: la luna gira su su stessa in 656 ore, e un cerchio misura 360 gradi, per cui il Sole, e quindi l'ombra, si spostano in 2 ore e 31 minuti di (360°/(565h/2.5h)) = 1,59 gradi. A titolo di confronto, sulla Terra le ombre si spostano di un pari angolo in 6 minuti e 20 secondi circa.
Iteki e marco.fa** hanno notato che in entrambe le foto sembra esserci il riflesso della bandiera nella visiera di Aldrin. Il dettaglio, a mio avviso, è troppo minuto per identificarne la natura con certezza, ma se fosse davvero il riflesso della bandiera deporrebbe notevolmente a favore dell'autenticità dell'immagine. Infatti creare un riflesso del genere in un fotomontaggio, tenendo conto della curvatura della superficie della visiera che distorce l'immagine, sarebbe stata un'impresa davvero notevole per le tecnologie dell'epoca.
Metropolis ha invece sollevato una curiosità interessante. Essendo stata piantata così vicino al LEM, è possibile che la bandiera sia stata poi abbattuta dal getto del razzo al momento del decollo. In effetti, la documentazione Nasa solleva lo stesso dubbio: "It is uncertain if the flag remained standing or was blown over by the engine blast when the ascent module took off", ma nota che il filmato del decollo dell'Apollo 14 indica chiaramente che la bandiera di quella missione è rimasta in piedi dopo il decollo.
Robyblade ha un'osservazione acuta: se i complottisti sostengono che si tratta di un fotomontaggio, confermano che le missioni lunari sono avvenute. Altrimenti non ci sarebbe stata ragione di creare il fotomontaggio! "Se fosse, come dicono gli scettici, tutto svolto nel deserto non ci sarebbe stato alcun motivo per ritoccare la foto. Avrebbero potuto fare tutto quello che volevano con la luce (artificiale) sempre adeguata. Perché dunque aggiungere una bandiera in una foto?".
Massimo Ferr**** mi segnala una pagina di Clavius.org che si occupa brillantemente (in inglese) dell'ombra della bandiera, delle "prove" dei complottisti che argomentano che le ombre degli astronauti sono di altezze diverse e quindi realizzate in studio. Più in generale, l'intero sito Clavius.org è un'ottima controanalisi delle ipotesi di complotto lunari.
Ringrazio Rodri per aver controllato e aggiornato i link ai filmati Nasa, diventati obsoleti a tre anni dalla pubblicazione iniziale di questo mio articolo.
Pasquale.lin e Nazareno.m***o hanno trovato un articolo di Newton che cita un'analisi di queste foto (e di moltre altre presunte "prove" di complotto) fatta da un astronomo americano, Jim Scotti. L'articolo dice, a proposito della bandiera e della sua ombra mancante, che
"Aldrin e Armstrong sono scesi dal Lem circa otto ore dopo l'allunaggio, che avvenne quando il Sole era già basso (circa 16 gradi sopra l'orizzonte). In queste condizioni un'ombra di un metro e ottanta sarebbe stata lunga circa 6,4 metri."
La mia trigonometria è troppo arrugginita per verificare i suoi calcoli, ma è fuori di dubbio che le ombre in tutte le foto siano lunghissime. Comunque sia, l'astronomo commette un'imprecisione, o forse è un errore di traduzione, quando parla di "già basso". Sembra che intenda dire che la giornata lunare stesse volgendo al termine, ma in realtà era soltanto all'inizio (sarebbe stato stupido arrivare sulla Luna al tramonto, col rischio di trovarsi al buio in caso di ritardo).
L'articolo contiene anche un'altra affermazione stravagante:
"La foto è tagliata: nell'originale lontano, alla destra dell'astronauta, si vede effettivamente l'ombra della bandiera. La superficie lunare è ondulata, quindi non è semplice vedere l'ombra dell'asta, ma c'è anch'essa."
Che cosa sia un "originale lontano" lo sa solo il traduttore che si è inventato questa stupidaggine (o forse, come nota sforacchioni2000, si intendeva "nell'originale, lontano, alla destra dell'astronauta..."), ma la cosa che mi lascia più perplesso è l'affermazione che esista una versione di questa foto con un'inquadratura più larga.
Ho scritto ai responsabili degli archivi NASA per verificare quest'affermazione, e il 9 settembre 2003 ho ricevuto la smentita di Dave Williams, del NASA Goddard Spaceflight Center: l'immagine disponibile qui, per intenderci quella che mostra un leggero bordo supplementare più scuro, è l'inquadratura assolutamente completa. Non esiste dunque alcuna versione con un'inquadratura più ampia. Williams conferma inoltre che l'ombra dell'asta è parzialmente visibile: "The shadow of the flag itself is not visible even on the full frame, although part of the pole shadow can be made out along the ground."
Williams, infine, conferma che l'immagine pubblicata sul sito è ritoccata, nel senso che il cielo è stato ripulito in quanto la pellicola scansionata (che non è l'originale scattato sulla Luna, ma una copia) era sbiadita e molto graffiata: "the black background of the image was retouched - it was apparently brownish and covered with scratches". Per ulteriori dettagli sugli altri veri ritocchi, ammessi dalla NASA, leggete più sotto.
A febbraio 2003, Raitre ha trasmesso un programma (Enigma) sui misteri delle prime missioni spaziali, che tra altri mille dubbi (peraltro assai familiari a chi si occupa di bufale lunari) sollevava anche quello delle foto con l'astronauta di fianco alla bandiera. Giulio Forti, direttore della rivista fotografica Reflex e ospite della trasmissione, disse che la NASA avrebbe ammesso che quella era una foto posticcia fatta successivamente, forse perché sulla Luna si erano dimenticati di fare una foto con l'astronauta vicino alla bandiera. Le sue parole esatte sono:
"Diciamo che questa qui forse è l'unica foto che la NASA ha ammesso tra i denti di non essere assolutamente vera. La storia già di allora diceva che si erano dimenticati di fare questa fotografia e quindi questa... [interruzione del presentatore] la bandiera fu applicata successivamente, il che è probabile, è fattibile. La cosa che è curiosa è che nelle stampe cartacee si nota di più, la bandiera appare più nitida di quanto non sia l'astronauta; e seconda cosa, l'astronauta sta in una posizione diversa rispetto ...[interruzione del presentatore] sta più vicino alla macchina di ripresa. [interruzione del presentatore] Sì, lui sta guardando il nulla e la bandiera è qui".
Ringrazio un lettore, rixx, che mi ha gentilmente inviato una registrazione digitale della trasmissione.
Giulio Forti si assume naturalmente la responsabilità delle proprie affermazioni. Il fatto è che non ho trovato alcuna traccia di questa ipotetica smentita NASA di cui parla Forti. Se qualcuno ne sa di più, ovviamente, mi scriva al solito indirizzo (topone@pobox.com).
Aggiornamento (2011/08/17): A settembre del 2010 ho contattato Giulio Forti, che mi ha chiarito che stava riferendo una diceria che non condivide. Maggiori dettagli sono disponibili qui su Complottilunari.info.
La foto della bandiera è dunque scagionata, ma va detto che comunque gli archivi Internet della NASA contengono numerose foto ritoccate digitalmente.
Per esempio, se guardate la foto pubblicata qui e riportata qui sotto, noterete che le orme degli astronauti intorno al supporto della telecamera, in alto a destra, sono stranamente ripetute.
Foto 17 (S69-40308). Tracce di fotoritocco negli archivi NASA.
In pratica, sembra proprio che qualcuno abbia copiato una porzione dell'immagine e l'abbia incollata in posizione leggermente spostata, come si fa spesso nel fotoritocco digitale per coprire un dettaglio sgradito o un'imperfezione della foto. Il ritocco digitale è ancora più evidente se si esaminano le versioni a risoluzione maggiore (qui) e ad altissima risoluzione (qui). Si notano persino particelle di polvere presenti sulla pellicola scandita che sono state copiate e incollate.
Foto 18. Dettaglio dell'immagine S69-40308. Al centro, le zone con segni di ritocco.
Foto 19. Ulteriore dettaglio delle ripetizioni presenti nella versione ad alta risoluzione del fotogramma S69-40308.
Prima che interpretiate questa come una "prova" del fatto che la NASA fa fotomontaggi per abitudine e nasconde chissà cosa, chiarisco subito che si tratta di ritocchi digitali effettuati su scansioni di copie danneggiate, al solo scopo di ripulirle, non di ingannare.
Infatti come è emerso dai miei contatti citati sopra con Dave Williams del NASA Goddard Spaceflight Center a settembre 2003, molte delle scansioni disponibili su Internet non sono scansioni dirette dei preziosissimi originali: sono scansioni di copie di copie di copie, le cui pellicole, nell'arco degli anni, sono sbiadite e hanno subito danni vistosi a furia di essere maneggiate.
Le scansioni sono state effettuate partendo talvolta da copie differenti, per cui capita di trovare versioni differenti della medesima immagine. Il fotogramma ritoccato è infatti disponibile anche in versione non ritoccata qui, come mostrato qui sotto:
Foto 20. Il fotogramma non ritoccato, tratto dall'Apollo Lunar Surface Journal.
Foto 21. La versione non ritoccata (a sinistra) a confronto con la versione ritoccata (a destra, ridimensionata e corretta nel colore per facilitare il confronto).
Insomma, il ritocco digitale è stato effettuato soltanto per correggere questi danni. Purtroppo il fatto non è segnalato, e questo può indurre i fanatici della cospirazione a indicare quelle foto come "prove" che la NASA sta barando.