Mettervi in condizioni di inviare un messaggio a qualunque utente di Internet (e anche di altre reti) e di dialogare in tempo reale con utenti ai quattro angoli del mondo.
Un account su Internet, carta e penna per gli appunti, e un muro contro cui battere la testa quando le cose si fanno complicate.
Una delle attività più interessanti e al tempo stesso facili (almeno per gli standard di difficoltà di Internet) è lo scambio di messaggi di posta elettronica (o e-mail) con altri utenti, per diletto o per lavoro. Questo strumento vi consente di comunicare con qualsiasi altro utente in tempi brevissimi e a costi incredibilmente modesti e soprattutto indipendenti dalla distanza fra mittente e destinatario. Vedremo poi che esiste anche la possibilità di dialogare con un altro utente "in diretta", digitando a turno domande e risposte, e anche di allargare la conversazione ad un grande gruppo di utenti, riunendo persone dei cinque continenti. Altro che le chat line del famigerato prefisso telefonico 144...
La posta elettronica ha due vantaggi fondamentali rispetto alla posta ordinaria: tanto per cominciare, come ho già detto, è enormemente più veloce. Un altro suo vantaggio meno evidente è che è possibile usarla anche per consultare database e archivi di file in giro per il mondo. Alcuni aspetti dell'e-mail la rendono vantaggiosa anche nei confronti del telefono: potete mandare un messaggio in qualsiasi momento del giorno (e soprattutto della notte), e il destinatario ha la possibilità di rispondere quando gli va, senza l'assillo degli squilli e degli scatti. Ma soprattutto è il costo che è nettamente inferiore ad una telefonata, soprattutto se dovete comunicare con persone in paesi lontani.
Su un piano più strettamente informatico, la posta elettronica è anche il vostro salvagente quando navigate su Internet e non sapete che pesci pigliare per risolvere un problema. Provate a mandare un messaggio di aiuto e vedrete quanti utenti vi risponderanno.
Nota: Non abusate però della cortesia degli utenti Internet facendo domande alle quali trovereste facilmente la soluzione nella normale documentazione. Ad esempio, non chiedete su Internet come si formatta un dischetto sotto Windows, perché sicuramente la risposta che otterrete è un laconico RTFM, dove le lettere stanno per l'inglese Read the F...ing Manual, cioè "leggiti il benedetto (eufemismo) manuale".
Il rovescio della medaglia è che la posta elettronica è impersonale. Tanto per cominciare, non potete firmare un messaggio con il solito scarabocchio come fate con una lettera di carta (a dire il vero esistono delle tecniche per la cosiddetta "firma elettronica", ma è una lunga storia che non penso vi interessi in questo momento). Inoltre il testo del messaggio arriva sotto forma di caratteri da computer: niente font particolari, niente di personalizzabile (salvo anche qui ricorrere ad espedienti complicatissimi). Oltretutto nella comunicazione via computer mancano le espressioni, le intonazioni della voce e le pause nel parlato che hanno un ruolo fondamentale nella comunicazione verbale. E' quindi facilissimo fraintendere ed essere fraintesi in un messaggio di posta elettronica. A questo possiamo porre in parte rimedio con le ciberfacce, che avremo occasione di incontrare più avanti.
In ogni caso, se il vostro obiettivo è di fare conversazione informale con gente di tutto il mondo e magari prendere contatto con qualche software house americana senza spendere cifre da capogiro in telefonate, la posta elettronica è quel che fa per voi.
Nota: Come per molte altre parole nell'informatica italiana, per e-mail non esiste uno standard ufficiale per decidere se sia femminile o maschile. Per ogni utente che usa questo termine al maschile ce n'è sicuramente un altro che lo usa al femminile, e vice versa. Propongo questo compromesso antisessista: il singolo messaggio è maschile (io mando a Piera un e-mail), ma la posta elettronica nel suo complesso, come concetto, è femminile. Se vi sembra stravagante, pensate a come si comporta in italiano la banale parola uovo.
Il procedimento, almeno a parole, non potrebbe essere più semplice. Vi collegate al service provider e usate la sua funzione di invio messaggi, scrivendo il testo del messaggio ed indicando l'indirizzo del destinatario, esattamente come se doveste inviare una tradizionale lettera su carta. Non appena terminate di scrivere la lettera, ne confermate il contenuto dopo un'ultima controllatina e la spedite. In pochi secondi, o in pochi minuti (al massimo qualche ora se siete iellati ed incappate in un ingorgo elettronico), il messaggio arriva a destinazione.
Purtroppo c'è un "ma", ed è anche grosso come una casa. Eccolo qui:
Ma dovete stare attenti a non fare il minimo errore, altrimenti il vostro messaggio non arriverà mai a destinazione.
Internet infatti esige che l'indirizzo del destinatario sia indicato in modo esatto e secondo criteri piuttosto particolari; non ha neppure un briciolo della tolleranza tipica del buon portalettere medio.
Nota: Gli utenti del sistema operativo Unix che usano delle workstation dispongono di programmi specifici per questo ambiente e usano procedure molto diverse da quelle descritte qui. In genere le macchine Unix hanno a disposizione dei programmi di gestione della posta elettonica, denominati mailer, che sono quasi tutti gratuiti e di dominio pubblico, come mail, elm, pine e mh. Questa nota serve solo per farvi sapere che cosa sono e come si chiamano onde evitare figuracce quando qualcuno ve ne parla.
I dettagli della procedura di invio della posta elettronica variano a seconda del service provider che avete scelto di utilizzare, ma ci sono alcuni concetti di base che sono costanti.
Indubbiamente dovete accedere ad un menu che consenta l'invio di posta su Internet. Dovrete poi specificare, altrettanto ovviamente, l'indirizzo del destinatario, e il subject (cioè l'argomento) del messaggio. La sequenza esatta in cui vengono chieste queste tre informazioni varia da service provider a service provider.
Tutto qui? Ahimè no, non sempre. Concettualmente l'invio di un e-mail si limita a questi semplici passi, ma come dicevo ci possono essere delle complicazioni (anzi, dato che ci sono di mezzo dei computer, forse ci devono essere). Nella maggior parte dei casi, comunque, se avete digitato tutto correttamente il messaggio arriva a destinazione. Vedremo quali sono queste complicazioni nella sezione Pericoli in agguato.
A prima vista ricevere la posta elettronica sembrerebbe essere una cosa totalmente passiva e quindi non dovrebbe richiedere molto sforzo da parte vostra. Come capita spesso su Internet, quello che è ovvio nel mondo reale non sempre lo è nel ciberspazio: infatti bisogna imparare a leggere la posta, e soprattutto come rispondere quando occorre.
Quando vi collegate al vostro service provider venite informati dell'eventuale presenza di messaggi per voi. E' perfettamente possibile che vi arrivi un messaggio durante un collegamento: in genere ne verrete allertati immediatamente. Quando sapete che c'è posta per voi, accedete alla funzione di lettura dell'e-mail predisposta dal vostro service provider e seguite i comandi che quest'ultimo vi suggerisce.
Vi conviene attivare la funzione di cattura delle schermate del vostro programma per telecomunicazioni, in modo da poter conservare il messaggio e leggerlo con calma alla fine del collegamento: comunque i messaggi normalmente vengono conservati sul computer del service provider per qualche giorno anche dopo che li avete letti.
La posta su Internet ha un aspetto un po' diverso da quello della posta di un BBS: il concetto è lo stesso, ma la versione Internet ha un'intestazione chilometrica ed apparentemente incomprensibile, resa necessaria dalla struttura della rete.
Sapendola leggere, potete capire che strada ha fatto il messaggio per arrivare a destinazione.
From ammi.mclink.it!fnalnd.fnal.gov!fnalv.fnal.gov!"fnal26::gianini" Mon Jun 27
18:13:51 1994 remote from ax433
Received: from ammi.mclink.it by ax433.mclink.it id aa24325; 27 Jun 94
18:13 CEST
Received: from fnalnd.fnal.gov by ammi.mclink.it id aa08124; 27 Jun 94
18:13 CEST
Date: Mon, 27 Jun 1994 11:13:10 -0500 (CDT)
From: Gabriele Gianini <<"FNAL26::GIANINI"@FNALV.FNAL.GOV>
To: MC5424@mclink.it
X-Vmsmail-To: FNALV::SMTP%"MC5424@mclink.it"
X-Vmsmail-Cc: GIANINI
Message-Id: <940627111310.2122d11a@FNALV.FNAL.GOV>
Subject: RE: Attivissimo
Ciao,
messaggio ricevuto, in duplice copia.
All the best.
Saluti a Elena.
Gabriele
Noterete senza dubbio che l'intestazione è di gran lunga più prolissa del messaggio vero e proprio. Per quanto vi possa sembrare strano adesso, su Internet è sempre così, e dopo un po' vi abituerete.
Gli indirizzi Internet sono, l'avrete notato, dei veri scioglilingua molto difficili da mandare a memoria ed altrettanto impegnativi quando si tratta di digitarli correttamente. Per fortuna esiste una scorciatoia quando volete rispondere ad un messaggio. In genere infatti è sufficiente usare la funzione di risposta prevista dal service provider e l'indirizzo del vostro corrispondente viene generato automaticamente. A questo punto procedete come se doveste fare un normale invio di un messaggio.
Anche se è probabile che inizialmente avrete poca posta da smistare, tenete presente che entro pochi giorni avrete fatto talmente tanti incontri interessanti che leggere e rispondere alla posta durante un collegamento diventerà economicamente doloroso. Per risolvere questa bega ci sono dei programmi di gestione della posta che collaborano con il software del service provider per permettervi di leggere la posta al termine del collegamento telefonico: si chiamano offline reader.
Un offline reader per Internet può essere in genere del tipo usato per la stessa funzione sui BBS (più che altro dipende dai servizi messi a disposizione dal vostro service provider). Un ottimo esempio è BlueWave, uno dei più diffusi offline reader shareware. Il procedimento è relativamente semplice: dite al computer del service provider di preparare la vostra posta in un "pacchetto", cioè un unico file compresso in un particolare formato detto QWK, e lo prelevate con un download normale. Terminato il collegamento, date questo file in pasto al vostro offline reader, che lo scompatta e vi permette di leggere con tutta calma i messaggi che avete ricevuto. Lo stesso programma vi permette poi di rispondere alla posta, preparando tutte le risposte prima del collegamento telefonico e comprimendole in un unico file (anch'esso in un formato simile al QWK, ma di nome REP) che provvedete ad inviare con un upload al computer del service provider; lì viene scompattato estraendone i singoli messaggi, che vengono poi spediti automaticamente ai rispettivi destinatari.
Usare un offline reader richiede un attimo di pazienza e collaborazione all'inizio, quando si tratta di convincere a cooperare il vostro programma e quello del service provider, ma vi assicuro che ne vale la pena. Oltre a contenere i costi telefonici, un offline reader vi permette di quotare (cioè citare) con estrema facilità dei brani dei messaggi che vi sono stati inviati, consentendovi di mantenere più agevolmente il filo del discorso.
Esiste anche l'offline reader "dei poveri" (anche se sarebbe più corretto chiamarlo l'offline reader dei taccagni, dato che acquistare un offline reader shareware costa meno di cinquantamila lire). Basta attivare la funzione di cattura delle schermate del programma di telecomunicazione prima di iniziare a leggere la posta, e lasciare che i messaggi scorrano sullo schermo, senza fermarsi a leggerli durante il collegamento. Potrete leggerli con calma dal file generato da questa cattura a collegamento terminato.
Analogamente, potete preparare la risposta ad un messaggio in un file di testo (ad esempio con il Blocco Note di Windows) e poi inviarlo al service provider durante il collegamento. E' meglio che niente, ma è comunque parecchio scomodo, dato che bisogna creare un file distinto per ogni messaggio da inviare al service provider.
Fin qui vi ho spiegato, almeno negli aspetti teorici, come si invia e si riceve un messaggio elettronico. Sapete già che quando attivate un abbonamento ad un service provider ed arrivate su Internet vi vengono assegnati un nome ed un indirizzo elettronico. Per mandare un e-mail bisogna logicamente conoscere l'indirizzo esatto del destinatario. Sorge spontanea un'innocente domanda: come facciamo a sapere l'indirizzo di un utente al quale vogliamo mandare un messaggio?
Lo so che può sembrare ridicolo, ma la risposta è questa: gli si telefona oppure gli si manda una lettera e glielo si chiede. Purtroppo su Internet non esiste l'equivalente di una guida del telefono, anche se molti valorosi volontari stanno compiendo grandi sforzi in tal senso, e quindi non è possibile cercare nelle Pagine Gialle di tutto il mondo. Esistono degli elenchi di indirizzi di alcuni settori, ma sono incompleti e tendono a diventare obsoleti in pochissimi giorni. Non c'è niente da fare: Internet è troppo vasta e mutevole per essere domata.
Su Internet ognuno è libero di prendersi il nome che desidera e di "abitare" presso il service provider che più gli aggrada, creando di conseguenza indirizzi dall'aria molto enigmatica e stravagante. Ad esempio, io potrei avere come indirizzo un banale paoloatt@galactica.it oppure un più cinefilo darth.vader@deathstar.empire.org.
Questo non vuol dire che il caos si sia impadronito totalmente di Internet. A dire il vero, infatti, alcune regole in questo settore ci sono.
Certo, la scelta del nome d'utente è in genere libera, a meno che esista già nel vostro nodo qualcuno con il nome che volevate usare e a meno che il service provider abbia delle norme di assegnazione dei nomi (come ad esempio avviene su MC-Link).
La parte dell'indirizzo a destra della chiocciolina, invece, segue delle regole piuttosto ferree (anche se le eccezioni sono abbondanti). Il nome del nodo è composto da varie sezioni, sempre separate da punti: la sezione più importante è l'ultima, costituita da due o tre lettere, e serve per indicare il tipo del nodo. Tecnicamente parlando si chiama zona (zone in inglese). Quasi tutti i nodi negli Stati Uniti hanno un nome di zona a tre lettere, assegnato secondo le seguenti categorie:
com: Siti commerciali
Il resto del mondo invece tende ad usare nomi di zona a due lettere che indichino la regione geografica in cui si trova il sito. Con poche eccezioni, le due lettere identificano il paese dove risiede il sito: ad esempio, it è il nome di zona per l'Italia.
La penultima parte del nome del sito in genere indica in dettaglio l'organizzazione che gestisce il nodo Internet, e la terzultima (se esiste) indica il nome dello specifico computer all'interno di tale organizzazione.
Per esempio, il nome info.cern.ch identifica un sito in Svizzera (le lettere ch), l'organizzazione CERN (Consiglio Europeo per le Ricerche Nucleari) e il computer o la sezione del computer del CERN che risponde alla vostra interrogazione.
Questa breve divagazione vi permette di avere un'idea sul significato dei nomi dei nodi e quindi di orientarvi nella ricerca di un indirizzo.
Esiste la possibilità di risparmiarsi parecchia fatica usando il comando ping per verificare la correttezza di un indirizzo: per essere precisi, ping vi permette di stabilire se esiste o no un sito Internet avente un determinato nome. Se vi accingete a mandare il vostro primo messaggio ad un utente e sbagliate l'indirizzo, tutta la vostra fatica nel comporre l'e-mail va persa (o al massimo vi viene restituita all'interno di un intricatissimo messaggio d'errore).
Conviene quindi provare prima di tutto se l'indirizzo del destinatario è giusto, ed è a questo che serve ping. Dando questo comando, Internet va a verificare se è possibile stabilire una connessione fra voi e il computer che avete specificato nell'indirizzo, e soprattutto verifica se quel computer esiste. Se la verifica ha successo, sapete che la parte di destra dell'indirizzo del destinatario è esatta.
Un altro vantaggio di ping rispetto all'invio puro e semplice di un e-mail è che il tempo di risposta è nettamente inferiore con ping che con un messaggio: in pratica sapete entro pochi secondi se l'indirizzo del sito è giusto o no. Inoltre ping vi fornisce varie informazioni sul tempo di percorrenza della vostra richiesta di informazioni su Internet.
Fin qui abbiamo visto come possiamo verificare l'esistenza di un sito su Internet: adesso dobbiamo controllare che la parte di sinistra dell'indirizzo, cioè il nome dell'utente, sia giusta. Per questo esiste il comando finger, che restituisce varie informazioni sugli utenti di un sito e, se desiderato, anche sul singolo utente. Ovviamente il primo dato utile è l'esistenza o meno di un utente con il nome indicato sul sito che avete specificato nel comando, ma insieme a quest'informazione finger offre anche la possibilità di sapere se l'utente è collegato a Internet in quel momento, e questo è molto utile se dovete stabilire una sessione di dialogo interattivo con talk (di cui parleremo tra poco).
Oltre a queste informazioni, finger può a volte fornire degli altri dettagli sull'utente interrogato: questo dipende dalla disponibilità del singolo utente, che può redigere un file di testo di nome .project (con il punto davanti) la cui prima riga verrà visualizzata sullo schermo di chiunque gli mandi un finger. Se avete in mente qualcosa di più lungo di una riga (ad esempio la storia della vostra vita) e ritenete che possa essere interessante per chi vi interpella con finger, potete scrivere un file (in genere di nome .plan), il cui intero contenuto verrà visualizzato sullo schermo dell'interpellante.
Questo sistema viene anche usato da alcuni nodi di Internet per diffondere informazioni: un classico esempio è la NASA, che offre un notiziario molto aggiornato a chiunque faccia finger su un certo indirizzo (ne vedremo il contenuto nella sezione Mettiamo il tutto in pratica). Un altro esempio più frivolo è quello della macchinetta per la Coca-Cola collegata a Internet (è uno scherzo da informatici, ovviamente, ma vale la pena di provarla).
Un altro dei vantaggi di finger è che permette di trovare il nome esatto di un'utenza digitandone solo una parte: ad esempio, se non siete sicuri se il vostro corrispondente Mario Rossi sia presente sul nodo come mario@brallo.home.it o come rossi@brallo.home.it potete dare il comando finger seguito da rossi per ottenere un elenco di tutti gli utenti il cui vero nome (registrato nel file delle password di quel sito) è Rossi.
Un altro modo efficace di usare finger consiste nell'evitare di digitare il nome dell'utente: ad esempio, finger @brallo.home.it produce l'elenco di tutti gli utenti attivi in quel momento (attenzione: non di tutti quelli abilitati, ma solo di quelli in uso), con nomi e cognomi.
Nota: il formato del comando finger varia fortemente da sito a sito: pertanto non è detto che otteniate tutte le informazioni che ho citato prima. Inoltre alcuni service provider non consentono di scrivere i file .plan e .project.
Uno dei problemi più frequenti negli indirizzi su Internet è il piccolo errore di trascrizione. Capita spesso, quando qualcuno vi comunica il suo indirizzo, che nel dettare o nel ricopiare si introduca qualche svista (del tipo julian.premdergast al posto di julian.prendergast). Anche le pubblicità delle ditte che reclamizzano il proprio indirizzo Internet sui giornali specializzati possono incappare in errori di composizione.
Se sapete con certezza come si chiama il nodo sul quale risiede l'utente al quale volete inviare un messaggio, potete provare a mandare un messaggio ad un utente speciale: il postmaster. Ogni nodo Internet ne ha uno, che in genere è un gestore di sistema (sysop) oberato di altre cose da fare: abbiatene quindi compassione e disturbatelo solo se strettamente necessario. Se proprio non riuscite a risolvere la grana, potete inviargli una richiesta di aiuto chiedendogli di verificare se il vostro corrispondente ha un'utenza sul suo nodo. Ad esempio, se volete informazioni sull'esistenza di un utente del nodo world.std.com, indirizzate un messaggio a postmaster@world.std.com e date il vero nome e cognome dell'utente che cercate.
Il comando whois (che significa "chi è") non è disponibile su tutti i service provider, anche se è possibile collegarsi ad altri computer di Internet per raggiungerne uno che permetta di usare questa funzione.
In linea di principio, whois dovrebbe permettervi di consultare un grande database degli utenti di Internet, ma le cose non sono semplici come potrebbero sembrare. La sintassi è semplice: basta digitare whois seguito dal presunto nome dell'utente per avere informazioni su tutti gli utenti di Internet che hanno quel nome. Il guaio è che il database di whois è stato trasferito qualche anno fa, e la maggior parte dei siti che offre il comando whois non è ancora aggiornato in modo da utilizzare questo database nella sua nuova ubicazione. Non aspettatevi quindi di trovare sicuramente tutti gli utenti di Internet, anche se vale comunque la pena di fare qualche esperimento, provando magari a collegarvi a vari computer di Internet che offrono whois. L'ideale è collegarsi a quello su cui presumete che risieda l'utente che state cercando.
Non tutti i service provider offrono accesso a questo servizio (anche se potete comunque raggiungerlo con il comando telnet che vedremo in dettaglio negli Incontri che seguono). Se però chi vi fornisce accesso a Internet vi consente di usare Hytelnet, potete sfruttare questa funzione per ricercare gli indirizzi telematici di moltissime università, biblioteche e organizzazioni di ogni sorta.
Il vero scopo di Hytelnet non è in effetti quello di farvi semplicemente sapere l'indirizzo dell'organizzazione che state cercando: in realtà Hytelnet serve per accedere direttamente (con il telnet di cui ho appena accennato) ai vari nodi Internet di quell'organizzazione. Ma nel particolare frangente in cui occorre trovare un indirizzo per poter spedire un e-mail, Hytelnet può rivelarsi una risorsa preziosa anche in questo senso.
Hytelnet è in sostanza un sistema a menu, organizzato per settori di interesse, aree geografiche o argomenti, che vi permette di localizzare un indirizzo in base al settore a cui appartiene il proprietario di tale indirizzo, usando come criterio di ricerca dei nomi reali invece degli astrusi criteri di indirizzamento Internet. Ad esempio, il menu principale di Hytelnet vi offre in genere (fra le altre opzioni) la scelta fra le università del mondo ripartite per area geografica: scegliendo una di queste aree Hytelnet vi propone un sotto-menu che elenca i nomi reali (non gli indirizzi telematici) delle università di quell'area. Selezionando il nome di un'università vi vengono restituiti tutti gli indirizzi Internet che fanno capo a quell'università.
Possibile che non esista un modo sensato di porre ordine a questo caos di indirizzi, magari fornendo un sistema di indirizzamento meno arcano di quello normale di Internet? Non siete senz'altro i primi a chiedervelo. Esistono infatti vari tentativi, eseguiti da varie organizzazioni di standardizzazione (ISO in prima fila), per definire un modello standard per creare delle "Pagine Gialle elettroniche" di tutti gli utenti Internet. Certo, catalogare venti milioni di utenti non è un gioco da ragazzi, ma dato che le società telefoniche nazionali (tipo la SIP, per intenderci) ci riescono, perché non provarci su Internet?
E' per questo che ogni tanto vengono emanati degli standard per la definizione degli indirizzi telematici. Il guaio è che essendo preparati da farraginosi comitati di standardizzazione, questi standard tendono immancabilmente ad essere obsoleti, eccessivamente complessi e insufficienti prima ancora di essere introdotti, con la conseguenza che gli utenti di Internet si rifiutano di usarli. Questo è successo ad esempio per lo standard X.400, che purtroppo benché fosse tecnicamente pregevole non ha avuto grande riscontro a causa della sua complessità.
Le cose stanno andando meglio con il nuovo standard, denominato X.500. In soldoni, questo standard organizza i dati come se fossero raccolti in volumi, ciascuno dei quali si riferisce ad una sezione di Internet (un'organizzazione, una città o un continente). Questo servizio è in genere interattivo, nel senso che si digitano le informazioni note (tipo il nome della persona e magari l'organizzazione per cui lavora) e si ottiene un elenco dei nomi degli account che soddisfano il criterio di ricerca digitato.
Il servizio X.500 più diffuso si chiama fred. Difficilmente sarà fornito dal vostro service provider, ma potete sempre raggiungere (con il solito telnet) un sito che lo offra: ad esempio wp.psi.com oppure wp1.psi.net. La sintassi non è delle più facili, ma potete sempre chiedere aiuto digitando help oppure ottenere il manuale digitando (guarda caso) manual.
Attualmente la rosa delle organizzazioni che aderisce allo standard X.500 è relativamente ristretta, anche se in effetti dipende da chi state cercando: può darsi che per voi avere accesso a tutti gli utenti Internet della Apple, della AT&T, della Kodak, della Hewlett-Packard e di gran parte delle università americane sia sufficiente. Anche qui, pertanto, non aspettatevi di andare a colpo sicuro. Come al solito, su Internet occorre procedere provando vari approcci fino a trovare quello giusto.
Una delle funzioni interessanti di fred è che in genere elenca anche i numeri di telefono ai quali ci si può rivolgere per saperne di più: questo può essere utile come soluzione estrema quando i mezzi telematici non riescono a raggiungere l'obiettivo.
Il servizio fred è comunque ancora in fasce, e come molti bambini piccoli tende a fare i capricci. E' molto facile imbattersi in messaggi di errore a metà fra l'ironico e il dispettoso come questo:
*** Service error: Unwilling to perform ***
Ho già detto che Internet è un ambiente piuttosto informale anche per gli standard piuttosto liberali delle reti telematiche non professionali. Questo induce spesso a pensare che su Internet si sia liberi di fare quel che si vuole. Non è strettamente vero: ci sono delle restrizioni che variano da zona a zona.
Le regole più severe sono quelle dell'NSFNET (l'ente governativo che gestisce la porzione primaria di Internet in America), secondo le quali è bandita ogni attività commerciale. Altre zone di Internet sono gestite da operatori commerciali, che impongono minori restrizioni. In ogni caso, qualsiasi gestore sul quale transita il vostro traffico ha il diritto di buttarvi fuori ed impedirvi di usare le sue risorse se ritiene che il vostro comportamento sia lesivo, offensivo o illegale. Vale sempre il criterio che dovete uniformarvi alle norme del sito più restrittivo che utilizzate: ad esempio, se siete residenti in un sito poco restrittivo ma vi collegate ad un sito dove le regole sono più rigide, dovete rispettare le norme di quest'ultimo; se invece la vostra utenza è soggetta a criteri severi e vi collegate ad un nodo più libero, dovete cionondimeno attenervi alle norme della vostra utenza. E' ovvio che non sempre è possibile sapere per quali aree transita la propria posta, e quindi esiste una certa tolleranza, ma è meglio non abusarne.
Quando pensiamo al concetto di violare la legge tramite Internet è facile avere in mente la pirateria cibernetica di codici di accesso, password rubate e cose di questo tipo. Comportamenti di questo genere sono illegali praticamente in tutto il mondo e quindi siete vivamente pregati di evitarli.
Ci sono però casi meno appariscenti, dove ciò che è lecito in un paese non lo è in un altro. Lasciamo stare la pornografia (dilagante su Internet), che è tollerata in molti paesi ma fortemente repressa in altri (in Inghilterra, ad esempio): consideriamo invece le libertà personali. Molti paesi dell'Estremo Oriente (Cina, Singapore, e parecchi altri) hanno un criterio diverso da quello occidentale in fatto di diritto all'informazione: quando mandate e-mail da quelle parti, se vi capita, state attenti a quello che dite ad esempio sulla situazione interna del paese del vostro corrispondente: potreste facilmente metterlo nei guai con commenti o informazioni che da noi sono del tutto innocenti ma che a casa sua sono considerati "sovversivi".
Senza andare così lontano, tenete presente che ogni messaggio di ogni utente di Internet può, in linea di principio, essere letto da milioni di utenti (se è abbastanza interessante): questo vuol dire che ognuno di noi è potenzialmente più potente (o pericoloso) di tutti i mass-media commerciali o statali messi insieme, e questo a volte non piace o crea imbarazzo fra i governi.
E' capitato, ad esempio, che nel tranquillo Canada fosse stato emesso un provvedimento legale per imporre il silenzio stampa su un fatto criminoso, per non influenzare le giurie, e che dagli Stati Uniti filtrassero comunque tutte le informazioni sulla faccenda tramite Internet, con ovvie conseguenze ed imbarazzi diplomatici.
Per sua natura, Internet trasporta la posta elettronica lungo percorsi estremamente complessi e ricchi di tappe intermedie. Inoltre i dati contenuti nei messaggi vengono trasmessi in chiaro, senza alcuna forma di codifica, così come li avete digitati. Questo significa che in teoria i vostri messaggi potrebbero essere letti da chiunque lungo il percorso (oltre al destinatario legittimo).Esiste inoltre il rischio di sbagliare l'indirizzo del destinatario e mandare involontariamente un messaggio privato ad un utente che non c'entra nulla o (con comandi appositi) a tutti gli utenti di Internet. L'imbarazzo che ne può conseguire dipende ovviamente dal contenuto del messaggio.
Vi conviene pertanto prendere l'abitudine di scrivere i vostri messaggi come se dovessero essere a disposizione di tutti per la lettura. La buona creanza impone logicamente che si sia cortesi, ma soprattutto occorre tenere presente che non conviene usare Internet come canale per inviare informazioni confidenziali, come il nome dell'amante del direttore o il vostro numero di carta di credito. Scrivete immaginando che il vostro messaggio debba essere appeso in una bacheca, alla vista di tutti. Qualsiasi cosa non vorreste vedere appesa in bacheca non va scritta su Internet.
Capita però a volte di aver bisogno di inviare dati di natura perlomeno riservata, o che dia fastidio sapere che un sacco di gente può leggere quello che si sta scrivendo. Per queste cose esiste la crittografia, che permette di codificare i messaggi in modo che solo il destinatario possa decodificarli e quindi leggerli.
Per il momento non esiste un vero e proprio standard per la crittografia su Internet, ma si sta gradatamente affermando il sistema PGP, dalle iniziali di Pretty Good Privacy, cioè "riservatezza abbastanza tosta".
L'uso di PGP richiede che il vostro service provider sia predisposto ed abbia la sua parte del programma di gestione. Non è certo una questione di costi, dato che PGP è gratuito e si trova un po' ovunque su Internet: l'importante è riuscire a convincere il service provider a collaborare ed installarlo.
Esiste inoltre una sorta di crittografia molto modesta, di nome rot13, che in sostanza consiste nel convertire ciascuna lettera di un messaggio in un'altra secondo uno schema reso noto a tutti gli utenti. Questo ovviamente significa che il messaggio è sì crittografato ma è comunque leggibile da tutti.
Quale potrà mai essere lo scopo di codificare un messaggio con un codice che tutti possono decifrare? Semplice: in questo modo chi legge la posta e trova un messaggio in formato rot13 sa di essere di fronte a un testo probabilmente volgare o di natura intima che non si addice alla lettura da parte di chiunque sfogli la posta elettronica. Essendo codificato, l'utente deve compiere uno sforzo intenzionale per leggerlo e non c'è il rischio di trovarsi di fronte all'improvviso una valanga di sconcezze.
Nota: Fa parte dell'etichetta di Internet codificare in rot13 qualsiasi messaggio il cui contenuto possa essere considerato offensivo da altri utenti. Chiedete al vostro service provider se offre questo tipo di crittografia o se vi può fornire un programma per eseguirla nel vostro offline reader.
Dato che la comunicazione tramite la tastiera di un computer elimina qualsiasi espressione facciale e persino l'inflessione vocale che perlomeno il telefono tende a mantenere, la posta elettronica si presta più facilmente di quanto pensiate al fraintendimento. Quando scrivete un e-mail, quindi, fate molta attenzione ad essere concisi ma chiari e ad evitare le frasi ambigue.
Per venire incontro alle esigenze di espressione (in tutti i sensi) degli utenti della posta elettronica, l'inventiva sempre fertile dei cibernauti ha creato le ciberfacce, cioè delle "espressioni" digitabili tramite tastiera. In inglese si chiamano emoticons, e ne ho già parlato diffusamente nel mio libro Il modem per tutti; Apogeo ha anche pubblicato un libretto (CyberFacce) contenente le faccine elettroniche più divertenti (e quelle inventate dai cibernauti italiani). Ne accenno comunque brevemente anche qui.
Il concetto è semplice. Tempo fa qualcuno ha notato che la sequenza di caratteri composta dal due punti, dal trattino e dalla parentesi tonda chiusa, se vista ruotata di novanta gradi, somiglia ad una faccia che sorride. Provare per credere:
:-)
Questa semplice digitazione ha il potere di chiarire il tono con il quale si esprime un concetto. Ad esempio, la frase:
Quelli che fanno squillare il telefonino durante la messa andrebbero frustati a sangue.
è molto più rabbiosa della stessa frase con l'aggiunta della faccina, che chiarisce che si tratta di una battuta.
Quelli che fanno squillare il telefonino durante la messa andrebbero frustati a sangue.:-)
Logicamente a questa faccina sorridente se ne sono ben presto aggiunte molte altre per esprimere gli stati d'animo più disparati. Eccone una brevissima selezione.
:-( sono triste o scontento
;-) parlo con complicità e un po' maliziosamente
8-o strabuzzo gli occhi dalla sorpresa
:-b ti faccio uno sberleffo
Oltre alle faccine esiste anche un altro modo per esprimere sentimenti su Internet: scrivere in LETTERE MAIUSCOLE. In questo modo indicate chiaramente a chi legge che state GRIDANDO. SONO STATO CHIARO?
Come avrete notato, l'uso delle maiuscole è molto efficace ma anche parecchio fastidioso per chi legge. Evitate quindi di "urlare" nella posta che inviate. Se volete evidenziare un concetto, racchiudetelo fra asterischi:
Sono *veramente* affascinato dalla tua risposta, Vladimiro.
Come ho accennato negli Incontri precedenti, l'uso di Internet ha il grande vantaggio di consentire l'accesso (o perlomeno l'invio di posta elettronica) a qualsiasi altra rete telematica che sia collegata a Internet. Due utenti di due reti distinte possono quindi dialogare utilizzando Internet come ponte per scambiarsi i messaggi.
Purtroppo la grande varietà di standard differenti per la gestione della posta elettronica e degli indirizzi telematici comporta qualche complicazione. Mentre qualsiasi utente che risieda su Internet in senso stretto (che cioè ha un indirizzo su Internet) è raggiungibile specificandone il nome e l'indirizzo completo nel messaggio, gli utenti delle altre reti hanno indirizzi espressi nel formato della rete alla quale appartengono. E' necessario quindi effettuare una complessa conversione di questi indirizzi per adattarli al formato di Internet.
Per il momento, l'unico sistema per tradurre gli indirizzi di utenti non-Internet è quello classico: farlo a mano. Vi risparmio i dettagli tecnici dei motivi per cui gli indirizzi debbano essere convertiti in un modo piuttosto che in un altro: consolatevi riflettendo sul fatto che perlomeno potete raggiungere gratuitamente reti telematiche a pagamento, come CompuServe, che sarebbero altrimenti accessibili soltanto pagando canoni di abbonamento piuttosto salati. I dettagli sulla traduzione degli indirizzi sono nella sezione di questo Incontro dedicata alla pratica.
Nota: Caso mai l'aveste dimenticato, tenete presente che la lingua pseudo-ufficiale di Internet è l'inglese. Le funzioni avanzate, come talk e IRC, presuppongono che abbiate una buona dimestichezza con questa lingua.
Occorre fare una chiara distinzione fra due servizi Internet in apparenza molto simili, cioè talk e l'Internet Relay Chat o IRC. Entrambi servono per comunicare con altri utenti "in diretta", cioè digitando a turno le proprie parole ed ottenendo immediatamente la risposta del corrispondente. La differenza tecnica è che talk stabilisce un "dialogo" a due (voi e l'altro utente), molto simile ad una comune telefonata, mentre IRC apre la conversazione a più utenti, un po' come avviene con le famigerate party line dei numeri 144 (ma a costi, vi garantisco, decisamente inferiori).
La differenza pratica, molto più importante, è che mentre talk è uno strumento efficace che ha delle applicazioni serie (permettendo ad esempio di evitare una costosissima telefonata intercontinentale), l'IRC è un servizio ad alto tasso di frivolezza. Come nelle party line, si passa moltissimo tempo a dialogare di cose irrilevanti e alla fine ci si stufa (anche abbastanza presto).
Il servizio talk ha un uso molto semplice: basta digitare talk seguito dall'indirizzo dell'utente desiderato. Se l'utente è collegato in quel momento, riceverà sullo schermo l'invito a digitare talk seguito dal vostro indirizzo, e si stabilirà una connessione diretta. Lo schermo verrà diviso in due parti e le vostre parole compariranno in una di esse e quelle del vostro interlocutore nell'altra.
Il vantaggio di talk rispetto alla posta elettronica è abbastanza evidente: i tempi di risposta sono nettamente più brevi. I vantaggi di questo servizio rispetto alla normale telefonata, poi, sono enormi soprattutto quando si tratta di comunicare con persone all'altro capo del globo (o semplicemente in un altro paese): il costo di una sessione di talk è incomparabilmente minore di quello di una telefonata internazionale equivalente (e a volte anche di un'interurbana).
Un altro merito di talk è che lascia una traccia scritta della "conversazione", e questo può essere utile a scopo di documentazione sia per lavoro che per diletto.
Se poi il vostro inglese non è dei più brillanti, talk ha il pregio di farvi vedere le parole invece di doverne decifrare i suoni magari alterati dalla linea internazionale e dal terrificante accento del vostro interlocutore.
C'è anche un aspetto socialmente significativo di talk: è uno degli strumenti di dialogo telematico maggiormente utilizzati dai sordi. Su Internet ci sono molte persone che hanno scelto la telematica perché non possono usare il telefono per comunicare, ed è facile avere dialoghi anche molto lunghi con un sordo senza neppure accorgersene.
L'Internet Relay Chat richiede una procedura diversa da talk anche se offre una situazione per certi versi simile. Innanzi tutto occorre collegarsi ad un IRC server, cioè ad un sito Internet che offra questo servizio. Successivamente si sceglie il canale sul quale si vuole avviare la conversazione: ad ogni canale corrisponde un argomento. Immaginate che ciascun canale sia come un salotto frequentato da numerosi ospiti che arrivano, partono e si fermano a chiacchierare con altre persone: questo è quel che accade con l'IRC. Qui le persone coinvolte nella conversazione sono molte, e quindi lo schermo non viene diviso in più parti, ma le parole di ciascun utente vengono visualizzare su righe distinte nell'ordine in cui vengono trasmesse e sono prefissate dal nome dell'utente che le ha digitate.
Può essere inizialmente affascinante potersi sedere in un "salotto virtuale" (a volte, su alcuni canali piuttosto piccanti, sarebbe più giusto chiamarlo "camera da letto virtuale" a più piazze) e dialogare con persone di tutto il mondo. Ci sono anche canali dedicati ad argomenti stravaganti e alle lingue più strane (Klingon ed Esperanto, tanto per citarne due). Purtroppo però il livello medio della conversazione tende ad essere piuttosto basso: inoltre i messaggi dei vari partecipanti arrivano accavallati e con un certo ritardo, ed è quindi molto difficile tenere il filo dei discorsi. Vale comunque la pena di fare qualche esplorazione.
L'invio di messaggi di posta elettronica è una delle funzioni essenziali di Internet, ma non per questo avviene tramite una procedura semplice. Come avete visto in questa prima parte di quest'Incontro, e come vedrete in concreto nella sua parte pratica, mandare un messaggio può essere un vero rompicapo.
Il primo dei problemi è la difficoltà di indirizzamento. Gli indirizzi di Internet sono difficili da mandare a memoria e facili da sbagliare anche nella trascrizione o nella digitazione. Tuttavia non pensate che questo derivi da una particolare malizia di chi ha creato Internet; se ci riflettete, anche il caro vecchio telefono che tutti abbiamo in casa è altrettanto schizzinoso in termini di "indirizzamento": basta infatti sbagliare una cifra del numero da comporre per chiamare la persona sbagliata (o finire nel continente sbagliato).
Il secondo guaio è che quand'anche l'indirizzo fosse digitato correttamente, il nodo del destinatario può essere down, cioè temporaneamente inattivo. In tal caso la posta va persa oppure viene restituita al mittente, che si danna per capire perché mai il suo messaggio non sia arrivato a destinazione.
Se un vostro e-mail non può essere inviato al destinatario per qualsiasi motivo, otterrete un messaggio di risposta dal Postmaster. Questo messaggio non richiede una risposta ma è semplicemente un avviso che vi informa della mancata spedizione del vostro messaggio originale. Eccone un classico campione:
62183 27/06/94 1311 Postmaster@FNALV.FNAL.GOV Undeliverable Mail
=========================================
MAILBOX
Msg# 62183, 27/06/94 22:44 [1311]
Da: Postmaster@FNALV.FNAL.GOV
A : MC5424 Apogeo S.R.L.
-----------------------------------------
Oggetto: Undeliverable Mail
From ammi.mclink.it!fnalne.fnal.gov!orphanage Mon Jun 27 22:42:07 1994 remote
from ax433
Received: from ammi.mclink.it by ax433.mclink.it id aa08566;
27 Jun 94 22:42 CEST
Received: from fnalne.fnal.gov by ammi.mclink.it id aa11873;
27 Jun 94 22:41 CEST
Date: Mon, 27 Jun 1994 15:41:35 -0500 (CDT)
From: Postmaster@FNALV.FNAL.GOV
Subject: Undeliverable Mail
To: MC5424@mclink.it
MMDF-Warning: Parse error in original version of preceding line at ammi.mclin-
k.it
Message-ID: <9406272241.aa11873@ammi.mclink.it>
Bad address -- <FNAL26!!GIANINI><F63>
Error --
%MAIL-E-USERSPEC, invalid user specification '!!GIANINI'
Start of returned message
Received: from ax433.mclink.it by FNALO.FNAL.GOV with SMTP;
Mon, 27 Jun 1994 15:41:33 -0500 (CDT)
To: "FNAL26::GIANINI"@FNALV.FNAL.GOV
Subject: Attivissimo
Date: Mon, 27 Jun 94 22:41:13 CEST
From: "Apogeo S.R.L."<MC5424@mclink.it> <C48>@mclink.it
Message-ID: <9406272241.aa08401@ax433.mclink.it>
Grazie per la risposta. Sorry per i ritardi nei voli... la prossima
volta usa il teletrasporto. Voi fisici
dovreste darvi da fare in questo senso, accipicchia :-).
Ciao e buon lavoro.
End of returned message
Senza perdermi in prolisse dissertazioni sull'analisi di questo messaggio, vorrei solo segnalare alcuni concetti importanti: il primo, banale ma fondamentale, è che il postmaster ha la bontà di informarvi che la vostra posta non è andata a buon fine (cosa ben difficile da ottenere con la posta cartacea). Il secondo è che una lettura attenta del messaggio del postmaster può dare qualche indizio sulla causa dell'errore. Le due righe più importanti sono quella che specifica che è stato commesso un parse error (una sorta di errore di traduzione da un formato di indirizzamento ad un altro) e quella che segnala la parte errata dell'indirizzo (bad address). Queste righe vi indicano che l'indirizzo è in parte giusto, per quanto riguarda la porzione finale (fnal.gov), e che l'errore sta nella sua parte iniziale: forse è errato il nome dell'utente, o forse non è giusta la prima parte del nome del sito. Un uso attento di ping, whois o finger può aiutare a chiarire il problema.
Se nonostante tutti i vostri tentativi continuate a non riuscire ad inviare la posta ad un utente, può darsi che la sintassi del suo indirizzo vada convertita secondo uno dei criteri descritti nella sezione Messaggi ad altre reti di questo Incontro perché in realtà l'indirizzo del destinatario non appartiene a Internet in senso stretto ma ad una rete a sua volta connessa a Internet.
Quando date il comando ping, il fatto che non otteniate risposta dal sito che avete interrogato non significa necessariamente che quel sito non esista o che abbiate digitato il nome sbagliato. Alcuni nodi di Internet infatti non sono collegati permanentemente alla rete, e quindi se fate ping a un nodo di questo tipo quando non è collegato non ne ottenete risposta. L'unica cosa da fare è ritentare.
Come ho già accennato, i vari servizi di ricerca indirizzi di Internet non sono a prova di bomba: se non riuscite a trovare un determinato indirizzo, provate come estrema risorsa a prendere in mano il telefono e chiamare l'utente con il quale volete comunicare. Il fatto che un servizio come finger, fred o whois non sia in grado di trovare un utente non significa assolutamente che quell'utente non esiste o ha un nome diverso.
La natura stessa del mezzo di comunicazione predispone più facilmente alla critica se non addirittura all'ingiuria. In sostanza il problema è che è troppo facile scrivere un messaggio e inviarlo (perlomeno quando tutto funziona) e quindi si tende a rispondere "a caldo" ai messaggi in arrivo. Oltretutto molti utenti scrivono i messaggi durante i collegamenti, quindi sotto la pressione del tassametro del loro service provider (e magari della società telefonica locale). Tutti questi fattori si sommano per creare la piaga del flaming di cui vi ho già accennato. Rassegnatevi: prima o poi riceverete anche voi qualche flame ingiustificato, e altrettanto inevitabilmente vi scapperà qualche flame parimenti privo di motivazione. Internet è fatta così.
Attenzione all'uso di talk! Quando scrivete, quello che digitate viene inviato subito al destinatario, correzioni comprese. Il vostro interlocutore vede anche quando premete il tasto Backspace per cancellare quello che avete iniziato a scrivere. Occhio quindi a non digitare qualcosa pensando di poterlo eliminare prima che venga letto dall'altra parte.
Evitate quindi di incappare in situazioni di questo genere:
Possiamo trovarci domenica mattina per una partita a tennis?
------------------------------------------------------------------
Neanche per le paCerto, carissimo, vengo volentieri.
Il modo migliore per imparare a mandare un e-mail è spedirne uno a se stessi. Questo sistema ha due vantaggi fondamentali: non avete bisogno di sapere l'indirizzo di qualcuno (eccetto il vostro: lo conoscete, vero?), e il tempo di trasmissione dovrebbe essere praticamente zero, dato che il nodo di invio e quello di ricezione coincidono.
Collegatevi con il vostro service provider e raggiungete la funzione di invio messaggi su Internet. Seguite la procedura indicata dal service provider: non è essenziale che vi auto-scriviate un poema. Basta una riga di prova con del testo qualsiasi.
Ad esempio, su Galactica l'invio di un messaggio richiede i seguenti passi:
Al menu principale, scegliete la voce Messaggi (abbastanza intuitivo, non vi pare?).
Scansione INTERNET Mail (1) Area
Data: 01/07/94 (20:21) Numero: 28574 di 28574 (Refer# NIENTE)
A : apogeo@galactica.it
Da : APOGEO
Ogg : Seconda prova.
Read: NO Status: SOLO RICEVENTE (Echo)
Area: INTERNET Mail (1) Tipo Lettura: GENERALE (-)
Seconda prova di invio a me stesso.
[?], [#], [+/-], [Y], [A], [L], [M], [RM], [C], [S], [TS], [D], [Z],
[N], [SET], [EDIT], [USER], [TO], [FROM], [RE=Risposta], [N=FINE]
Digitate N per terminare la lettura della posta e tornare al menu.
Nota: L'esempio che ho fatto ora è valido in generale e vi permette di inviare messaggi a chiunque sia presente su Internet. Ma da un punto di vista rigoroso, quando mandate un messaggio ad un utente dello stesso nodo Internet sul quale risiedete non è necessario specificare l'indirizzo completo del destinatario: basta indicarne il nome, che su quel nodo è univoco. E' un po' come i numeri di telefono: se chiamate qualcuno nella vostra stessa città non occorre che componiate il prefisso, perché solo quella persona ha quel numero in quel distretto telefonico.
Mi spiace, ma su MC-Link questo tipo di prove non è consentito (io ci ho provato e ho ricevuto un bel due di picche). Se usate MC-Link per accedere a Internet, vi conviene provare direttamente a mandare un messaggio a qualcun altro.
Come ho accennato nella prima parte di questo Incontro, Internet offre il comando ping per verificare l'esistenza di un determinato nodo. Vediamo ora un esempio concreto di utilizzo di questo comando.
Nota: Alcuni service provider "nascondono" il comando ping dietro altri nomi. Se il vostro service provider non dispone di ping, potete sempre spostarvi ad un altro nodo con telnet (nel modo che vedremo nell'Incontro dedicato a questo comando) e fare ping da lì.
La sintassi di base del comando è molto semplice: si digita ping seguito dal nome di nodo che volete verificare.
Ad esempio, digitando:
ping mclink.mclink.it
si ottiene un risultato di questo tipo:
Trying to resolve name: mclink.mclink.it
PING mclink.mclink.it(192.106.166.93): 64 data bytes.
ICMP send sequence 1: receive ICMP reply. time=23(tick)
ICMP send sequence 2: receive ICMP reply. time=6(tick)
ICMP send sequence 3: receive ICMP reply. time=33(tick)
------ mclink.mclink.it PING Statistics ------------
3 packets transmitted, 3 packets received 0% packet loss
Round-trip (tick) min/avg/max = 0/20/33
RETURNING TO HOST, Please wait...
Il sito INTERNET mclink.mclink.it è attivo e raggiungibile.
Questo esempio è tratto da MC-Link: l'esatto contenuto del messaggio può ovviamente variare a seconda del service provider che usate.
In questo caso particolare ho fatto ping da MC-Link per vedere se MC-Link esiste, e la cosa è quindi un tantino sciocca, ma ha il vantaggio di funzionare sicuramente e di generare poco traffico.
Ping rivela parecchie informazioni interessanti. A parte il dato che più ci interessa, cioè che il nodo mclink.mclink.it esiste ed è attivo, ne veniamo a conoscere il nome numerico, cioè l'indirizzo IP. Come ho già accennato, infatti, i nodi Internet sono identificati da una sequenza di numeri ai quali viene associato un nome per comodità di memorizzazione (ammesso che memorizzare nomi come library.vuw.ac.nz sia comodo). Converrete infatti che è più facile ricordarsi mclink.mclink.it che 192.106.166.93, che è il "vero" indirizzo su Internet di quel nodo.
In aggiunta a queste informazioni, ping offre anche dati statistici sul tempo richiesto per l'invio dell'interrogazione ed il ritorno della risposta, indicato dopo la parola time ed espresso in millisecondi. Solitamente la percentuale di pacchetti perduti (packet loss) è zero: se ripetuti ping danno perdite consistenti di dati, è segno che c'è troppo traffico o che esiste qualche difetto nella connessione del service provider a Internet.
A titolo di confronto, vediamo un ping un po' più realistico, eseguito da MC-Link ad un computer a Chicago.
PING fnalv.fnal.gov (131.225.110.1): 56 data bytes
64 bytes from fnalo.fnal.gov (131.225.110.1): icmp_seq=0 ttl=242 time=310 ms
64 bytes from fnalo.fnal.gov (131.225.110.1): icmp_seq=1 ttl=242 time=240 ms
64 bytes from fnalo.fnal.gov (131.225.110.1): icmp_seq=2 ttl=242 time=320 ms
--- fnalv.fnal.gov ping statistics ---
3 packets transmitted, 3 packets received, 0% packet loss
round-trip min/avg/max = 240/290/320 ms
Il valore di time ci dà un'idea efficace di quanto sia celere il collegamento Internet anche su distanze intercontinentali: il nostro comando è partito da Roma, è andato a Chicago ed è tornato in tre decimi di secondo.
Su molti service provider il comando finger, come ping, si nasconde sotto mentite spoglie. Non è che i sysop dei service provider siano creature maliziose che vogliono impedirvi di usare questi comandi. Il fatto è che il service provider deve mettere d'accordo due ambienti di lavoro molto diversi: il vostro DOS (con o senza il contorno di Windows) e il sistema operativo Unix residente sul suo computer collegato a Internet. Di conseguenza il sysop deve predisporre un'interfaccia utente per tradurre i vostri comandi in comandi Unix, e pare che ogni sysop abbia un'idea molto personale del significato di "interfaccia". Ad esempio, su MC-Link il comando finger si attiva scegliendo User-info dal menu Internet.
Se digitiamo ad esempio:
finger gianini@fnalv.fnal.gov
otteniamo una risposta di questo tipo:
[fnalv.fnal.gov]GIANINI V06209_Gianini, Gab GIANINI not logged in
Last login Sat 2-Jul-94 2:36PM-CDT
[No plan]
Questa risposta ci dice che Gabriele Gianini (sì, l'autore di Nel ciberspazio con Internet) esiste come utente, con il nome gianini, sul sito fnalv.fnal.gov. Inoltre ci viene indicato che non è collegato in quel momento e che si è collegato per l'ultima volta il 2 luglio. Il messaggio no plan significa che l'utente non ha predisposto il file di informazione per chi gli fa finger. I casi sono due: o non vuol far sapere chi è, o non ha avuto tempo di scriverlo.
Nota: Tenete a mente la differenza fondamentale fra ping e finger: il primo serve per sapere se esiste un determinato nodo; il secondo serve per controllare l'esistenza di un determinato utente di un nodo.
Ci sono finger più stimolanti di altri. Ad esempio, digitando:
finger nasanews@space.mit.edu
otteniamo un messaggio informativo molto consistente.
nasanews: [space] Wed Apr 13 15:36:33 1994
MIT Center for Space Research
____________________________________________________________________
If you have any suggestions for how we might improve this service,
please mail them to "nasanews@space.mit.edu". We regret that we are
unable to send bulletins to you via e-mail. They are only available
by tcp/finger. Note that NASA bulletins are frequently posted to the
"sci.space" and "sci.space.news" newsgroups and some are also stored
on the "explorer.arc.nasa.gov" ftp server. We also maintain an email
listserver at "pds-listserver@space.mit.edu" and a WWW server whose
URL is "http://delcano.mit.edu/".
___________________________________________________________________
_ C O N T E N T S
1 Tue Apr 12 10:59 KSC Shuttle Status
2 Tue Apr 12 14:30 Daily News/TV Schedule
3 Tue Apr 12 18:56 STS-59 MCC Status Report #10
4 Wed Apr 13 07:59 STS-59 MCC Status Report #11
____________________________________________________________________
Date: Tue Apr 12 10:59:00 1994
Subject: KSC SHUTTLE STATUS 4-12-94
KENNEDY SPACE CENTER SPACE SHUTTLE STATUS REPORT
MISSION: STS-59 -- SPACE RADAR LAB-1
FLIGHT DAY 4
% VEHICLE: Endeavour/OV-105 ORBITAL ALTITUDE: 138 miles
% LOCATION: on orbit INCLINATION: 57 degrees
% LAUNCHED: April 9 at 7:05 a.m. EDT CREW SIZE: 6
% LANDING: April 19 at 11:51 a.m. EDT at KSC
% MISSION DURATION: 10 days, 4 hours, 46 minutes
An initial inspection of the solid rocket boosters revealed that the
condition of the boosters is good. Post-flight inspections and washdown
activities are continuing at Hangar AF on Cape Canaveral Air Force Station.
Per brevità ho citato qui soltanto una parte di un bollettino informativo molto più lungo. Se volete essere aggiornati su quello che succede alla NASA in fatto di missioni con o senza astronauti a bordo, questo uso di finger fa per voi.
Lascio a voi l'onere di soddisfare la vostra curiosità andando ad interrogare con finger una macchinetta per la Coca-Cola. Vi affido alcuni dei loro indirizzi: fatene buon uso.
coke@cmu.edu
bargraph@coke.elab.cs.cmu.edu
mnm@coke.elab.cs.cmu.edu
coke@cs.wisc.edu
coke@gu.uwa.edu.au
Ricordate che un altro uso molto vantaggioso di finger consiste nell'ottenere un elenco di tutti gli utenti collegati in quel momento ad un determinato sito: è sufficiente digitare finger seguito dalla chiocciolina e dal nome del sito.
Se il vostro service provider offre il servizio whois, potete consultare direttamente un vasto database di utenti Internet. In caso contrario, non adombratevi: basta che usiate il comando telnet secondo la procedura richiesta dal service provider e chiediate la connessione ad un sito che offre il servizio whois. Uno dei siti più efficaci per questo tipo di consultazione è rs.internic.net.
Se tutto funziona correttamente, otterrete una risposta di questo genere:
Trying... Connected to RS.INTERNIC.NET, a SUN running UNIX.
SunOS UNIX (rs) (ttyp3)
***************************************************************************
* -- InterNIC Registration Services Center --
*
* For gopher, type: GOPHER <return>
* For wais, type: WAIS <search string> <return>
* For the *original* whois type: WHOIS [search string] <return>
* For referral whois type: RWHOIS [search string] <return>
* For registration status: STATUS <ticket number > <return>
*
* For user assistance call (800) 444-4345 | (619) 455-4600 or (703) 742-4777
* Please report system problems to ACTION@internic.net
****************************************************************************
Please be advised that the InterNIC Registration host contains INTERNET
Domains, IP Network Numbers, ASNs, and Points of Contacts ONLY. Please
refer to rfc1400.txt for details (available via anonymous ftp at
either nic.ddn.mil [/rfc/rfc1400.txt] or ftp.rs.internic.net
[/policy/rfc1400.txt]).
Please be advised that use constitutes consent to monitoring
(Elec Comm Priv Act, 18 USC 2701-2711)
6/1/94
We are offering an experimental distributed whois service called referral
whois (RWhois). To find out more, look for RWhois documents, a sample
client and server under:
gopher: (rs.internic.net) InterNIC Registration Services ->
InterNIC Registration Archives -> pub -> rwhois
anonymous ftp: (rs.internic.net) /pub/rwhois
Come potete vedere, questo sito Internet offre una miriade di servizi (alcuni sperimentali, altri più convenzionali) oltre a whois. Ne discuteremo in dettaglio negli Incontri che seguiranno: per ora concentriamoci sul nostro whois, digitandolo al prompt.
Notate fra l'altro la minacciosa scritta "use constitutes consent to monitoring". Che vuol dire? Non allarmatevi: significa semplicemente che se usate questo servizio su questo sito Internet acconsentite implicitamente al fatto che qualcuno possa osservare la vostra attività telematica su quel sito. Giusto per dissipare eventuali dubbi, non significa che tutto il vostro traffico su Internet verrà letto da qualche Grande Fratello solo perché avete tentato di accedere a whois.
La risposta del computer remoto è la seguente:
Cmdinter Ver 1.3 Sun Jul 3 17:13:10 1994 EST
[vt100] InterNIC >Connecting to the rs Database . . . . . .
Connected to the rs Database
InterNIC WHOIS Version: 1.0 Sun, 3 Jul 94 17:13:33
Whois:
Se proviamo a digitare apogeo (un utente il cui nome dovrebbe suonarvi familiare) otteniamo una risposta poco incoraggiante.
No match for "APOGEO".
Whois:
Questo dimostra uno degli assiomi impliciti di Internet: non aspettatevi mai che un servizio funzioni sempre e perfettamente in qualsiasi circostanza. L'assenza di una gestione centrale, anzi di una gestione di qualsiasi tipo, fa sì che non si possa garantire nulla al cento per cento, anche se in genere quasi tutto funziona regolarmente. In questo caso, benché un utente di nome apogeo esista senza dubbio su Internet, whois non lo trova. In altre parole, il fatto che whois (o anche uno degli altri servizi Internet) non trovi un utente non significa necessariamente che quell'utente non esista.
Se facciamo un altro tentativo con un nome sicuramente più diffuso, Smith, otteniamo risultati più interessanti:
SMITH, MSGT (MS3122) 402-294-4307, 271-4307
Smith & Wesson (NET-SMITH-WESSON) SMITH-WESSON 192.149.21.0
Smith Barney (NET-SBHU) SBHU 192.129.81.0
Smith Barney Shearson (NET-SBS-NYIS) SBS-NYIS 146.128.0.0
Smith Barney Shearson (NET-SBS-TRADING) SBS-TRADING 168.109.0.0
Smith Barney Trading (SBT-DOM) SBT.COM
Smith Barney, Harris Upham & Co. Inc. (NET-SBHU2) SBHU2 162.124.0.0
Smith College (SMITH) SMITH.SMITH.EDU 131.229.64.9
Smith College (NET-SMITH) SMITH 131.229.0.0
Smith College (SMITH-DOM) SMITH.EDU
Smith College (ADA-SMITH) ADA.SMITH.EDU 131.229.64.7
Smith College (SOPHIA-SMITH) SOPHIA.SMITH.EDU 131.229.64.1
Smith College Information Systems (ASN-SMITHCOLLEGE) SMITHCOLLEGE-AS 1255
Smith Hanley Associates, Inc. (SMIHAN-DOM) SMIHAN.COM
Smith Industries (SI-DOM) SI.COM
Smith Kline (NET-PSINET19-C2) SMTHKLNE-NET 192.246.19.0
Smith Mesa Nissan (NET-C102245) C102245 192.110.126.0
Smith Micro Software, Inc. (NET-SMITHMICRO) SMITHMICRO 198.177.231.0
Smith, Charles (CS2-AU) chas@ACT.ACS.ORG.AU
+61 18 631 801 (FAX) +61 6 292 1251
Smith, David W. (DWS7) 70404.1433@COMPUSERVE.COM +64-4-473-1420
Smith, David W. (DWS57) Postmaster@DBSOFT.COM (415) 328-0601
Smith, Debbie (DS639) (619) 455-8600 ext. 137
Smith, Derek (DS501) (217) 351-8250
Smith, Fay (FS122) J6IS03@FTMCPHSN-FIS.ARMY.MIL
(404) 669-5744 (DSN) 367-5744
Smith, Kirk (KS131) ks@ACN.PURDUE.EDU 1-317-494-8343
Smith, L. C. (LCS2) (302) 995-3951 (FAX) (302) 995-4146
Smith, Larry D. (LDS33) 76247.1425@CompuServe.COM (818) 302-7213
Smith, Larry J. (LJS3) (203) 239-8869 (FAX) (203) 234-5790
Smith, Lee (LS269) MMDF@TX-NGNET.ARMY.MIL
(512) 465-5173 (DSN) 954-5173
Smith, Leo (LS34) leo@ELMAIL.CO.UK +44 223 420193
Dato che Smith è un nome molto frequente, è logico che siano molti gli utenti Internet il cui indirizzo lo include: oltre agli individui troviamo una famosa fabbrica di revolver con questo nome. Per brevità ho elencato qui soltanto alcuni degli indirizzi più significativi (in totale erano più di trecento) che vale la pena di analizzare un momento.
Noterete che la lista comprende utenti di tutto il mondo, sia pure con prevalenza anglofona, con indirizzi terminanti in .au (Australia) e .uk (Inghilterra) oltre a indirizzi di utenti che non sono direttamente presenti su Internet ma vi accedono da un'altra rete, come nel caso di un certo David Smith, la cui utenza è in realtà sulla rete CompuServe. Ci sono anche utenti di nodi di carattere militare (distinguibili dalla terminazione .mil dell'indirizzo) e di nodi commerciali (quelli che finiscono con .com). Questo elenco campione rivela il grande numero di organizzazioni commerciali che albergano su Internet ed è sintomatico dell'evoluzione che sta subendo questa rete nel trasformarsi da servizio ad orientamento principalmente universitario e scientifico a sistema misto con una larga componente commerciale.
Un'altra cosa che vale la pena di osservare è che molti utenti usano whois per far conoscere il proprio numero di telefono o di fax: sta nascendo così una sorta di Pagine Gialle planetarie gratuite, che però è per forza di cose un database incompleto e tutto da verificare.
Una volta elencati tutti i nomi corrispondenti al nostro criterio di ricerca, whois ripropone il suo prompt: se volete, potete eseguire quindi immediatamente un'altra ricerca. La sessione whois si conclude digitando il comando quit.
Anche se non vi ho ancora parlato di alcuni degli argomenti necessari per capire a fondo la frase che segue, è giusto che vi segnali che oltre all'uso di whois esiste la possibilità di avere informazioni sugli indirizzi consultando un altro database di utenti, cioè quello di Usenet. Come vedremo negli Incontri successivi, chiunque si sia mai associato ad un gruppo di interesse è registrato nel database di Usenet presso il Massachusetts Institute of Technology. Molti utenti Internet non si associano a questi gruppi e quindi è possibilissimo che l'utente che cercate non sia registrato. Potete comunque provare: male non fa di certo. Se adesso questa frase vi sembra nebulosa, provate a rileggerla dopo aver letto gli Incontri che seguiranno.
Nota: Su Internet esiste un file che spiega dettagliatamente (ahimè in inglese) come trovare gli indirizzi degli utenti: si chiama finding-addresses ed è accessibile tramite la funzione ftp (che vedremo nel Quinto Incontro) presso il sito pit-manager.mit.edu.
Nella prima parte di questo Incontro vi ho accennato al fatto che Hytelnet, benché serva in realtà a collegarsi con altri nodi Internet, può anche essere usato egregiamente per scoprire l'indirizzo Internet di un sito che state cercando e di cui conoscete soltanto il nome reale o l'ubicazione geografica.
Vediamo ora come funziona in concreto Hytelnet. Il primo passo ovviamente consiste nel verificare che il servizio Hytelnet sia disponibile presso il vostro service provider. Può darsi che, come al solito, sia occultato sotto un nome diverso. Se proprio non lo trovate, chiedete al vostro sysop di indicarvi se è a disposizione o se è necessario collegarsi con telnet (con una procedura descritta nel Sesto Incontro) ad un altro sito Internet che offre questo servizio.
Una volta raggiunto Hytelnet ottenete una risposta di questo tipo:
Questo è il menu principale di Hytelnet (a seconda del sito a cui vi collegate, la presentazione può essere leggermente diversa). Hytelnet ha il grosso pregio di lavorare a schermate, e non a righe di comando come la maggior parte delle funzioni di Internet. Questo significa che potete usare i tasti freccia per selezionare una delle voci del menu ed aprire il sotto-menu corrispondente a ciascuna voce.
Hytelnet è orientato principalmente al coordinamento delle biblioteche in tutto il mondo, e permette di conoscere gli indirizzi telematici ai quali rivolgersi per consultare il database contenente i titoli archiviati presso le varie biblioteche. In alcuni casi consente anche di leggere le opere corrispondenti.
Fra le altre risorse offerte da Hytelnet troviamo database di ogni sorta (compresi quelli della NASA), bibliografie, indirizzi per i servizi a pagamento, e una funzione particolarmente utile quando si cerca un indirizzo, intitolata in genere Whois/White Pages/Directory Services. Se scegliamo di consultare il database dei servizi a pagamento troviamo anche una nostra vecchia conoscenza:
<FEE069> MC-link, Interactive Magazine and On-line Service, Italy<F63>
Selezionando questa voce dell'elenco ci viene fornito l'indirizzo completo (compreso quello numerico) del service provider insieme ad alcune informazioni sul suo conto:
TELNET MCLINK.MCLINK.IT or 192.106.166.93
Initial menu:
********* Techni-Link (R) *********
"1421 Itapac Easy Way": NUA 26410420
+39 (6) 4180440 (14400 CCITT; 19200 ZyX)
+39 (6) 4180660 (USRobotics solo HST)
+39 (6) 4510211 (75/1200 V.23)
+39 (6) 418921 Segr. abbonati (voce)
+39 (6) 41732169 Segr. abbonati (fax)
Internet: (telnet) mclink.mclink.it
1 - MC-Link
2 - Informazioni
3 - Descrizione
4 - Demo MC-link
5 - Tariffe
Arrivati a questo punto abbiamo già ottenuto quello che volevamo, cioè l'indirizzo telematico di un utente Internet (in questo caso un service provider), ma è interessante notare che Hytelnet non si limita a questo. Infatti con un semplice comando (in genere la pressione del tasto Invio dopo aver selezionato la voce desiderata del menu) permette addirittura di stabilire un collegamento diretto con il nodo Internet selezionato. Questo è il concetto che sta dietro il comando telnet che mi avete visto citare più volte in questo Incontro.
Già sapete come mandare un messaggio a voi stessi, ma scrivere a se stessi non è il massimo della vita e dubito che lo farete molto spesso. Ora che sapete come procurarvi gli indirizzi, preparatevi a qualcosa di più eccitante: vediamo come mandare un messaggio ad un utente.
Questo libro ha l'ambizione di mostrarvi le cose fatte in pratica, e quindi vi mostrerò il risultato di un'autentica sessione Internet che ho eseguito per mie necessità, e che credo esemplifichi bene i vantaggi pratici dell'uso di Internet.
Permettetemi un piccolo antefatto: sono un appassionato di astronomia, e tempo fa ho scovato un programma americano di nome Skyglobe che trasforma il PC in un planetario molto sofisticato, facilitando notevolmente le osservazioni notturne (lo confesso: sono uno di quelli che si porta il computer portatile in giro anche di notte).
Il programma era giunto alla seconda versione, disponibile su CD-ROM, e volevo ordinarlo al produttore. Come fare? Dato che il programma costava solo venticinque dollari tutto compreso, fare una telefonata intercontinentale, magari lunghetta per dettare il mio nome, cognome, indirizzo postale e numero di carta di credito, mi sembrava oltremodo sproporzionato in termini di spesa. Per fortuna la ditta che distribuisce Skyglobe aveva un indirizzo telematico. Entra così in gioco Internet, che in questo caso esemplificativo ho raggiunto tramite Galactica.
Arrivato al menu Messaggi di Galactica, ho detto al software del BBS che desideravo scrivere un messaggio, digitando S.
A (Enter)=`TUTTI'? ()
A questo punto ho indicato l'indirizzo telematico della ditta, che sta nel Michigan: 75020.1431@compuserve.com. Va notato che nel caso specifico in realtà non si trattava di un indirizzo Internet vero e proprio, ma di un indirizzo presente su di un'altra rete telematica commerciale di nome CompuServe. Poco importa: a parte alcune regole di sintassi la procedura non cambia (i dettagli della sintassi sono nella sezione Messaggi ad altre reti di questo Incontro). Internet ci permette di arrivare a qualsiasi rete del mondo che abbia almeno un suo computer connesso da qualche parte a Internet.
Insomma, in questo primo esperimento pratico ho voluto cominciare subito dalle cose difficili: non mi sono accontentato di provare a mandare un messaggio ad un altro utente Internet, ma ho cercato subito di raggiungere una rete diversa. Francamente non c'è da scaldarsi più di tanto: è un po' come provare ad usare il telefono per la prima volta facendo un'interurbana invece di una chiamata locale.
Tuttavia Galactica aveva qualche cosa da chiedere in proposito.
Non trovo 75020.1431@COMPUSERVE.COM nel database degli utenti.
Ricerca (S)inonimi, (R)iscrivi Nome o (C)ontinua? ()
Spiegazione: dato che l'utente al quale volevo mandare il messaggio non risiede su Internet e non era uno degli utenti già conosciuti da Galactica, il BBS presumeva che avessi sbagliato qualcosa (capita) e mi stava chiedendo di confermare o di riscrivere l'indirizzo. Dopo aver controllato che tutti i dati fossero giusti (e che soprattutto l'indirizzo CompuServe fosse stato "tradotto" a mano nel modo giusto), ho risposto C per continuare.
Oggetto (Enter)=fine? ()
Qui ho digitato l'argomento del messaggio, che nel caso specifico era una richiesta d'ordine per il programma. Al termine della scrittura dell'argomento ho ottenuto questa richiesta:
Vuoi la ricevuta di ritorno? ()
Come per la posta normale, quella di carta, anche per la posta elettronica esiste la possibilità di farsi rispedire un messaggio che confermi la ricezione del vostro e-mail da parte del destinatario. Dato che si trattava di una questione abbastanza importante (il primo contatto con la ditta), ho chiesto la ricevuta di ritorno digitando Sì.
Nota: E' buona prassi evitare di chiedere sempre la ricevuta di ritorno, a meno che si tratti di messaggi molto importanti. L'uso della ricevuta di ritorno infatti raddoppia il traffico sulla rete: per ogni messaggio mandato se ne generano due (quello originale e quello della ricevuta di ritorno).
Dopo una serie di domande sull'editor da usare, finalmente ho scritto il mio messaggio. Logicamente il testo è in inglese, dato che il destinatario sta nel Michigan.
Scrivi il tuo testo, (Enter) per finire. (72 caratt/linea, 400 linee max.)
(------------------------------------------------------------------------)
1: To Lyle T. Whitney. KlassM Software.
2: I would like to order one copy
3: of Skyglobe for Windows using your special package offer for registered
4: users. Please also send one manual for the DOS version at 2 US $..
5: My registration number is 4707.00200 in the name of Paolo Attivissimo.
6: The address where you should send the program is:
7: via dei Ciliegi 17
8: London
9: The 27 US dollars including shipping costs are to be charged to my
10: Visa credit card: 4372 5984 1011 9856
11: Corporate Visa.
12: Expiration 08/95.
13: Thank you in advance. Reply at apogeo@galactica.it for any questions.
14: Best regards. Paolo Attivissimo
Il mio indirizzo di casa nel messaggio non è quello vero (che ho mandato all'utente di CompuServe): è quello di Mary Poppins. Amo la privacy come tutti gli utenti di Internet: se volete mettervi in contatto con me, cosa che vi invito a fare senza problemi, siete obbligati a usare Internet.
Terminata la scrittura, Galactica mi ha chiesto cosa volevo farne:
(A)bort, (C)ont Line Editor, (D)elete, (E)dit, (F)ull Scrn Editor,
(H)elp,(I)nserisci, (L)ista, (Q)uote, (S)alva, (SA)Attacca File, (U)pload Msg
Comando?
Potevo ad esempio decidere di non spedirlo, scegliendo Abort, oppure modificarlo con Edit. Potevo anche associare un file al messaggio (non sempre però questo è possibile). Ma dato che tutto era a posto, ho scelto Salva.
Salvo messaggio #7482
Premere ENTER per continuare.
Questa risposta confermava che il messaggio era stato accettato dal service provider e che sarebbe stato quindi inoltrato immediatamente.
Giusto per la cronaca, posso dirvi con soddisfazione che l'ordine è poi andato a buon fine, con conferma l'indomani sempre tramite Internet. Costo totale della comunicazione intercontinentale: un paio di scatti telefonici. Non male, vero?
E se siete in giro di notte e vedete in un campo qualcuno che si aggira con un computer portatile in mano, sono probabilmente io che scruto le stelle con l'aiuto del programma che ho ordinato con questo messaggio.
Su MC-Link invece occorre arrivare al menu principale e scegliere l'opzione Mailbox. Da qui scegliete Preparare e poi Nuovo. A questo punto siete pronti per scrivere il messaggio. Al termine digitate Quit e poi Originale. Alla richiesta Oggetto del messaggio: scrivete un breve titolo da assegnare al vostro e-mail: è, come prima, l'equivalente dell'oggetto in una normale lettera su carta. Successivamente vi viene chiesto il Codice o cognome del destinatario: digitate qui l'indirizzo Internet completo del destinatario. Otterrete una risposta di questo tipo:
From: Apogeo S.R.L. <MC5424@mclink.it>
To: 75020.1431@compuserve.com
Subject: Skyglobe order
Questo riassume i dati essenziali del messaggio. Se tutto è in ordine, rispondete affermativamente alla domanda Conferma (S/N)?. MC-Link vi informa dell'avvenuta trasmissione dell'e-mail e vi chiede se volete mandarlo ad altri utenti. Premete Invio per terminare la procedura.
Nota: Questi due esempi dettagliati di interazione con un service provider non sono per nulla vincolanti: ogni service provider ha un modo tutto suo di permettervi di inviare e-mail su Internet, e quindi potete aspettarvi di tutto. Ci sono però dei punti fermi: senz'altro vi verranno chiesti l'indirizzo del destinatario, l'argomento del messaggio e (ovviamente) il testo da inviare.
Il metodo per inviare un e-mail ad un utente di una rete diversa da Internet è simile a quello che si usa per inviare posta elettronica alla normale utenza Internet. Quello che cambia è il modo di scrivere l'indirizzo.
Normalmente si invia la posta elettronica ad un indirizzo che ha il formato generale utente@sito. Anche nell'invio di e-mail ad altre reti la struttura è la stessa, ma occorre convertire l'indirizzo dell'utente sulla sua rete in modo da adattarlo alle specifiche di Internet.
Ad esempio, per inviare un messaggio ad un utente di CompuServe (una grandissima rete telematica a pagamento statunitense) come vi ho descritto poco fa occorre prendere l'indirizzo CompuServe del destinatario, che è in forma numerica (due numeri separati da una virgola), e farlo seguire da @compuserve.com. Se il messaggio è indirizzato ad una organizzazione residente su CompuServe bisogna usare invece questa forma generale: utente@organizzazione.compuserve.com.
Anche gli utenti di MCI Mail (altro grande fornitore americano di servizi telematici) sono accessibili tramite Internet: basta prendere l'indirizzo MCI Mail del destinatario (costituito da un numero) e farlo seguire da @mcimail.com.
Fidonet, la più grande rete mondiale di BBS amatoriali, non si sottrae all'accessibilità planetaria di Internet e può essere quindi raggiunta convertendo l'indirizzo dell'utente Fidonet come per i casi precedenti, ma con una procedura leggermente più complessa. Dovete conoscere il nome ed il cognome con il quale l'utente destinatario è registrato presso il BBS dove risiede, e dovete conoscere anche l'identificativo del nodo Fidonet costituito da quel BBS. Il nome ed il cognome formano il nome dell'utente; si digita poi la chiocciolina e si digita l'identificativo numerico del suo nodo Fidonet, scrivendone i pezzi alla rovescia e prefissandoli con delle lettere ben precise; infine si aggiunge la dicitura fidonet.org. Ad esempio, il sempre vostro Paolo Attivissimo, residente su Fidonet al nodo 2:331/318.0, può essere contattato tramite Internet digitando il seguente indirizzo:
paolo.attivissimo@p0.f318.n331.z2.fidonet.org
Nota: Adesso capite perché dicevo che a volte è difficile scrivere correttamente certi indirizzi?
Le reti connesse a Internet sono una miriade: piuttosto che darvi una immensa tabella con tutte le conversioni dal formato di indirizzamento di Internet a quello di ciascuna delle altre reti, vi dico dove potete trovare su Internet un file di documentazione senz'altro perfettamente aggiornato. Le istruzioni che seguono probabilmente non avranno molto senso adesso, ma lo acquisteranno dopo che avrete letto gli Incontri successivi. Anche questo è un modo per farvi misurare i vostri progressi telematici.
Nota: La guida all'invio di messaggi a utenti di altre reti si trova nel file internetwork-mail-guide nella directory ftp/pub/docs nel sito ra.msstate.edu, e si può richiedere tramite un comando che si chiama anonymous ftp. In alternativa potete inviare un e-mail all'indirizzo listserv%unmvm.bitnet@cunyvm.cuny.edu, specificando get network guide come testo del messaggio.
Prima di tentare una sessione di talk vi conviene sincerarvi che l'utente con il quale volete comunicare sia collegato a Internet. Questa verifica si ottiene usando il comando finger seguito dall'indirizzo dell'utente. Ricordate che talk funziona soltanto se l'utente è collegato a Internet nel momento in cui voi attivate la procedura. Se possibile, cercate di avvisare l'utente con un e-mail del fatto che desiderate "incontrarlo" per un talk ad una data ora di un determinato giorno.
Nota: Se volete fare talk con persone in altri paesi, ricordate di tenere conto dei fusi orari e di indicare l'ora dell'appuntamento usando uno degli orari standard internazionali: ad esempio l'ora di Greenwich (GMT).
Una volta che avete controllato che l'utente sia collegato e disponibile, digitate talk seguito dall'indirizzo completo dell'utente. Se dovete fare talk con un altro utente del vostro stesso nodo potete anche fare a meno di scrivere tutto l'indirizzo: ne basta il nome.
Lo schermo si divide in due porzioni delimitate da una riga di trattini, e il programma talk cerca di mettersi in contatto con l'utente specificato, segnalandovi i suoi sforzi con una serie di messaggi.
TALK 3.0(9) [No connection yet]
[Trying to connect to your party's talk daemon]
Se l'utente desiderato non è collegato ottenete questa laconica risposta:
[Your party is not logged on]
Se invece l'utente con il quale desiderate fare talk è collegato, ottenete questa risposta:
[Checking for invitation on caller's machine]
mentre il vostro interlocutore potenziale riceve sul proprio schermo il seguente invito:
Message from TALK-DAEMON@PIPPO.PLUTO.IT at 3:18PM-WET-DST
Connection request by gianini@PIPPO.PLUTO.IT
[Respond with: TALK gianini@PIPPO.PLUTO.IT]
Questo informa la vostra controparte del fatto che qualcuno (voi, identificati dal vostro indirizzo) vuole fare talk con lui, e che se desidera avviare il dialogo deve a sua volta digitare talk seguito dal vostro indirizzo.
Se tutto va bene e la conversazione si avvia, le vostre parole compaiono in una parte dello schermo e vengono ricevute dall'interlocutore man mano che le digitate, e l'inverso avviene per le digitazioni del vostro interlocutore. Potete quindi scrivere entrambi contemporaneamente senza che le digitazioni si accavallino.
Al termine della conversazione potete uscire dalla funzione talk digitando il carattere di interruzione del vostro computer (in genere è Ctrl-C oppure Canc). In tal caso ottenete questo risultato:
Cancel
[Connection closing. Exiting]
Nota: è possibile che il vostro interlocutore, se risiede su sistemi non-DOS, abbia aperto varie finestre sul proprio monitor e che il vostro invito a dialogare gli sfugga perché compare in una finestra non visibile in quel momento. Potete usare il comando finger per vedere quale finestra è in uso in quel momento (cercate nella colonna IDLE la riga che non contiene nulla e guardate in quella riga la colonna TTY per il nome della finestra) e poi digitare talk seguito dall'indirizzo dell'utente e da tty più il nome della finestra. Ad esempio, se la finestra è p1 e volete parlare con toto.schillaci@limbo.it, digitate talk toto.schillaci@limbo.it tty p1.
Per accedere al servizio Internet Relay Chat occorre collegarsi ad un sito Internet che funga da server. Ce ne sono numerosi sparsi per il mondo, e tutti sono raggiungibili con l'immancabile comando telnet. Alcuni service provider offrono una connessione diretta ad un IRC server tramite una voce di menu.
Una volta stabilito il collegamento in un modo o nell'altro, dovete scegliervi un nomignolo (nickname) che vi identifichi per la durata del collegamento e poi scegliere il canale che volete seguire
Nickname: Frantic
Questo è il mio: usatelo pure se vi piace.
Il modo migliore per sapere quali argomenti (o canali) sono a disposizione è elencarli con il comando /list, che produce una risposta di questo tipo:
*** Channel Users Topic
*** #Newfie 1
*** #TheFoxsDe 1
*** #Cimmeria 1
*** #MAX 1
*** #Lublin 1
*** #daddybear 1
*** #females 1
*** #Einstein 1
*** #bass 1
*** #lily 2
*** #drexel 1
*** #country 1
*** #AnOasis 1
*** #notalk 1
*** #uther 1
*** #tjlin 1
*** #wet 2
*** #bbs 1
*** #KEATS 1 WHEN I DIE I WILL JOIN THE ENGLISH POETS
*** #mayhem 1
*** #networks 1
*** #computer 1
*** #mihilism 1
*** #thailand 2
*** #geeks&dwe 1
*** #ftp 2
*** #doom3 1 #doom is closed so join all other Doom channels!
*** #bulgaria 1
*** #Klingon 2
*** #Wales 2
*** #U2 1
*** #portugal 2
*** #Catholic 1
*** #Phalange 1 CAPITALISM, COMMUNISM: SAME REVOLUTION /Msg
Falangist point 122
*** #INSA 3
*** #Eliza 1
*** #lesbfr 1
Gli argomenti sono veramente vari (e qui ne ho citato solo una selezione). Alcuni canali hanno dei nomi comprensibili, altri sono più ermetici. In quest'ultimo caso l'unica cosa da fare è entrarvi e stare ad "ascoltare" che cosa si dice. Per entrare in un'area dovete dare il comando /join.
Molte delle "conversazioni" hanno un carattere piuttosto intimo, e molto si è detto nella stampa di quello che succede in queste aree di "sesso cibernetico". In realtà, a parte il fatto che tutto avviene a livello puramente verbale (niente immagini, né tantomeno sospiri eloquenti), in queste aree non succede granché, e la confusione dei messaggi è notevolissima: gente che arriva, gente che viene buttata fuori, gente che si incontra e si scambia pettegolezzi tutto sommato piuttosto irrilevanti... c'è di tutto. Ve ne offro un esempio, così vi risparmio la fatica:
*** Frantic (daemon@tiger.itc.univie.ac.at) has joined channel #hotsex
*** Users on #hotsex: Frantic Garfie BigJ Valmont cat stephan GeeQue harris
@@bboy witch @Mossimo @Marlboro @Found @LushBot @crush @Qb @BotZ @Rude
@@DuckAngel @Jas @Ios @DuMpStEr @TheDuke
hello folks i'm a newcomer from *** BigJ is now known as catwoman
Italy
> hello folks i'm a newcomer from Italy
*** Signoff: bboy (bbl)
<witch> Frantic: Do Italiand really do it better? ;)
Ask <GeeQue> cool name frantic
my partner...
> Ask my partner...
<GeeQue> no witch i'm one heheh
*** Garfie has left channel #hotsex
What's going on here? anything interesting?
> What's going on here? anything interesting?
<stephan> yes.......
<catwoman> By the way, I'm really a girl ,logged into thisgrad student's
account\
*** cat has left channel #hotsex
<catwoman> frantic, do you remember saturday night live? "Jane, you ignorant
slut!"
Sorry Catwoman, no SNL in Italy? Explain*** J-LUV
(~NY921926@pacevm.dac.pace.edu) has joined channel #hotsex
*** Johnny (ST3VP@Jane.UH.EDU) has joined channel #hotsex
> Sorry Catwoman, no SNL in Italy? Explain
*** Johnny has left channel #hotsex
*** GoodGuy (bgow@VM1.McGill.CA) has joined channel #hotsex
*** Richardd (anon2c4d@nyx.cs.du.edu) has joined channel #hotsex
<GoodGuy> Hello
*** Richardd has been kicked off channel #hotsex by DuckAngel (Person/bot/site
not welcome here due to hacking/massdeoping/floodbots)
*** Tori (joyce@s850.mwc.edu) has joined channel #hotsex
Hey tor<Tori> RokinDuck!!!!!! *hugs*
y<rokinDuck> Tori!!!!! *hugs*
<Tori> %me
*** Mode change "+o Tori" on channel #hotsex by DuckAngel
<chhree> %me
<Tori> RokinDuck: did U get my msg?
<Tori> RokinDuck: not working on da other channel..
<chree> rokin: :( *pout*
Is there r<Tori> RokinDuck: how come?
Convinti? E' il risultato di ben venti minuti di collegamento. Provate magari qualche area meno piccante, ma in generale tutte le conversazioni di gruppo su IRC sono piuttosto insignificanti. Oltretutto i server IRC sono in continuo spostamento, dato che molti sysop ritengono che questo modo di usare Internet comporti un impegno di risorse di rete nettamente eccessivo.
Quando vi siete stufati, digitate /quit per uscire dall'IRC.
Il primo grande arcano di Internet è svelato: adesso sapete come comunicare con gli altri utenti della rete sia tramite messaggi sia tramite interazione diretta a "botta e risposta". Avete visto anche quali risorse potete sfruttare per risolvere gli eventuali problemi di comunicazione e per rintracciare gli indirizzi delle persone a cui volete inviare l'e-mail. La posta elettronica però non serve soltanto per queste cose. Esistono funzioni, denominate listserver, che vi permettono di ridistribuire un messaggio ad una lista di utenti mandandolo a un singolo computer (il listserver, appunto), creando una sorta di "circolare elettronica" che serve anche come bollettino informativo sugli argomenti più disparati.
Non solo: se accedete a Internet tramite un service provider che vi offre solo l'e-mail, potete usare la posta elettronica anche per il prelievo di file e per la consultazione di database. Ma queste sono cose alle quali va dedicato un Incontro apposito.